Vivibilità estrema


UN BILOCALE-MATRIOSKA

Un progetto giovane e dinamico caratterizzato dall’impiego di quinte per la distribuzione dei locali

A young dynamic project that uses screens to distribute space

Servizio di: Maria Galati
Fotografo: Athos Lecce
Architetto: Andrea Langhi

Dalla divisione di un ampio appartamento sito nelle vicinanze di Bergamo, l’architetto Andrea Langhi ha realizzato un bilocale dall’arredamento minimal e design contemporaneo. Una sorta di “scatola cinese” in cui ogni cosa è inserita
nell’altra rendendo l’ambiente “essenziale” ma funzionale. In fase progettuale la zona giorno e quella notte sono state invertite permettendo un secondo accesso dal giardino. Successivamente i tramezzi murali esistenti sono stati eliminati, mantenendo solo i muri perimetrali e il pilastro portante, attorno al quale l’architetto ha realizzato la cabina
armadio in wengè. Non sono state previste pareti in muratura, se non nella zona centrale dei bagni dove sono stati posizionati gli impianti idraulici.
All’ingresso troviamo il salone, con un arredamento dal sapore etnico e una suggestiva contrapposizione cromatica giocata sul chiaro del tavolo e delle pareti e lo scuro dei mobili. La zona cottura è all’interno della sala, ma rimane nascosta dal mobile wengè, realizzato su disegno che, all’occorrenza, si trasforma in area attrezzata per la preparazione del cibo. Il legno, utilizzato per questi grandi “contenitori”, è lo stesso delle porte scorrevoli a tutt’altezza disegnate sempre dall’architetto; questa uniformità di materiale permette alla cucina di essere una cosa sola con il living, grazie anche ad una sorta di coperchio che racchiude il piano cottura e il lavello una volta utilizzati, nascondendosi all’interno (vedi immagine a destra). Solo il forno in acciaio rimane a vista, abbinandosi ai profili in acciaio dei pensili sovrastanti, rivestiti da materiale trasparente, illuminato da faretti incassati. Il gioco che l’assenza di
pareti in muratura e la presenza delle quinte scorrevoli crea, è quello di una vivibilità totale degli ambienti, necessità fondamentale, secondo il progettista, del vivere contemporaneo.

L’architetto si racconta

Classe 1966, laureato al Politecnico di Milano nel 1992. Dal 1995 si occupa di interior design per locali pubblici e spazi commerciali. Bar, ristoranti, discoteche, discobar, pub, caffetterie, negozi, cinema, giardini estivi ma anche interni di abitazioni private e design di oggetti e lampade Tra le realizzazioni recenti: G Lounge, Tocqueville13 e Deseo a Milano, Sali&Tabacchi a
Reggio Emilia, Nikita disco&restaurant a Bergamo, Out Of Order new generation, pub di Rimini primo concept pub di Guinness, alcuni format per catene commerciali come Caffè Ambrosiano,
C House, +39LaPizza presenti nei principali centri commerciali. Nel 2006 ha presentato al Salone del Mobile di Milano alcuni oggetti di design sotto il marchio "Contemporanea_mente" tra cui la collezione di lampadari "Plexy Barocque", che reinterpreta il lampadario classico proponendolo in plexiglass sagomato al laser.

Following the division of a large apartment near Bergamo, architect Andrea Langhi has created a tworoom apartment ith minimal furniture and a contemporary design. It is a sort of Russian doll in which one thing goes into the other to create a plain and functional setting. During the design phase the day and night areas were inverted to give a second access to the garden.
Existing wall partitions were later eliminated, maintaining only perimeter walls and the load-bearing pillar, around which the architect designed a walk-in wardrobe in wengè. There are no more masonry walls, other than in the central area of the bathrooms where plumbing systems have been placed.
At the entrance we find the living room with ethnic style furniture and an attractive colour contrast between the white table and the dark cabinets.
The cooking area is inside the room but is hidden in the wengè cupboard. This has been designer made and can be turned into a fully-equipped area for preparing food.
The wood used for these large ‘containers’ is the same as for the full-height sliding doors designed by the architect.
This material uniformity means the kitchen and the living room are a single space, thanks also to a sort of cover for
the hob unit and sink which, after use, can be hidden away. Only the steel oven remains in view, matching the steel edges of the translucent cabinet doors with built-in lights. The effect created by the absence of masonry walls and the presence of sliding partitions is that of the total liveability of the rooms, which the architect considers to be a fundamental requirement of contemporary living.

 

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