Vivere con il camino

Tratto da:
Il camino N° 85
Vivere con il camino

“Casa dolce casa: benché piccola tu sia, sei sempre casa mia”. Dopo un’assenza dalla propria dimora, nell’aprire la porta d’ingresso si recita volentieri questo adagio. Si prova sempre piacere nel ritrovare il mondo che ognuno crea a propria immagine e somiglianza entro le mura domestiche. Si ritrova se stessi e ci si rassicura. Eppure, l’abitazione in cui si vive non ha esclusivamente un valore affettivo. Solo quando si intende privarsene se ne prende in considerazione anche quello economico. Pensarvi in altre occasioni, tuttavia, potrebbe consentire a ciascuno di apprezzarla ancora di più anche per le emozioni che essa fa vivere; certo si proverebbe anche un senso di compiacimento. Come le altre caratteristiche di un immobile anche il camino è oggetto di valutazioni economiche e soprattutto oggi può risultare interessante provare a stimare il valore, in un momento in cui il mercato immobiliare si dimostra da mesi in costante ripresa.

Con questo obiettivo il Dott. Giorgio Viganò, Presidente della Borsa Immobiliare di Milano e il Dott. Marco Plazzotta, Vicedirettore della Borsa Immobiliare di Milano hanno tracciato per noi una breve panoramica del mercato immobiliare. In Italia si effettuano 70.000 compravendite all’anno, di queste il 65% circa riguarda il mercato residenziale. La piazza di Milano rappresenta ben il 12% del mercato nazio-nale. Gli investimenti immobiliari, pari al 55% del totale, sono prediletti rispetto a quelli mobiliari.Anzi, anche i guadagni raggiunti in Borsa vengono impiegati volentieri in questa direzione. Nel corso del 2000 i prezzi sono aumentati mediamente dell’ 8% con punte anche maggiori del 10%. La domanda crescente, si è scontrata con un’offerta scarsa e incapace di assecondare il nuovo desiderio di ricercatezza. Che cosa chiedono gli acquirenti di un immobile? Case di qualità, affermano con determinazione i due esperti. Non solo: la qualità riguarda sia le caratteristiche dell’appartamento, sia l’edificio in cui esso di trova, sia l’intorno dell’edificio in cui lo stabile è collocato. Se una volta ci si accontentava di un appartamento situato in posizione centrale, oggi si punta alla qualità della vita nel complesso. Si valutano l’ambiente, le aree verdi, l’intensità del traffico, la rumorosità della zona e la sicurezza del quartiere. Si presta attenzione alla qualità dell’edificio che è data dalle caratteristiche condominiali e ci si sofferma ad esaminare la qualità dell’appartamento. Essa è determinata da elementi tradizionali come il piano, l’esposizione, la presenza di terrazzi, ma anche, e sempre più, dalla presenza di alcune peculiarità tra cui proprio il camino. Scopriamo che gli acquirenti gradiscono la predisposizione di canne fumarie recenti e a norma di legge ma anche la possibilità di collegare l’appartamento con il sottotetto. La prestigiosa presenza del camino conferisce sempre un vero valore aggiunto in tutti gli immobili.
Quale valutazione economica viene attribuita alle caratteristiche immobiliari oggi più richieste? All’aumentare della complessità dei vari parametri richiesti è diventato più difficile conferire loro un valore o stabilire un ordine di importanza tra le singole caratteristiche di un immobile. Si impongono le esigenze individuali di ogni acquirente e l’offerta deve proporre case sempre più simili alle persone che le abiteranno. Anche il valore aggiunto del camino risulta pertanto condizionato da svariati elementi: l’estensione dell’immobile, il luogo in cui l’appartamento è situato. Maggiormente richiesto agli ultimi piani e nelle ville unifamiliari. Una riflessione finale potrebbe concludere l’analisi. Le esigenze particolari di ogni singolo acquirente si stanno imponendo sempre più non soltanto dentro, ma anche al di fuori delle mura domestiche, spingendo il mercato verso una casa sempre più simile alla persona che la abita e verso una migliore qualità della vita.

Aumenta la richiesta di case con camino
Ecco le osservazioni di Guido Lodigiani, responsabile dell’Ufficio Studi Tecnocasa e Direttore dell’Osservatorio immobiliare Tecnocasa

“Molte persone oggi ricercano la presenza di un camino all’interno di un immobile. È quanto emerge dalle analisi effettuate da Tecnocasa sulla base delle richieste raccolte dalle 2.400 agenzie affiliate al gruppo o anche trasmesse in Internet al sito dell’azienda. Negli ultimi anni sono cambiate le abitudini di vita e quindi sono mutati i desideri della domanda, che oggi spazia su svariati e numerosi fattori anche non essenziali. Motivazioni di tutto questo: il desiderio di una migliore qualità di vita. Si constatano di conseguenza nuove preferenze. Si cerca l’immobile situato in zone sicure e possibilmente in un condominio da pochi nuclei familiari. Se lo stabile è dotato di portineria il valore della proprietà aumenta del 15%. All’interno conta la distribuzione dello spazio, la luminosità, i doppi vetri, i pavimenti in parquet o in marmo anziché rivestiti di moquette. Si scopre anche che il camino è un requisito in grado di accrescere di almeno il 5% la valutazione di un immobile”. Come è possibile? “Al di là dell’estensione dell’immobile oggi si considera una serie articolata di parametri che possono comportare incrementi di valore proporzionali oppure fissi. Per valutare un camino è meglio soffermarsi sugli incrementi di valore di natura fissa. In tal caso ci si riferisce al costo che si pagherebbe per rendere presente una data caratteristica in un immobile prescindendo dunque dalla dimensione, ma anche non limitandosi alla considerazione del puro e semplice costo dell’intervento. Per quanto riguarda il camino incide innanzitutto il valore dell’opportunità di averne uno, e, se esso è assente, la possibilità di procedere ad installarlo, data la struttura esistente. In quest’ultima ipotesi si andrà poi a stimare l’ammontare della spesa da sostenere per l’installazione ossia il costo vero e pro-prio che è lo stesso per immobili in centro, in periferia, per monolocali e per trilocali. Il camino può soprattutto aiutare il venditore al momento del realizzo in quanto richiesto come elemento imprescindibile da una fascia di acquirenti, disposti a pagare qualunque prezzo pur di trovarlo proprio come succede per un box. Per la sua ricercatezza il camino è valutato nello stesso modo delle travi in legno sul soffitto, dei muri con mattoni a vista e del bagno con idromassaggio. Le pretese di benessere sono diversamente considerati dal compratore a seconda che egli stia procedendo all’acquisto della prima o della seconda casa. Il camino è richiesto più spesso nella seconda casa. Resta comunque assodato un fatto: esso è sempre apprezzato come elemento di arredo capace di creare atmosfera nell’ambiente, simbolo del focolare domestico legato ai ricordi, invito al relax, stimolo di scambio e di aggregazione familiare”. (Simona Gritti)

La presenza del camino è un valore aggiunto in quanto consente di vivere l’immobile con una maggiore libertà. In termini economici questo si traduce in una crescita del 5% del valore dell’immobile. con il camino Vivere Nelle immagini tre diverse situazioni del vivere contemporaneo.

La casa del futuro? Gli italiani la sognano così

Per celebrare il suo ventesimo anniversario SAIEDUE Living Fiera dedicata all’Architettura d’Interni, al Recupero, alle Tecnologie e alle Finiture per l’Edilizia ha commissionato a Lexis Ricerche una ricerca che fotografa la domanda attuale e potenziale della casa esplorando i nuovi wants & needs dei consumatori finali. L’analisi sociologica è stata affidata al Prof. Enrico Finzi, sociologo e studioso di fama internazionale che ha evidenziato come al centro dei desideri degli italiani resti ancora e sempre la “casa”. Nell’epoca di internet, della globalizzazione il concetto di casa tende addirittura a debordare, a perdere i suoi confini originari per espandere i suoi connotati oltre le mura domestiche. Prevale il concetto di “casizzare” il mondo a noi circostante: l’ufficio tende a trasformarsi in una piccola dimora così come la macchina con cui ogni giorno percorriamo chilometri di strada per arrivare addirittura a trasformare in una fugace ed effimera “residenza” la cabina che si affitta al mare come deposito oggetti. La rivoluzione culturale che sembra modificare ogni aspetto della nostra quotidianità rilancia il primato assoluto della dimensione “casa” per gli italiani: è un investimento emozionale, profondo e assoluto a cui nessuno è in grado di sottrarsi e che travalica le barriere territoriali, sociali ed economiche. La prima tendenza che emerge è stata definita loftismo: si sgretola la divisione zona giorno e zona notte, si smantellano le tradizionali aree monofunzionali per far emergere un nuovo concetto dell’abitare che punta alla fusione armonica, alla flessibilità e alla abolizione della “compartizzazione”. Prende vita la multifunzionalità e nascono neologismi che rendono tangibile la sovrapposizione tra cucina e zona giorno, come il cugiorno, perfetta sintesi di efficienza gastronomica e relax del sofà. La “nuova” cucina multifunzionale manterrà quindi la sua classica funzione di centro gastronomico e di fulcro sociale della vita domestica, ma si arricchirà di tutti i comfort tecnologici che la trasformeranno in una sala operativa da cui sfornare lasagne ed e-mail.

 

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