Vita quotidiana nelle Fiandre

Quale aspetto poteva avere una casa contadina nelle Fiandre del 1600? Dove si svolgeva la giornata? Dove si mangiava, dove ci si scaldava? Nel quadro “Visita alla fattoria” Brueghel racconta, come in una fiaba, la vita quotidiana di due borghesi di città che vanno a trovare il loro piccolo mandato a balia.

Peter Brueghel il Giovane, come del resto il padre e tutti gli altri pittori della sua famiglia, era abilissimo nel rendere l’atmosfera di festa e di quotidianità contadina. La precisione dei dettagli era tipica dei fiamminghi. Non si da troppa importanza alla proporzione tra le figure e la scena. Il naturalismo dell’opera viene in superficie attraverso i numerosi particolari che vogliono continuamente catturare l’attenzione dello spettatore. Se ci mettessimo a contare tutti gli oggetti presenti in questo dipinto, rischieremmo di andare avanti per un bel po’ di tempo. La stanza pullula di persone. Sono sette gli adulti che vi abitano (la tavola è infatti apparecchiata per sette), due i borghesi che vi giungono (marito e moglie), una persona indefinita è sulla soglia della porta a destra (forse la serva della signora), tre i bambini. La disparità sociale è avvertibile, anche se i vestiti dei ricchi signori di città non sono poi così vistosi rispetto a quelli dei contadini. La cosa che più colpisce è la totale assenza di relazioni interpersonali; solo un bambino e un contadino accolgono i signori. La donna allarga i cordoni della borsa per dare una moneta al ragazzino. L’uomo offre al contadino un pacco di zucchero (estremamente costoso ai tempi). Gli altri continuano a lavorare, uno di loro inizia addirittura a mangiare la sua zuppa senza aspettare gli altri. Nella figura del bimbo piccolo in braccio alla nutrice che mostra la schiena ai genitori si è voluta vedere una sorta di beffa nei confronti dei borghesi. Il bimbo sta per essere fasciato (come si usava un tempo): il rotolo è già pronto sulle ginocchia della balia. (Ella Sher)

L’autore:Peter Brueghel il Giovane nasce nel 1564 a Bruxelles e muore ad Anversa nel 1638. In famiglia sono tutti pittori, a iniziare dal padre, Peter il Vecchio. Peter il Giovane fu un abile continuatore dello stile e della tecnica paterna. Si mostra molto più creativo nei dipinti di piccolo formato che hanno come soggetto l’inferno; il suo soprannome, Degli Inferi, è dovuto a questa sua specialità pittorica!

Alla scoperta del dettaglio

Nel pentolone sul fuoco la zuppa. Nel brodo scuro galleggiano tre grosse verdure bianche, forse dei tuberi. Intorno a questo imponente camino senza pareti né canna fumaria si svolge la vita casalinga. Il fuoco è dipinto con enorme abilità. E’ strano pero’ che esso sia cosi’ esposto, senza protezioni: le case e i mobili erano costruiti in legno. Eppure non c’è preoccupazione per un incendio. La foto è gentilmente concessa dal noto antiquario di Parigi: Francois De Jonckheere.

Nella culla in legno riposa un cagnolino, accoccolato come un ghiro. Sembra quasi una coperta vivente, capace di scaldare i piedini del bimbo durante il gelido inverno. La culla è perfettamente costruita… nel dipinto. Si vede persino un piccolo tassello di legno che serve a tenere unite le due parti in cui è composta. Sotto il lenzuolo bianco si intravede un materasso a righe, per far stare comodo e il bambino.

Sullo sfondo del dipinto un uomo e una donna stanno facendo il burro in una zangola, mentre un altro uomo è seduto sulla panca e sta mescolando qualcosa in una pentola. Forse non si sono accorti della presenza dei due genitori, oppure non hanno tempo da dedicare loro perché sono troppo impegnati. Sono in effetti gli unici che stanno facendo un notevole sforzo fisico, rispetto agli altri.

 

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