Giocare con le trasparenze

Tre padiglioni vetrati sorgono su una piscina avvolgente: un ambiente dove acqua e verde entrano negli interni.

Siamo in Versilia, a Pietrasanta in uno dei posti dove la natura può rivelarsi spettacolare, e chi ha fatto sorgere questa villa l’ha tenuto presente fin dall’inizio. Non cercava una dimora di rappresentanza, ma un tetto sotto il quale vivere circondato dalla macchia mediterranea.
Inoltre voleva il mare in casa, quello bello e trasparente di quando era bambino, perché per un ligure l’acqua marina è natura come e più di un prato o di un bosco.

Quando ha deciso di farsi una casa su misura, si è imbattuto in un terreno che l’ha affascinato: una piccola conca collinosa inondata dalla luce e dal profumo del mare. Trovato il terreno giusto (“sono stato fortunato” dice al riguardo) mancava l’architetto in sintonia. La scelta è caduta su Michelangelo Chiti, un architetto fiorentino che per amore del mare si è trapiantato a Forte dei Marmi, aprendo uno studio molto frequentato. Si dà il caso che Michelangelo Chiti sia specializzato in giardini oltre che in case al mare unifamiliari, quindi era la persona giusta per progettare una villa come emanazione del giardino e non viceversa.I padiglioni sono concepiti come un tetto a quattro falde, sostenuto da pilastri, con pareti quasi completamente trasparenti per far entrare visivamente sia il verde tropicale sia la piscina salata.Centralità del progetto: un’architettura a più corpi leggera e trasparente, immersa in una piscina d’acqua salata, circondata da palme “camelot” e da una rigogliosa macchia mediterranea.
Innovazione: dividere la villa in più corpi trasformandola in padiglioni trasparenti inseriti, quasi dispersi, in una natura esuberante.
Uso dei materiali: solo il pavimento, essendo in travertino color noce, ha una consistenza materica; il resto è bianco o trasparente.
Nuove tecnologie: progettazione dell’impianto illuminotecnico e scelta di infissi e “cappotti” coibenti per garantire la giusta temperatura in ogni stagione.Le strutture necessarie alle zone funzionali sono state raccolte in un unico blocco posto al centro del padiglione, per avere intorno un unico spazio finestrato senza separazioni. Il giardino è rimasto com’era, cioè molto naturale, solo rinforzato con splendide palme Camelot e Phoenix (già importate in Liguria nell’800) che gli conferiscono un’atmosfera lussureggiante.

Le due poltrone in pelle bianca sono la riproduzione di un modello degli anni ‘30 di Poltrona Frau.
Infissi e serramenti, Imet.
Il lampadario che scende dal soffitto sulla zona pranzo è il “Taraxacum” di Achille Castiglioni per Flos.

I divani in pelle bianca sono su disegno di Michelangelo Chiti.
La scala ha le pedate in travertino color noce come tutti i pavimenti.

Vedi anche: La Piscina 61Un soppalco accoglie la zona notte separandola da quella giorno al piano terra. Il letto della camera principale è stato posizionato sotto il colmo del tetto per avere il massimo dello spazio in altezza, e le travi delle capriate sono state lasciate in vista ma verniciate di bianco per alleggerirle e rendere l’ambiente più luminoso.Sobrietà nei colori e nell’arredamento delle camere, continuità materica e cromatica con il living nell’allestimento dei bagni.

Il bagno, comunicante con la camera, è inserito nella parte più bassa dello spiovente e la vasca, con effetto avvolgente, quasi tocca le travi. Il piano dei lavabo è in un delicato marmo beige.Si laurea in architettura a Firenze, poi vive e lavora in Versilia, a Pietrasanta, dove nel 1994 apre il suo studio al quale collabora poi Gaia Nebuloni.
Nel 2004 ha inaugurato a Forte dei Marmi il Loft AWS ArkGallery, uno studio-galleria dove l’architettura si fonde con l’arte. Opera soprattutto nel settore delle residenze e delle ville private a Forte dei Marmi, Pietrasanta, Empoli, Lucca, Prato, Firenze ecc. Molti sono gli interventi di recupero e restauro, nel rispetto della tradizione locale, in casali e abitazioni situate nei centri storici.

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