Vicini: la porta a battente… un mercato ancora in crescita


C’è poco da fare: nel mondo guardano a noi italiani come ai più abili artigiani, nel campo dell’arredo direi che siamo imbattibili». Paolo Vicini dirige, insieme col fratello Alessandro, l’azienda di famiglia, specializzata in porte per ascensore. Porte standardizzate o personalizzate al punto da raggiungere il livello di autentiche opere d’arte, in certi casi pezzi unici o quasi.
Si tratta comunque di una produzione di qualità che fa della Vicini il leader nelle porte a battenti per ascensori.

Perché la scelta di produrre proprio porte a battenti?

«E’ il frutto della evoluzione storica dell’azienda.
Nostro padre, Ernesto Vicini – spiega Paolo – diede vita all’azienda verso la fine degli anni ’50. Aveva alle spalle già una cospicua esperienza accumulata lavorando per un importante produttore di componenti per ascensore. Nel costituire una società propria, continuò a produrre quanto di più raffinato e importante si realizzava nel contesto lavorativo da cui proveniva. In quel periodo si usavano in prevalenza porte a un’anta. L’azienda si affermò e in breve occupò la sua prima sede a Brugherio. Qui la produzione si allargò ai castelletti, ai cancelli a ghigliottina, ad altri elementi di componentistica. Ma quando tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90 ho preso in mano personalmente la direzione dell’azienda, la
richiesta di porte è cresciuta in modo impressionante. Questo ha richiesto un grado sempre più elevato di specializzazione.

Da destra: esempi di rivestimenti in laminati plastici; porta a due battenti (le porte a battenti sono anche disponibili nel modello taglia fuoco); porta con serigrafia personalizzata.

La logica conseguenza è stata di mantenere livelli di assoluta eccellenza in questo settore, e concentrare in esso tutte le energie.
La produzione è andata crescendo, fino al punto che la sede in cui operavamo a Brugherio è diventata troppo stretta.
E alla svolta del 2000 abbiamo dovuto abbandonare la vecchia sede, in cui occupavamo un terreno di 3.000 metri
quadrati, e siamo venuti nella nuova sede di Concorezzo, che sorge su un’area di 10 mila metri quadrati.
Oggi realizziamo porte per tutti i maggiori produttori di ascensori che operano a livello internazionale e nazionale,
oltre che per i piccoli installatori a respiro locale».

Il fatto che la normativa attuale preveda porte automatiche per gli ascensori di nuova costruzione vi potrebbe suggerire di differenziare i vostri interessi?

«Per ora direi di no. Siamo i leader assoluti, non solo a livello italiano, nel campo delle porte a battente. E questo mercato assorbe tutte le nostre energie. E’ vero che per i nuovi ascensori si richiedono porte automatiche, ma anche le
porte a battente possono essere automatizzate, gli home lift e altre categorie di piattaforme elevatrici continuano a
essere realizzate con porte a battente, e soprattutto le ristrutturazioni di impianti esistenti comportano la sostituzione di porte a battente vecchie e usurate dal tempo. Senza contare che una buona parte della nostra produzione è destinata all’estero, ad esempio in Svizzera, Germania, Olanda, Polonia, richiedono soprattutto porte a battente».

Realizzate prodotti standard o su disegno?

«La grandissima maggioranza è realizzata secondo specifiche richieste e secondi disegni particolari. Anche in questo
sta la nostra forza: siamo in grado di assolvere a qualsiasi richiesta…».

Questo vale sia per il disegno, sia per i materiali?

«Certamente. Uno dei prodotti oggi più richiesti è la porta “total glass”, a trasparenza totale. Ma le possibilità di realizzare disegni fantasiosi sono praticamente illimitate. Ricordo per esempio un cliente appassionato di cani che volle
porte in vetro smerigliate con immagini serigrafate dei suoi campioni: autentici pezzi unici…
O uno stilista toscano che ha realizzato per la propria casa un ascensore molto particolare che conduce direttamente in
camera da letto…
Recentemente per il restauro di un importante palazzo a Milano abbiamo realizzato porte in rame bugnato con
perimetro borchiato a mano…».

Nelle foto: Pagina lato, da sinistra: esempi di rivestimenti in inox alluminio; porta a vetro trasparente “Extraluce” mod. VSG/90, a un battente, con anta completamente in cristallo trasparente, telaio in ferro rivestito inox, cerniere e maniglia in acciaio inox; porta a vetro serigrafato.

Le porte più grandi che avete realizzato sinora?

«Credo siano quelleper la piattaforma mobile di scena per il Teatro dell’Opera di Genova; ha una dimensione di circa 7
per 3 metri».
…nel negozio di abbigliamento e nella farmacia

Nelle foto: In alto: un negozio di abbigliamento.
L’ascensore è elemento di arredo.
A sinistra e a destra, una farmacia: l’ascensore trasparente dà un senso di efficienza e pulizia.

Quali sono i vostri limiti?

«Realizziamo porte che vanno dai prezzi più contenuti (poche centinaia di euro) a oltre 10 mila euro.
Porte in legno pregiato, in acciaio inox o variamente trattato, con rivestimenti di ogni colore possibile, in cristallo trasparente o istoriato…
Non credo vi siano limiti possibili alle nostre capacità realizzative. Le oltre 10 mila porte che produciamo ogni
anno testimoniano la qualità e l’accuratezza delle nostre realizzazioni».

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