Venezia

Servizio di: Claudia Molteni
Foto di: Vittorio Orlando

Venezia, con i suoi lussuosi edifici, è da sempre oggetto di incondizionata ammirazione; la struttura architettonica
dei palazzi, la loro ricercatezza formale, la raffinatezza di ogni singolo elemento decorativo, ha sempre suscitato un
senso di meravigliato stupore nel visitatore. In tutta questa ricchezza estetica è difficile notare i ferri battuti,
con le loro esili ed aggraziate trame.

Nelle foto: due vedute di suggestivi canali e una panoramica del Canal Grande; Venezia sorge su circa un centinaio di isolette, dando vita all’intrico di canali e calli (le vie percorribili a piedi) che la rendono unica al mondo. In questa pagina due esempi di ringhiere di balconi: il ferro battuto raramente si distingue per una spiccata originalità in quanto deve integrarsi nelle facciate degli edifici, già formalmente complesse. Le originali maniglie fanno parte del portone della casa raffigurata nella pagina accanto: sono piccoli particolari che sfuggono ad una normale osservazione, ma se si guarda con attenzione risultano estremamente interessanti nella fattura ed originali nell’aspetto estetico.

Una strofa popolare definisce Venezia “Gran Morgana”, per sottolinearne la molteplicità di aspetti che presenta. Ciò che sicuramente ha colpito nel tempo artisti e visitatori sono le vibrazioni di luci e colori che si stemperano sull’acqua dei canali e che rendono ancora più ricco l’aspetto estetico della città. Venezia nasce nel VI secolo, quando gli abitanti dell’attuale Veneto (allora cittadini romani) ripararono su queste isole pressoché disabitate per fuggire ai barbari invasori. La sua vocazione commerciale deriva dal fatto che sulle isole non vi era la possibilità di uno sviluppo agricolo; col tempo divenne una Repubblica marinara e nel XV secolo era lo stato più forte e ricco d’Italia, con molti
possedimenti anche sulla terraferma.

L’aspetto così particolare degli edifici veneziani è dovuto alle influenze mediorientali, derivanti dai continui scambi commerciali che i mercanti avevano con quelle terre lontane. Con la conquista dell’America, poco alla volta, le principali rotte marittime si spostarono nell’Atlantico: Venezia, a causa della posizione geografica, era svantaggiata e incominciò un lento ma inesorabile declino. Gli ultimi bagliori della raffinata ricchezza della nobiltà e ricca borghesia veneziana si hanno nel Settecento. I patrizi veneziani amavano circondar si di bellezza e i loro palazzi erano anche un evidente segno di prestigio sociale. Oggi tutto è testimonianza di questo antico splendore, anche se spesso avrebbe bisogno di un serio restauro.

I patrizi veneziani erano persone colte e raffinate. Si circondavano di artisti e intellettuali e le loro abitazioni dovevano essere l’emblema del loro potere. Ogni particolare era estremamente curato: negli interni stucchi, specchi, dipinti,
tappezzerie e mobili; negli esterni le originalissime finestre, gli insoliti camini, i marmi scolpiti e gli immancabili ferri battuti. Il ferro e il piombo servivano anche per fissare i vetri delle finestre, realizzati a Murano e ammirati per la particolare lucentezza.

Complicate trame

Nelle foto: Una grata di una casa in Campo San Zaccaria: l’edificio è piuttosto semplice, ma le grate alle finestre sono elaborate, con un complicato disegno formato da gigli collegati tra loro da cuori.
Adestra una finestra circolare la cui grata presenta un complesso disegno creato appositamente: da due raggi che si intersecano ortogonalmente si dipartono cerchi e archi, arricchiti da leziosi riccioli.
Nella pagina successiva il cancello d’ingresso del museo Peggy Guggenhaim a Ca’ Venier dei Leoni; è una moderna creazione artistica che nelle tortuose trame in ferro ingl
oba grossi pezzi di vetro di Murano colorato, suggerendo nuove
potenzialità espressive per il ferro battuto.

Camminando nelle calle

Nelle immagini il cancello di Ca’ Venier dei Leoni che si apre verso il Canal Grande; alle spalle è possibile vedere la grata di una finestra del salone che accoglie le collezioni d’arte moderna.
Alcuni esempi di ringhiere che adornano gli innumerevoli ponticelli che collegano le calle: sono uno diverso dall’altro, evidenziano una grande capacità creativa e affascinano per gli incantevoli scenari.
Un’insegna in ferro battuto a cui è stata aggiunta la corrente elettrica, emblematico esempio di adattamento di antichi oggetti alle moderne esigenze.
Una simpatica maniglia a forma di lucertola di fattura contemporanea.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)