Uno spirito candido


Il bianco: assoluta serenità

Un sottotetto del centro di Novara ha un cuore rosso. Una quinta all’ingresso che direziona verso il
bianco rigore minimalista

An attic with a red core in the centre of Novara. An entrance wing ushers in the minimalist white rigour

Alta, sui tetti della città, questa abitazione si chiude in una scatola bianca a guardare esclusivamente il cielo. La luce penetra dai velux ricavati nel tetto e le travi a vista della copertura originale sono state tinte di bianco. Se aggiungiamo la passione dei proprietari per i grandi maestri dell’architettura e del design, questo luminoso sottotetto si definisce precisamente in uno spazio di pura, abbagliante geometria, quasi una proiezione interiore che riflette il bisogno di pace assoluta, primo desiderio di chi lo abita. “Io respiro qui dentro”, confessa il giovane proprietario. E continua: “Tutti i giorni viviamo in mezzo al rumore e sosteniamo ritmi di vita frenetici. Il lavoro ci crea molta tensione e la casa, il tornare a casa, volevo che coincidesse in tutto e per tutto con la condizione di assoluta serenità. Il tetto e il bianco ci aiutano a realizzare la necessità di essere sospesi e un po’ fuori dal mondo”.

In the lofty heights of the city, this house enclosed in a white box looks exclusively at the sky. Light comes in through skylights, and the beams in full view of the original ceiling have been painted white.
Add to this the owners’ passion for the grand masters of architecture and design and you get an attic of purely defined space and dazzling geometry, an inner projection that reflects the occupant’s primary need for absolute peace. ‘I can breathe in here,’ admits the young owner, ‘we experience the mad rhythm of our daily lives surrounded by noise. Work creates a lot of tension, so I wanted the act of coming back home to go hand in hand with a state of absolute serenity.

Laura Delfino (Novara 1968)
Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Si occupa inizialmente di restauro e risanamento conservativo. Lavora principalmente nel Novarese, e l’architettura di interni è la sua passione.

Divano 3 posti e poltrona Cassina design: Le Corbusier, modello LC2; mobile basso salotto di importazione dall’India;
mobile soggiorno, Molteni; libreria, Moco modello Ptolomeo di Bruno Rainaldi; lampada, Luceplan.
Letto matrimoniale, Feg; chaise longue, modello LC4 pelle bianca, Cassina, design Le Corbusier; lampada tavolo, modello Lampadina per Flos, design Achille Castiglioni; impianto di climatizzazione, Ferroli.

Fluida, una parete all’ingresso, segnata ritmicamente da luce e colore, guida a scoprire
le atmosfere ariose e sospese di questi interni

Inserita in un bel palazzo storico dei primi del ‘900, in una zona centrale di Novara, da sottotetto angusto e buio questa mansarda si è vestita di bianco ed è diventata luminosa e rilassante. Disciplinato, semplice e sofisticato, lo spazio si sviluppa attorno alla necessità di sottrarre: tutto il contenimento scompare dietro ante e nicchie sapientemente studiate e gli stati d’animo possono liberamente prendere vita. Dall’ingresso è possibile percepire in un unico sguardo i vari ambienti della zona giorno, mentre i bagni e le camere da letto risultano più riservate. La parete rossa disegna una linea curva che gira attorno alla scala a chiocciola della camera da letto dei bambini, e conduce al soggiorno e alla cucina, piccola, accogliente e leggera nella scelta dell’alluminio del tavolo e dell’acciaio delle sedie, e della variazione dei grigi di basi e pensili lineari. Qui, come in soggiorno e in camera da letto, la luce
arriva dall’alto e rafforza il senso di isolamento dal resto del mondo. In soggiorno, arredato con pezzi noti di design contemporaneo, simbolo di semplicità e chiarezza estreme, è la luce che disegna il profilo delle travi in legno, tinte di bianco con pitture all’acqua e debitamente consolidate. Le finiture sono leggere, le porte trasparenti, avvolte in
un profilo di alluminio; i mobili, dove possibile, sono ‘appesi’ alle pareti, al fine di accentuare la continuità del pavimento in rovere chiaro e con essa una sensazione di ampiezza più decisa.
Nessun quadro alle basse pareti laterali, solo qualche libro e lampade da terra, libere come chi abita queste stanze. Secondo Le Corbusier, il bianco è l’inizio di un futuro. E permette di creare.

The ceiling and the use of white help us in our need to be slightly removed from the world.’ Part of a beautiful historical building of the 1900s, in the central part of Novara, this formerly dark and dingy attic has dressed itself in white and has become fulgent and tranquil. Orderly, simple and sophisticated, the space gives off a general impression of subtraction: everything has been neatly put behind panels and in niches to give free reign to feelings and state of mind. From the entrance a single glance gives you a view of all zones in the living area; bathrooms
and bedrooms have a more reserved position. The curve of a red wall makes its way around the spiral staircase of the children’s bedroom, and leads to the living room and kitchen, which is small and welcoming with an effect of lightness thanks to the aluminium of the table, the steel of the chairs, and different shades of grey for the skirting board and linear cabinets.
Here, as in the living room and bedroom, light comes in from above and reinforces the feeling of isolation from the rest of the world. In the living room furnished with well-known pieces of contemporary design (representing simplicity and frankness), light is used to define the outline of the reinforced wooden beams painted white using water-based paints. Finishing touches are light: transp
arent doors with aluminium casing; furniture, where possible, hanging
from the walls to emphasise the continuity of the light oak floor and to give a more pronounced feeling of roominess.
Low side walls are without pictures, with only a few books and lamps left standing in as free a state as the occupier of these rooms. According to Le Corbusier, white is the beginning of a future. It lets you create.
The owners’ bedroom heightens this concept by using all-white furniture, from the leather of the chaise longue to the covering for the bed which stands on slender polished steel supports.

IL COLORE
L’ uso del colore è sapiente e deciso. Lo spazio è bianco, all’insegna del minimalismo e dei contrasti. Il bianco si ottiene combinando tutti i colori dello spettro; ha molte facce diverse: è innocenza, infanzia, saggezza.È poi il rosso vivo che l’architetto sceglie per contrastare ed enfatizzare il bianco del soggiorno e della zona notte. La parete di ingresso si colora e illumina dal basso per accogliere e assume una forma curva e morbida per direzionare con energia verso gli ambienti della casa. La luce è il solo altro colore che trasforma a comando le cose e i momenti della vita privata.

IL BAGNO
Il rivestimento completo in tessere di mosaico di lusso, dei colori della terra dal – marrone al rosa ambrato – e dell’oro, impreziosisce la piccola stanza da bagno, con un effetto di piccole stelle di luce che deriva dalla miscela di pietre al suo interno. La stanza ha un carattere forte e particolarmente maschile, elegante nell’aspetto e chiara nelle funzioni.
Il piano lavabo e il mobile sono in MDF, laccato su misura. I sanitari e il mobile, sospesi alle pareti laterali, aiutano ad aumentare la sensazione di libertà dello spazio.

Nella pagina accanto: Cucina Salvarani, modello Tecnica; elettrodomestico, Whirlpool; sedie, Harry Bertoia per
Knoll; tavolo, MDF. Bagno: mosaico, Bisazza, serie Luxe oro; mobile legno su misura, falegnameria Artilegno, Novara.

The wooden beams of the ceiling are an uninterrupted continuation of the side walls. Well-ordered containers
have handcrafted lacquered white doors, behind which clothes, boxes, and objects of everyday use have been neatly stored, albeit within easy reach and ready to use.
With the permission of the owners, we open them to find winter clothes folded away in nice aluminium boxes; also the iron and ironing board are hidden away in a purpose-built sliding recess. All functions occupy minimum space and have minimum impact.
The character of the space is a direct reflection of the character of the young family, which manages not to accumulate objects and works, every day, to maintain the original purity of these free, although not empty rooms. Some say that white leaves space for you to give your utmost; like a white piece of paper, it is the start of a creative process, of a speech that needs to be written, or a thought that needs to be set. There is no need to be an artist to activate daily this continual process of beginnings in one’s mind.
Perhaps you also need white in your home to recover from a hard day’s work filled with responsibility, and
to get back in touch with your soul when the outside world has taken it away from you.

La camera da letto dei proprietari esaspera questo concetto con la scelta di un arredamento completamente bianco, dalla pelle della chaise longue al rivestimento del letto, su piedini sottili in acciaio lucido.
Il soffitto di travi in legno è una soluzione di continuità unica con le pareti laterali e le armadiature sono ante candide, laccate dagli artigiani, sapientemente collocate, che contengono con cura e attenzione abiti, scatole e oggetti di uso quotidiano, riposti in modo disciplinato, comodo e pronti all’uso.
Apriamo, con il consenso dei proprietari, e troviamo abiti invernali piegati in belle scatole di alluminio, così come asse e ferro da stiro, chiusi in un angolo a scorrimento, appositamente studiato.
Tutte le funzioni, nel minimo ingombro e con il minimo effetto.
Il carattere dello spazio è il riflesso diretto del carattere della giovane famiglia, che riesce a non accumulare oggetti inutili e si adopera, ogni giorno, per mantenere l’originaria purezza di queste stanze libere, ma non vuote.
C’è chi dice che il bianco lasci spazio per dare il meglio di sé stessi, che, come una pagina bianca, sia l’inizio di un processo creativo, di un discorso da scrivere, di un pensiero da fissare. Non c’è bisogno di essere artisti per voler attivare ogni giorno questo ‘ processo di inizio’ continuo in testa.
È possibile anche che il bianco assoluto a casa propria sia necessario per affrontare una giornata caotica di lavoro e responsabilità. E per ritrovare, quando fuori il mondo ce la ruba, la propria anima.

I 4 PROTAGONISTI DEL PROGETTO

LIBRERIA P-TOLOMEO – MOCO
designer B. Rainaldi

Un’idea di Bruno Rainaldi, Compasso d’oro 2004, piena di ironia e di talento, per liberare dai libri i tradizionali piani orizzontali di appoggio, pavimenti e tavoli; una suggestiva scultura che ribalta in verticale la tradizionale libreria.
È una libreria verticale da parete, struttura e ripiani in lamiera ferroviaria. Base disponibile lucida e opaca.

POLTRONA DIVANO 2/3 POSTI LC2
design: Le Corbusier, P. Jeannaret, C. Perriand

RAPPRESENTANO LA COLLEZIONE GRAND
COMFORT DI LE CORBUSIER DEL 1929

Poltrona, divano e pouf due o tre posti furono suddivisi in 2 sottocategorie: Petit Modele per ospitare le forme maschili e
Le Grand Modele, dalle forme più ampie, ideale per ospitare le forme femminili.
Sono realizzati con struttura in acciaio cromato lucido o verniciato nei colori del basalto, grigio, azzurro, verde, bordeaux e ocra lucidi o nero opaco. I cuscini sono indipendenti con imbottitura in poliuretano e ovatta di poliestere. Il rivestimento è in pelle o tessuto.

POLTRONA BARCELLONA, CASSINA
design: Mies van der Rohe 1929

La Poltrona Barcelona e il poggiapiedi di Mies van der Rohe sono costruiti con una struttura in trafilato in acciaio piatto cromato. Le cinghie di sostegno sono in cuoio e sono dello stesso colore del rivestimento. Sedile e schienale sono imbottiti e ricoperti in pelle a riquadri fissati con bottoni.
Una barra d’acciaio a forma di X costituisce la struttura di base, mentre 9 nastri d’acciaio costituiscono il supporto per la seduta e lo schienale.
Tutte le finiture richiedono la lavorazione manuale, rispecchiando il pensiero del designer che disegnava volontariamente mobili non adatti alla produzione in serie.
La poltrona fu progettata per il padiglione tedesco
dell’esposizione internazionale del mobile da Mies van der Rohe nel 1929. Le sue forme opulente si ispiravano alla sella curulis dei magistrati romani. La coppia di poltrone in esposizione a Barcellona erano destinate a essere utilizzate come “trono” per i reali di Spagna invitati alla cerimonia inaugurale.

CHAISE LONGUE CASSINA LC4
design: Le Corbusier, P. Jeanneret, C. Perriand

Il designer deve lavorare a stretto contatto con l’industria che produce il suo lavoro: questa era l’idea di Le Corbusier quando scese in fabbrica per realizzare questi oggetti. La forma delle cose per soddisfare precisi bisogni abitativi. Nasce così la Chaise Longue a regolazione continua, con culla in acciaio cromato lucido oppure verniciato nero opaco. Piedistallo in acciaio verniciato nero opaco. Il materassino è in pelle con pelo o in pelle nera, con poggiatesta in pelle nera, oppure in tessuto autoportante ecrù, abbinato ad un poggiatesta e poggiapiedi in pelle naturale, testa di moro e nera.

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