Uno spazio popolato di presenze

Nel dintorni di Alessandria

Servizio di: Arianna Deambrogi
Testo di: Walter Pagliero
Foto: Athos Lecce

Un vecchio edificio della tradizione rurale, una volta svuotato e ricostruito, diventa un razionale e labirintico
contenitore d’arte contemporanea.

In Piemonte, nella pianura attorno ad Alessandria, sul limitare del paese c’è una tipica casa contadina vecchia di cent’anni col fienile sopra l’androne. Fuori, tutto è perfettamente conservato, con l’aria un po’ sonnacchiosa della campagna ex-sabauda poco contaminata dalla modernità. Però, se si entra al suo interno, si subisce un vero choc: ci
si trova praticamente dentro un’opera d’arte contemporanea, con scale di ferro simili allo scheletro di un insetto e pareti che girano sui perni chiudendo e aprendo spazi attorno a una consolle. E disseminate sul bianco delle pareti una serie di dipinti e sculture di artisti contemporanei di area figurativa ma non solo. Sorprendente. Non poi tanto se si pensa che Torino è uno dei posti dove c’è più forte densità di collezionisti d’arte d’avanguardia: senza di loro
forse non avremmo avuto la splendida stagione della prima arte concettuale.

Nella foto qui a destra, come filtro d’ingresso alla zona più privata, c’è una statua in bronzo a grandezza naturale di Sergio Monari che riprende la tradizione tutta italiana del nudo maschile di derivazione classica. La contrapposizione assoluta tra esterno contadino e interno intellettuale continua nel fronteggiarsi, anche violento, nelle personalità artistiche degli autori e delle scuole cui le opere appartengono. I canoni applicati dai progettisti (lo studio “A4 Architettura Integrata” di Alessandria) per costruire attorno ai manufatti artistici la giusta cornice architettonica si possono così sintetizzare: procedere per astrazioni successive fino a smaterializzare le funzioni e lasciare senza appigli (o distrazioni) l’esperienza di una profonda comunicazione visiva. Entrando in questa abitazione la sensazione che si prova è quella di passeggiare tra le stanze di una galleria d’arte dove le opere sembrano susseguirsi in un percorso dotato di senso. Scoprirlo significa forse scoprire la personalità di chi vi abita, in questo caso un personaggio che desidera rimanere in un totale anonimato (secondo la secolare tradizione di riserbo piemontese).

Nelle foto qui pubblicate, dove domina la magistrale scala in ferro progettata dagli A4 (sono ben quattro gli architetti), c’è un tavolo massiccio posto su un tappeto a forma di gigantesco vassoio d’argento con accanto a una consolle che sostiene una piccola scultura in bronzo: una torre che spunta da un terrapieno a forma di piede. Sulla parete vi è un grande dipinto di Stefano Distasio, che ricorda le corrusche atmosfere “Sturm und Drang” di fine ‘700. Dall’altra parte della scala si cambia registro: un giovane Cristo portacroce (la croce è capovolta) si sofferma accanto all’adoratore di una colonna con anelli e corde di contenzione; si tratta dell’ambigua opera di un neo manierista che ha assimilato la lezione subliminale di Dalì (la paranoia-critica). Ma son solo discutibili interpretazioni personali.

Le stanze, quelle di sempre, non hanno più porte e gli spazi si rincorrono interrotti solo da esili diaframmi di cristallo o da quinte di legno bianco. Il cristallo è qui, assieme al ferro, un materiale protagonista; semplice ed essenziale, crea effetti di luminosità e trasparenza sia in piano che come quinta. Altra presenza nello spazio: il ferro ossidato, protetto da un sottile strato di cera, della scala a chiocciola (o meglio, a nautilus) che sale nella zona di Morfeo. Lo specchio del bagno è invece a cuore, sopra un altro cuore rosso, l’asso beneaugurante di una carta da gioco. Nella camera da letto, dietro la testata, c’è un dipinto materico nero su nero di Sergio Regalzi. Sulla parete di fianco, sempre molto nero, quasi la pelle di un animale scuoiato come trofeo di caccia, un dipinto antropomorfo di Maurizio Cossua.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)