SINAGOGA B’NAI YISRAEL CONGREGATION AD ARMONK, NEW YORK La sinagoga della B’nai Yisrael Congregation è stata progettata per una comunità riformata.Tre sono le forme che caratterizzano e individuano i diversi volumi dell’edificio e le diverse funzioni da questi racchiuse. Una volta a baldacchino copre il santuario, la curva leggera, ad ala, richiama il tema della tenda: un riferimento alle origini nomadi del popolo ebraico e alla tenda del primo Tabernacolo. Il muro che corre lungo il fianco dell’aula dà l’orientamento spaziale all’assemblea, verso il bima, contornato e inquadrato da una parete trasparente. Notevole il fatto che nella trama dei cristalli della grande vetrata si riconosca ancora l’immagine del muro. Questo in tal modo diventa un elemento simbolico oltre che funzionale: sul lato il muro pieno che orienta, di fronte all’assemblea il “muro” trasparente oltre il quale si vede il bosco. È, forse, anche un richiamo al Muro del pianto di Gerusalemme. In pianta il muro separa lo spazio di culto da quello profano, ove trovano posto la biblioteca, i servizi, sale per riunioni, uffici. Per chi guarda dal vialetto di entrata, il muro funge da guida che porta l’occhio verso l’interno del tempio. Chi guarda dall’interno del tempio invece è indirizzato verso la natura circostante. In questo gioco dinamico si realizza un’immagine concreta della continuità tra la fede e la vita quotidiana, tra la fede e la sua manifestazione nella pratica. Nella biblioteca lo spazio è presentato secondo la figura rotonda: questa evoca l’idea di centro e quindi della centralità, per l’ebreo, dello studio perché la vita sia improntata alla pratica religiosa. In questo modo muro e trasparenze diventano occasione di racconto: architettura e fede entrano in un rapporto dialettico e osmotico. Sinagoga, B’nai Yisrael Congregation
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