Una struttura in pilastri di ferro

Ristrutturare un loft esistente
Restructuring an existing loft

Progetto: Arch. Adriana Fiorio
Foto di: Francesco Morgana

Un loft dove la scelta dei materiali e degli arredi è stata improntata alla maggiore semplicità, uniformità e pulizia formale possibili, giocando in tutto l’ambiente con gli stessi materiali e le stesse tonalità del bianco, del rovere e del grigio antracite.

A loft where the choice of materials and furnishings answers needs of simplicity, uniformity and formal cleanliness, playing in the surrounding with the same materials and the same hues of white, oak and anthracite grey.

Il quartiere che ospita questo loft è quello dei Navigli milanesi, anche se qui ci troviamo in una zona un po’ più defilata e tranquilla rispetto a quella delle due Ripe. Antistante all’abitazione, un piccolo cortile comune serve da filtro prima di arrivare all’ingresso del loft. Lo spazio oggetto dell’intervento – sempre un loft – era costituito al piano terra da un grande locale a tutta altezza per la zona soggiorno con cucina a vista, da un corpo di fabbrica attiguo in cui erano situati un bagno ed una camera da letto, e da un soppalco per la zona notte con un secondo bagno ed un piccolo guardaroba. Il soppalco era sostenuto da una struttura in pilastri di ferro inclinati che, poggiando a pavimento,
creava dei vincoli all’unicità del locale al piano terra. Il primo intervento è stato dunque quello di modificare la
struttura del soppalco e di far sì che poggiasse sulle travi perimetrali, in modo da rendere lo spazio al piano terra unico ed indiviso.

The space that has been recovered consists, on the ground floor, of a wide room for the living room with sight kitchen, an adjacent factory wing with a bathroom and a bedroom, and a mezzanine for the sleeping area with a second bathroom and a small wardrobe. The mezzanine was sustained by a structure in bending iron pillars that, leaning on the floor, constrained the unicity of the room on the ground floor. The first intervention was, then, to modify the structure of the mezzanine and make it lean on the perimetral timbers, so as to make the space on the ground floor unique and undivided.

Arch. Adriana Fiorio
Nata a Milano nel 1966, si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1991. Lavora principalmente a Milano, dove ha già realizzato numerosi progetti di abitazioni e uffici. Svolge la propria attività prevalentemente nel campo della progettazione d’interni, realizzando progetti esecutivi, direzione lavori, progettazione di complementi di arredo e disegno di mobili e particolari decorativi.

Nel 1988 ha partecipato al concorso “Una fontana per Milano” e nello stesso anno, per la Metropolitana Milanese, ha proposto il progetto di padiglioni, passante pedonale e schema viabilistico del sistema urbano costituito dalle
Piazze Duca D’Aosta, Luigi di Savoia, IV Novembre. Nel 1994 ha preso parte al concorso per il progetto di due nuove chiese a Roma nei quartieri Acilia e Tor Tre Teste.

Si è optato per una struttura portante costituita da HEA 220 sorrette da mensole in ferro fissate ai muri perimetrali, che sostiene una struttura più leggera in travetti in legno 20×20, lasciata a vista. La scala di accesso al piano superiore è stata spostata dalla posizione iniziale portandola in una posizione più centrale per poter poi creare sopra il soppalco due zone ben distinte e separate dal bagno: una zona letto a tutta profondità e una zona studio con accesso al terrazzo. Per contenere oggetti e vestiti è stato disegnato un mobile che fungesse anche da balaustra e
che desse allo spazio una soluzione di continuità. All’interno del mobile sono stati alloggiati dei ventilconvettori per la climatizzazione. Al piano terra sulle murature perimetrali sono state create delle vetrate per permettere il passaggio
della luce da due lucernari presenti nei locali attigui. In questo modo si è risolto il problema dell’illuminazione di una spazio molto ampio, che avrebbe rischiato di restare troppo buio.

Jasper Morrison
Nasce a Londra nel 1959, si laurea in Design alla Kingston Polytechnic Design School e si specializza al Royal College of Art . Nel 1986 apre il suo studio di Londra e, nel 1987, é invitato a Documenta 8 di Kassel. Inizia la sua collaborazione con FSB, Vitra e Cappellini. Sue opere figurano nelle collezioni dei principali musei del mondo. Ha lavorato con Andreas Brandolini e Axel Kufus a diverse installazioni e progetti urbani con la sigla "Utilism International".
Collabora inoltre con Alessi, Alias, Artifort, Colombo Design, Flos, Magis, Rosenthal, SCP, Sony. A fianco, la sedia Annalisa.

They chose a bearing structure constituted of HEA 220 sustained by iron shelves fixed onto the perimetral walls, holding a lighter sight structure in 20x20cm wooden joists. In the brighter area of the ground floor, in correspondence to the only windows, is located a kitchen at sight, modern and rigorous in the lines. Realized in Bravo fittings, it is composed of pieces of furniture with white-laquered lucid shutters and work-top and bases in steel. Instead of the dining table, substituted by two big tables in the living room, we find a designer’s central isle in steel, with laquered base, lucid top and flush cooking surface.
The furniture is completed by three Jasper Morrison’s Tate stools, produced by Cappellini, with satin inox-steel base and multilayer macroter laquered chassis in yellow, light orange and dark orange.

Nella zona più luminosa del piano terra, posta in corrispondenza delle uniche finestre, si sviluppa la cucina a vista, dalle linee moderne e rigorose. Realizzata con arredi Bravo, è composta da mobili con anta laccata bianca lucida e piano lavoro e zoccolini in acciaio. Invece del tavolo da pranzo, sostituito dai due grandi tavoli del soggiorno, troviamo un’isola centrale in acciaio su disegno, con base laccata bianco lucido e piano di cottura a filo. Completano l’arredo tre
sgabelli Tate di Jasper Morrison, prodotti da Cappellini, con base in acciaio inox satinato e scocca in multistrato laccato macroter nei colori giallo, arancione chiaro e arancione scuro.

Breve storia del loft
Il loft come tipologia abitativa nasce negli Stati Uniti alla fine della Seconda Guerra Mondiale e si sviluppa fino a raggiungere il suo massimo splendore negli Anni ‘70, quando si presenta come risposta alla mancanza di alloggi e come proposta dei giovani e degli artisti al problema della casa. La volontà di utilizzare come abitazione degli spazi exindustriali è legata, soprattutto al suo esordio, più a motivi pratici ed economici che al desiderio di conservare un manufatto con le sue caratteristiche morfologiche e costruttive.
Gli artisti prediligevano la tipologia del loft per la presenza di soffitti alti, di
superfici aperte ed estese e di grandi finestrature, caratteristiche queste che ben si addicevano ad uno studio perchè garantivano un’eccellente illuminazione.
Non si trattava di spazi confortevoli, anzi, spesso l’arredamento era minimalista e anche le finiture erano per lo più grezze, con travi e mattoni a vista. Chi viveva o lavorava in un loft non aveva quasi mai le disponibilità finanziarie per acquistarlo:
nascono così delle “comuni” di artisti, che si dividono anche le spese di gestione e di manutenzione degli spazi, promuovendo un movimento d’avanguardia che negli Anni ‘60 trova adepti famosi come Andy Warhol. Presto la “middle class” inizia a sentirsi attratta da questo genere di tipologia abitativa, che si estende poco alla volta per tutta New York, sviluppandosi ben oltre le zone in cui era
nata; alle Autorità non resta quindi che legalizzare l’utilizzo residenziale delle fabbriche dismesse. Dall’America all’Europa il passo è breve: nei primi Anni ‘70 architetti e artisti inglesi e francesi trasferiscono studi e atelier in ex fabbriche, anche se inizialmente il loft resta prerogativa di personaggi eccentrici e creativi. Solo intorno al 1990 le cose iniziano a cambiare e grazie al boom economico e
all’abolizione dell’IVA sul recupero dei loft, queste costruzioni iniziano a diffondersi a dismisura.

La scala che collega i due piani è realizzata su disegno; la struttura portante è in doppio tubolare di ferro a sezione rettangolare, di cm. 12×4; su questo sono fissate le mensole in ferro dove trovano alloggiamento i gradini che, come il
resto dell’ambiente, sono rivestiti in parquet industriale essenza rovere. I montanti della ringhiera sono in piattine di ferro larghe cm. 4, che sono fissate direttamente ai gradini. I montanti sorreggono il corrimano, sempre in piattina, e sono collegati tra loro da tre tondini metallici. Tutte le parti in ferro sono state verniciate con vernice ferromicacea colore grigio antracite, come le travi della struttura del soppalco.

The entrance stair on the upper floor has been moved from the original position to a more central one in order to create two distinct areas on the mezzanine, separated from the bathroom: a sleeping area all room wide and a study area with terrace access. They designed a piece of furniture to contain objects and clothes and to work also as a banister a give continuity to the space. Inside the furniture, there are conditioning ventil-convectors. On the ground floor, onto the perimetral walls, they have created windows to let in the light from two skylights in the adjacent rooms.

Il parquet industriale
Scelto dall’Arch. Adriana Fiorio perchè resistentissimo e praticamente indistruttibile, il parquet industriale presenta una caratteristica fondamentale: grazie allo spessore elevato dei listelli, che vengono posati di costa – cioè verticalmente – e non di piatto,
come nei normali parquet, si può rilevigare decine di volte per tornare come appena posato. La levigatura, che dipende dallo strato di legno a disposizione, è consigliata in media ogni 10 anni e toglie circa 0,2 mm di spessore.
Inoltre ha il vantaggio di essere più veloce da posare dei listelli tradizionali, in quanto la posa avviene per file anche molto lunghe di pezzi, che vengono accostati una dopo l’altra. Dal momento che appartiene alla categoria dei
parquet tradizionali (altra cosa rispetto ai più economici e meno pregiati prefiniti), è formato integralmente da legno. Questo gli permette di fornire un grado di coibentazione maggiore: come tutti sappiamo, il legno è un isolante, pertanto
maggiore è lo strato di legno più aumenta questa sua proprietà.
Un tempo usato per queste sue caratteristiche solo in ambienti ad alto passaggio come negozi, o palestre, il parquet industriale è diventato recentemente l’ultimo grido per la realizzazione di abitazioni private da parte dei più noti architetti
e arredatori. In questo loft è stato utilizzata come essenza il rovere. Questo legno dal colore giallo-bruno chiaro presenta una tessitura grossolana, una fibratura dritta, non sempre regolare, con un livello di ritiro e una nervosità medio. Per la sua durabilità è indicato per tutti gli ambienti, compreso il bagno
(non teme infatti nemmeno l’umidità).

Le pavimentazioni sono state tutte realizzate in parquet industriale essenza rovere. Nei bagni pavimenti e rivestimenti sono invece in grès porcellanato color bianco latte opaco. Si differenzia il rivestimento del bagno del soppalco, che è colore avorio Tutte le armadiature ed i mobili della cucina sono laccati bianco; le strutture in ferro ed i serramenti sono stati verniciati colore grigio antracite o nero. Anche nella scelta degli arredi non realizzati su disegno l’architetto ha voluto enfatizzare la semplicità con l’utilizzo di materiali quali l’alluminio per la libreria del soppalco e dei tavolini tra i divani al piano terra, o la ceramica per i due grandi tavoli da pranzo di MDF.

The floorings have all been realized in industrial oak parquet. In the bathrooms, floors and coverings are in opaque milky-white porcelained grès. The covering in the mezzanine bathroom differs, with its ivory colour. All the closets and the kitchen furniture are laquered in white; the iron structures and the lockings have been painted anthracite grey or black. Also in the choice of the non-designed furniture the architect has tried to enhance simplicity by the use of materials like aluminium for the mezzanine library and the coffee-tables between the couches on the ground floor, or ceramic for the two big dining tables by MDF.

 

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