Una mansarda d’artista


Tratto da:
99 Idee Ambient 01
Una mansarda d’artista
UN EX-OPIFICIO IN UNA ANTICA ZONA MILANESE È STATO TRASFORMATO DA UN CREATORE DI GIOIELLI-SCULTURA E DALLA SUA COMPAGNA, IN UN’ABITAZIONE A LORO IMMAGINE, DISEGNATA IN OGNI MINIMO PARTICOLARE CON L’ABILITÀ, LA PRECISIONE E LA CURA CHE IMPIEGANO A CREARE I LORO PEZZI UNICI ESPOSTI IN TUTTO IL MONDO.

Quando Silvano Bulgari e Lucia Scarrone sono entrati nell’edificio di ringhiera a due piani, situato in una silenziosa corte interna della vecchia Milano, con accesso dalla via Stendhal, hanno subito capito che quello era ciò che cercavano da anni: sarebbe stato perfetto per crearvi, nella parte inferiore, lo studio atelier e in quella superiore la loro abitazione in un’ubicazione tranquilla che faceva pensare di essere in campagna più che al centro di una zona trafficata della città. Loro stessi si sarebbero occupati della ristrutturazione, delegando impianti e struttura portante a tecnici specializzati. Dall’atelier, dove vetri cattedrale delimitano la zona lavoro per la modellazione della cera per i gioielli scultura, e dove un pianoforte a coda svela la poliedricità del padrone di casa, salendo una scala interna, si entra nell’abitazione, un grande open-space ricavato nel sottotetto. La struttura originale di 260 mq. è stata mossa su tre livelli, demolendo e ricostruendo la soletta che corrisponde al soffitto dell’atelier. Anche il tetto è stato ricostruito con grande attenzione alla qualità dell’isolamento. L’abitazione, chiusa per tre lati, si apre verso un terrazzo rettangolare inserito all’interno del quarto lato, con ampie finestre e porte finestre, protette da inferriate in ferro battuto. Un cuore verde che, nelle belle stagioni, diventa una piacevole luminosa sala da pranzo all’aperto che riverbera all’interno la luce del sole, filtrata dalle piante di rose e di gelsomini. Ad illuminare l’appartamento la sera, c’è un suggestivo sistema di illuminazione con fili a basso voltaggio che, penetrando le travi del tetto spiovente, fanno pensare alle luci di una nave in festa. Tanto legno, con pietra e ferro sono i materiali usati per creare un’atmosfera il più possibile naturale, secondo i dettami del viver sano. Il legno con cui sono stati costruiti i mobili, tutti su disegno, è massello di ciliegio trattato a cera, quello che rico-pre i pavimenti è teak verniciato ad acqua, mentre la pietra che ricopre il pavimento e le pareti del grande bagno è pietra rosa di Verona. L’impressione è di grande armonia che fa pensare a un gusto minimalista d’ispirazione giapponese. In queste pagine, la zona sopraelevata del loft, con cucina e zona pranzo il cui tavolo si può trasformare in biliardo.

Appartamento a Milano. Progetto di Silvano Bulgari e Lucia Scarrone Servizio e Art direction di Maria Luisa Bonivento. Foto di Tiziano Canu.

L’aspetto rassicurante dell’atmosfera “tutto legno”, in realtà, è sotteso da ricerche di alta tecnologia che si estrinsecano in impianti di climatizzazione e di sicurezza con il risultato di rendere la dimora un piccolo fortino: un approccio quindi alla “Domotica”, la scienza tanto di moda che tende a trasformare la casa in un obbediente robot pronto a soddisfare ogni desiderio dei padroni di casa al solo sfiorare un tasto, e questo, in modo discreto, senza dare nell’occhio. Aggirandosi nel loft milanese, salendo e scendendo i pochi gradini a separazione dei due livelli che distinguono le zone abitative, si scoprono scorci e punti di vista sempre nuovi. Al livello inferiore sono posizionate la zona soggiorno e quella notte, mentre l’area pranzo con la cucina sono di poco sopraelevate. La zona soggiorno è dominata da un pianale con cassetti contenitori, completato da futon rivestiti in cotone grezzo, e da un camino in ferro e rame con struttura a vista, sorta di totem domestico. Nella stessa zona, spiccano i dipinti a matita e acquerello su legno di Lucia Scarrone.
Due cubi luminosi che mostrano in trasparenza una raccolta di veline con cui si avvolgevano un tempo le arance, sono opera di Silvano Bulgari. Sotto il colmo del tetto mansardato è stato collocato un ventilatore a pale di stile coloniale.

Un mobile dalle belle proporzioni, con ante a scomparsa, cela un’apparecchiatura stereo e TV a schermo gigante. Non lontano, protetta da pannelli scorrevoli in stile giapponese, costruiti in legno e carta di riso, racchiusa tra due vetri, si apre il luogo deputato al riposo. Al centro della stanza, un letto in legno massello con materasso futon è circondato da bassi mobili contenitori. Un antibagno, che ospita cabine armadio a tutta altezza, prelude a una sala da bagno dalla tecnologia avanzata, con vasca idromassaggio, doccia e sauna per due persone. Nella parte sopraelevata della casa, sono posizionate la zona pranzo che, rimossi tre pannelli di legno che costituiscono il piano del tavolo, si trasforma in sala biliardo, e la cucina in legno, acciaio e vetro acidato, dall’aspetto semplice e natrale ma dall’anima altamente tecnologica. Intorno al tavolo-biliardo, come tra la lussureggiante vegetazione del terrazzo, sedie di produzione spagnola in alluminio. Nella zona benessere, oltre al legno, dilaga la calda tonalità della pietra rosa di Verona

Silvano Bulgari e Lucia Scarrone sono coppia nella vita e nella creazione artistica. Il loro sodalizio si chiama “Artefice”: ne nascono sculture gioiello ovvero gioielli scultura che rappresentano con onore l’Italia all’estero, come è successo recentemente a Strasburgo, in una mostra al Parlamento Europeo. Incisione di pietre dure, cesello, cera a perdere, dello smalto a cattedrale, dimostrano una conoscenza propria di orafi di altre epoche che abbinata a entusiasmo creativo è il segreto che compie i piccoli capolavori.

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