Una luce beata

Una luce beata
Beato Angelico – Maestro di contemplazione. Di Ennio Antonelli e Zaira Zuffetti (Àncora, Milano). Il più recente volume della indovinata collana “Tra arte e teologia” che recupera la lettura spirituale delle opere.

Era un pittore, Guidolino di Pietro, ma evidentemente l’arte lo portava verso il cielo. A quell’epoca, i primi del ‘400, nel convento fiorentino di Santa Maria Novella agli artisti pare non fosse consentito di accedere al sacerdozio. Ma sant’Antonino riconobbe l’autentica vocazione del giovane che più tardi Cristoforo Landino chiamò “Angelico”, che la tradizione volle “beato” per le sue immagini paradisiache e che Giovanni Paolo II ha santificato nel 1984. Zaira Zuffetti inquadra la figura dell’Angelico nella storia dell’arte e accompagna il lettore in un cammino che lo conduce a riconoscere i segni della santità nell’arte. Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze, accompagna invece il lettore in una visita alle pitture dell’Angelico nel monastero di San Marco, in Firenze. È qui che meglio si comprende l’opera del santo, guardando gli affreschi che ti sorprendono in basso, nella piega di un muro, sotto una lunetta, mai imponenti, mai aggressivi ; sempre pacati e gioiosi, rispettosi. Il card. Antonelli rende in parole la preghiera che ne emerge e cita con grande appropriatezza le orazioni di santa Caterina, intessute di luce così come la profezia artistica del Beato.

La forma come poesia
Il significato dell’architettura – e altri scritti. Di Enrico Castiglioni (Sinai, Milano). L’architettura come arte totale, vissuta in uno spirito di autentico servizio, diventa nell’esposizione del Castiglioni, uno stile di vita.

«Enrico Castiglioni non è architetto che possa essere adeguatamente presentato in poche righe – scrivono M. Antonietta Crippa e Domenico Tripodi nell’introduzione al volume – È straordinaria infatti, per qualità creativa e tecnologica, la sua invenzione di architetture; eccezionale, per vastità di respiro e rigore di impianto teorico, la sua produzione letteraria; … schiva e appartata la sua vita….». La fama del Castiglioni è ancora piccola rispetto ai suoi meriti. Le sue architetture fantasiose e avveniristiche implicano un impegno tecnologico che si traduce in forme capaci di condensare le potenzialità espressive dell’epoca contemporanea. Castiglioni lavora ai limiti del possibile, senza perdere mai di vista la concretezza del reale. La selezione di saggi e lezioni presentate nel volume ne mostra il lato culturale e umano più profondo: la sua non comune vena poetica che si trasfonde in un linguaggio ricco e affascinante, in ogni momento illuminato dalla fede. In Castiglioni c’è la piena consapevolezza che ogni produzione umana, e tra queste l’architettura, riflette la totalità della qualità umana: «La verità di un uomo, e quindi dell’universo che, attraverso l’uomo, assume identità comunicabile agli uomini».

 

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