UNA INFORMALE CASA D’ARTISTA


Il recupero di un rudere del XIII secolo nella campagna catalana.

Un progetto ambizioso basato sul restauro e la conservazione delle parti storiche e strutturali di
quest’antica fortificazione trasformata in una casa per la vita e per l’arte.

Progetto di Carmen Escoda
Servizio e foto di Emilio Rodriguez Ferrer
Traduzione di Leonardo Servadio

Inizialmente era una fortificazione eretta per segnare il territorio conquistato con l’avanzata delle armate cristiane contro gli infedeli che si erano stabiliti in Catalogna. Nel XVIII secolo è stato trasformato in residenza estiva signorile, quindi all’inizio del secolo scorso venne usato come masseria, infine fu lasciato andare in rovina. A questo punto viene acquistato da una pittrice, Montse Gomis, che aveva già sperimentato il restauro di un’antica
casa araba in Marocco, a Essaouira, dove viveva nei mesi più caldi. Qui decide di recuperare quello che era ormai diventato un rudere, lasciando intatta la struttura e adibendo gli spazi interni ad abitazione-atelier.
L’idea progettuale si basa sul mantenimento dell’involucro edilizio per rispettare il più possibile l’origine storica dell’edificio.
Internamente si è optato per grandi spazi aperti ritmati solo da pilastri e da un’innovativa canna fumaria tubolare, che attraversa i due piani, dove vengono immessi i fumi di combustione di una potente stufa in ghisa.
Per enfatizzare ancor più questo elemento, il tubo è stato dipinto di un giallo cromo caldo e intenso.

Qualità dell’intervento

Centralità del progetto: il recupero di un rudere, un’antica fortificazione costruita nel XIII secolo, tramite un progetto moderno che
predilige grandi spazi aperti che accolgono opere d’arte.
Innovazione: per mantenere intatta l’estetica interna, è stata creata un’innovativa canna fumaria, realizzata tramite un tubolare dipinto
di giallo che attraversa la stanza come una sorta di pilastro.
Uso dei materiali: l’involucro è stato completamente restaurato mantenendo a vista la pietra delle pareti. Per aumentare la luminosità
si è inserito un cavedio in vetro che accoglie il vano scala.
Nuove tecnologie: data l’imponente volumetria dell’immobile, oltre al tradizionale riscaldamento tramite radiatori e una stufa in
ghisa, sotto al pavimento si sono inseriti dei pannelli radianti.

Biografia

MONTSE GOMIS, pittrice e docente di tecniche artistiche
Montse Gomis trascorse la sua infanzia in campagna, poi all’età di 11 anni si trasferì a
Barcellona. Vivere in una grande città le diede la possibilità di fare tante cose, in definitiva di vivere intensamente. Seguì un periodo in cui fece spola tra la capitale catalana e Essaouira, una cittadina del Marocco dove comprò una casa e la restaurò, comprendendo quale fossero i suoi reali desideri in fatto di abitazione. Dopo 10 anni si trasferì a Segarra, una regione nell’entroterra catalano. Qui acquistò il “Castel de la Cardosa” una fortezza costruita nel XII secolo e ormai ridotta a rovina; lo restaurò e lo trasformò in sua abitazione e atelier nel quale organizza corsi di calligrafia, tipografia, poesia figurata e weekend gastronomici in cui scoprire la cucina tipica regionale. Inoltre, ospita eventi artistici, concerti, esposizioni, letture e conferenze.

Al piano interrato c’è una sala adibita alla stampa artistica e una stufa antica ancora funzionante.
Alcune viste dell’open space, in cui convivono più funzioni: la zona notte, composta da un letto fouton semplicemente adagiato sul pavimento, e un’area living con un tavolo per i pasti e una scrivania per lo studio.
Per aumentare la luminosità interna sul tetto sono stati aperti dei lucernari.
Nell’ampio giardino un altro braciere per cucinare all’aperto.

L’abitazione, oltre che essere dimora della pittrice, viene anche utilizzata come spazio dedicato alle attività creative. Per questo secondo uso dispone di un’area attrezzata per la pittura e di un’altra adibita all’ospitalità degli allievi
che soggiornano in occasione dei seminari artistici programmati nel corso dell’anno. Altra attività è quella culinaria: si organizzano infatti corsi gastronomici per riscoprire i sapori regionali e tipici del luogo; per questo motivola casa ha, sia all’interno che all’esterno, dei particolari bracieri per la cottura dei cibi co
n fuoco a legna.
Essendo il clima dell’entroterra catalano molto rigido in inverno, l’intera abitazione viene riscaldata, oltre che dalla stufa in ghisa che occupa il centro dello spazio, anche da un sistema di pannelli radianti celati sotto il pavimento
che coprono tutta l’area abitata.
(Da La Stufa n° 27)

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)