Una dimora dal cuore antico con un sapore global-chic


Nel profondo Salento un’oasi di pace

Sul promontorio della campagna hydruntina, affacciato sulle scogliere più orientali d’Italia, Masseria Montelauro è una struttura in pietra semplice ed imponente tipica dell’antica architettura salentina

The Montelauro farm is a simple and imposing stone building typical of the architecture of Salento; it is located on the promontory of the idruntino countryside overlooking the easternmost cliffs of Italy.

Servizio di: Antonella Tundo e Luisa Carrara
Foto di: Athos Lecce

La luce cristallina e tagliente del Salento sottolinea i volumi essenziali della masseria Montelauro, fondata dai monaci italo-greci nel XII secolo e rimaneggiata nel 1878. La luce riverbera sull’essenzialità delle forme. I colori vibranti, incisivi
di questa terra contaminano l’architettura bianca e giocano con lei.
Qui si trova, nella giustapposizione di nitidi parallelepipedi, una vibrante alternanza di candide pareti, un senso di chiarezza che accompagna anche la scelta degli interni, pezzi unici di artigiani salentini o mobili ed accessori scovati durante una scrupolosa ricerca nei mercati marocchini, nei tessuti grezzi, come il lino, ma tutto è neutro, un accessorio non invadente la sobrietà dell’involucro.
Tutto è arredato con passione e molta libertà, senza un filo conduttore complessivo, ma sull’onda dell’emozione e del ricordo ed il risultato finale è sicuramente molto suggestivo.

Una suggestiva immagine del lato ovest, dove l’ampia finestratura è totalmente schermata dalle lamelle lignee orizzontali che graduano la luce solare; fanno ombra quando questa spiove dall’alto nelle ore più calde, mentre lasciano
libera la vista verso la natura e ammettano i raggi del sole basso all’orizzonte prima del tramonto. La casa è un manufatto di geometrica precisione da cui fuoriesce soltanto il camino che corrisponde all’isola centrale.

Il lato verso sud appare interamente vetrato e si prolunga in una pedana-terrazza totalmente aperta. L’edificio è un
contenitore dalle pareti lignee e dagli spigoli nitidi: è come una gemma che testimonia la raffinatezza ordinata del lavoro umano al confronto con una natura florida e casuale.

All’esterno il frutteto, il paesaggio puntellato di ulivi, l’uso della pietra per i muretti a secco rafforzano la suggestione di insieme. Una splendida terrazza notturna si affaccia, tra stelle e profumi di macchia mediterranea, sullo sfondo della campagna circostante, ideale per passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo.
La piscina esterna, unico tocco di modernità nella corte interna circondata dal frutteto, specchia la struttura squadrata e le finestre che irregolari, anacronisticamente lecorbuseriane spuntano sulla facciata.
La colazione attende all’ombra della pergola per lasciar il tempo di decidere se adagiarsi ai bordi della piscina o raggiungere il mare, se uscire a cavallo o in bicicletta o passeggiare a piedi tra muretti e gli ulivi. La notte è piena di promesse, basta aprire il salotto sulla terrazza panoramica per guardare le stelle, assaporando un vino passito tra tappeti e cuscini.

L’integrazione dell’architettura nel contesto può avvenire per somiglianza o
dissimiglianza: quest’ultimo caso non implica necessariamente contrapposizione,
a volte è soltanto distinzione consonante nella sua diversità.

Una suggestiva immagine del lato ovest, dove l’ampia finestratura è totalmente schermata dalle lamelle lignee orizzontali che graduano la luce solare; fanno ombra quando questa spiove dall’alto nelle ore più calde, mentre lasciano
libera la vista verso la natura e ammettano i raggi del sole basso all’orizzonte prima del tramonto. La casa è un
manufatto di geometrica precisione da cui fuoriesce soltanto il camino che corrisponde all’isola centrale.

The sharp crystal light of Salento underlines the simple volumes of the Montelauro farm, founded by Italo-Greek monks in the twelfth century and restructured in 1878. Light reverberates all over the simplicity of forms. The vibrant, incisive colours of this land contaminate and play around with the white architecture.
Everything has been furnished using enthusiasm and without the need for an overall theme, if we exclude emotion and memory; the end result is definitely very appealing.
The orchard outside, the landscape dotted with olive trees, and the dry-stone walls add to the overall effect.
A splendid night terrace, between the stars and the scent of the Mediterranean scrub, looks over the surrounding landscape that is ideal for walks and bicycle or horse rides. The outdoor pool, which is the only modern touch to the courtyard surrounded by the orchard, reflects the square structure and the windows which, in anachronistic Le Corbusier fashion appear irregularly on the façade. Breakfast awaits you in the shade of the pergola as you decide whether to spend your time by the swimming pool, make your way to the sea, go for a horse or bike ride, or have a walk in the company of olive trees and dry-stone walls. The night is full of promise. Simply open the living room onto the panoramic terrace and contemplate the stars as you drink and cushions.

La presenza della casa configura l’intorno nel porsi in relazione con questo. Ma luce e ombra nell’architettura sono perfettamente controllate, a differenza di quel che avviene nelbosco.

La parete verso nord dell’open space Solo un nastro orizzontale fa entrare luce radente mentre l’opacità scherma
dal freddo.
Sopra, i progettisti: a sinistra, Peer Jeppsen, direttore dei progetti in Scandinavia e il titolare, Henning Larsen.

La masseria ha subito un accurato restauro dal 2003 al 2005 ad opera e con la passione di tre donne tenaci, Elisabetta Massaro e le due figlie Caterina e Mercedes Turgi nel pieno rispetto della sua originaria natura, mantenendo anche
nel giardino i colori ed i frutti che da sempre caratterizzano le campagne di questo angolo di mondo nel giardino che la circonda. All’inizio dei lavori la struttura si presentava in stato di abbandono e molto danneggiata se pur non staticamente, il frutteto era sommerso da erbacce. I lavori sono stati essenzialmente di ripulitura per recuperare il fascino autentico di questa dimora. Inizialmente acquistata per essere trasformata in una casa di campagna ad uso privato, rivelando durante i lavori la sua straordinaria bellezza, è divenuta un hotel accogliente a quattro stelle
contraddistinto da uno stile di ospitalità esclusivo e raffinato, in armonia con la tradizionale accoglienza del popolo salentino. L’estate questa masseria ha ritmi dolci e allegri, corsi di cucina organizzati dalle comari locali, che mescolano i
piaceri del mare incontaminato del Salento a quelli della campagna, la tranquillità a piccole dosi di mondanità, riproponendo l’atmosfera avvolgente di un’antica dimora mediterranea.
Nella struttura vi sono ventinove camere ricavate nell’antica struttura di un monastero, quelle a piano terra sono tutte con accesso diretto alla corte e tutte con volte a stella o a botte in pietra leccese, dove batte il caldo sole illuminando e
dorando la pietra.

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