UNA CASA BOLOGNESE DI UN UOMO D’AFFARI CHE HA VISSUTO A NEW YORK, IN CINA E IN GIAPPONE
Lo stile di questo interno rispecchia completamente lo spirito di chi lo abita, che si è affezionato sia ai sofisticati interni eclettici newyorkesi, sia all’Oriente più rilassato e casual. Un mix di culture differenti che non rappresentano una ricostruzione puntuale di nessuna di esse ma vivono in armonia fondendosi insieme e creando uno stile cosmopolita
The style of this interior precisely mirrors the spirit of its occupant, who is fond of both eclectic New York interiors and a more relaxed and casual oriental style. This mix of different cultures does not reconstruct precisely one or the other, but has them come together to create a cosmopolitan style
Progetto di: Elisabetta Tavoni Servizio di: Camilla Belletti Foto di: Sarah Angel Bezzecchi
Nel centro storico di Bologna un palazzo d’inizio ‘600 aveva un ampio sottotetto dove in un recente passato è stata ricavata una zona abitativa. Dopo quell’intervento l’architetto Elisabetta Tavoni ha eseguito una seconda ristrutturazione, commissionata da un cliente bolognese. La cucina è stata realizzata interamente in opera con l’aiuto di un falegname e di un piastrellista. La grande cappa bianca in cartongesso aspira sia in alto che in basso ed ha un volume così imponente per bilanciare la grandezza della cucina. La parete che chiude la cucina è stata attrezzata utilizzando un elemento base molto economico, una scarpiera, semplicemente inchiodata al muro, ripetuta ventiquattro volte in modo da diventare un contenitore molto parcellizzato per gli oggetti d’uso quotidiano della cucina.
In the old part of Bologna, the spacious attic of an early 17th-century building has recently been converted into an apartment. After the conversion, architect Elisabetta Tavoni made a second renovation commissioned by a client from Bologna. The kitchen was made entirely on location by a carpenter and a tiler. The large white cooker hood in plasterboard extracts air both from above and below; its imposing volume aims to create a balance with the large size of the kitchen. The wall that closes the kitchen has been fitted with five lowcost shoe-racks fastened to it; this is used as a segmented container for storing kitchen items of everyday use.
L’ARCHITETTO si racconta
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Elisabetta Tavoni nasce a Bologna e si laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze. Dal 1998 al 2002 lavora presso lo studio Terra e Gavina di Bologna occupandosi di ristrutturazioni di residenze e di restauri di immobili ecclesiastici tra i quali, a Bologna: la Chiesa Cattedrale Metropolitana di San Pietro, il Santuario di Santa Maria della Vita, il Cenobio di San Vittore. Dal 2002 si occupa di progettazione di residenze private e di immobili commerciali sia in Italia sia all’estero, come la ristrutturazione di un complesso abitativo nelle Antille Olandesi o la progettazione di un ristorante a Londra. Nel 2004 ha vinto un bando di gara per il progetto di un nuovo edificio scolastico per la prima infanzia a Sant’Agata Bolognese.
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PER IL SOFFITTO DELLA CUCINA SI SONO VOLUTE SALVARE LE TAVELLE ORIGINALI IN LATEROCEMENTO
Nelle immagini, diverse viste dell’ambiente cucina e zona pranzo; aspiratore, (Faber); elementi a incasso, (Tematic), fuochi e griglia, (Gaggenau); lampadario, mod. Canned Light di Ingo Maurer. Le singole scarpiere, (Ikea), semplicemente inchiodate al muro da cui sporgono, formano un blocco unico omogeneo, originale, pratico ed economico.
The pictures show views of the kitchen and dining area; extractor (Faber); built-in element (Tematic); grille hob (Gaggenau); ‘Canned Light’ lamp by Ingo Maurer. The individual shoe-racks (Ikea) simply fastened to the wall form a single block that is original, practical and affordable.
NEL SOGGIORNO VI È UN ANGOLO "GIAPPONESE" PER IL TÈ
L’IMPONENTE CAPPA BIANCA BILANCIA LA DIMENSIONE DELLA CUCINA
Nell’immagine, in alto a sinistra, il soggiorno con un particolare tavolino che in realtà è un letto cinese per fumatori d’oppio dell’800, leggermente ribassato; non è pensato per il pranzo (che si trova accanto alla cucina), ma per prendere il caffè o il tè. A sinistra, i disegni delle piante dell’appartamento.
Pictured above left, the living room with table that was originally an eighteenth-century Chinese bed for opium smokers; it has been slightly lowered. It is not meant to be used for lunch (this is next to the kitchen) but for drinking tea or coffee. Left, floor plans of the apartment.
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