Una casa scavata nel tufo

Servizio di: Claudia Avolio, Architetto
Foto: Athos Lecce

Tra i vicoli della parte più antica di Matera

Un’abitazione dallo straordinario impatto visivo che coniuga, con sapienza, tradizione e gusto contemporaneo
incantando con la sua magica atmosfera.

I Sassi, i due quartieri più antichi della città di Matera, rappresentano il risultato dell’adattamento alle particolari condizioni geomorfologiche del territorio dei vari insediamenti urbani, succedutisi dall’età preistorica in poi. Il territorio
materano è caratterizzato, infatti, da due scoscese valli carsiche, attraversate dal torrente Gravina, su cui sono
sorti il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso. Il continuo insediarsi dell’uomo, lungo queste valli carsiche, ha dato
origine, nel corso dei secoli, ai "Sassi”, la cui immagine, oggi, è quella di un alternarsi di case a corte, case palazziate, realizzate in calcarenite (tufo), di grotte sovrapposte le une alle altre, secondo un andamento verticale, in cui ogni

Bianche scale elicoidali, prefabbricate, collegano i tre livelli e, grazie alla loro essenzialità,
conferiscono agli ambienti un carattere di sobria leggerezza.

viottolo è strada per le abitazioni di sopra e tetto per le abitazioni di sotto. Definiti da Carlo Levi "vergogna nazionale" nel celebre libro "Cristo si è fermato ad Eboli" (1945) e dichiarati, nel ’93, dall’UNESCO "Patrimonio dell’umanità", oggi i Sassi, dopo un lungo periodo di abbandono, stanno vivendo una fase di rinascita grazie all’intervento dello Stato e dei privati; e, quelli che un tempo erano simbolo di miseria e di abbandono, oggi sono diventati esempio di una città progettata secondo il rispetto dell’ambiente nella quale si realizzano modi di abitare diversi. In questo appartamento, di proprietà di una giovane coppia, all’interno di un palazzotto del ‘500 nel Sasso Caveoso, modernità e tradizione
convivono felicemente. L’intervento, mirato e intelligente, curato dall’Arch.Patrizia Capriotti (eseguito dall’impresa RE & Co di Angelo Spagnolo), è di massimo rigore estetico: la struttura originaria, caratterizzata da tre livelli, è rimasta inalterata, mentre si è lavorato molto sul recupero dei materiali, dal tufo alla pietra. Le bianche scale elicoidali, conducono alla zona ipogea, che ospita la cucina, e alla zona notte che, nella sua essenzialità, ricorda sapori orientali. L’arredo minimale, progettato con estrema cura da "Mutinati

Nelle foto: la cucina Isola di Akeo ricavata nella zona ipogea, in un ambiente che, come testimonia la mangiatoia
in tufo sul fondo della parete, un tempo era destinato a ricovero per animali. Un impianto di deumidificazione garantisce un grado di umidità costante.
Un particolare del soppalco sulla zona pranzo la cui leggerezza e aereosità sono accentuate dalle ringhiere in acciaio.

Il piano terra ospita la zona giorno composta da due ambienti, soggiorno e pranzo, collegati tra loro da un arco in tufo, ed entrambi soppalcati. Un grande portale in tufo, di nuova realizzazione, segna l’ingresso del bagno, (pagina accanto) ricavato all’interno di una grotta interamente scavata nel tufo; tra il grande portale e le pareti, in una fessura
in cui il cristallo sostituisce la muratura, la luce naturale illumina il bagno, che rivela la sorprendente originalità
del contrasto tra le pareti tufacee e gli arredi di gusto contemporaneo (sanitari di Philippe Starck per Duravit e rubinetteria Agape).

Officine d’Interni”, e i toni caldi del legno di larice del pavimento rendono lo spazio molto accogliente e vivibile. Il soppalco, elemento tipico dei locali dei Sassi (i cosiddetti ”lamioni”), è stato completamente rifatto rispettando
le quote e i fori delle travi di legno già esistenti. Il nuovo soppalco galleggia, aereo, nello spazio, ancorandosi ai muri perimetrali soltanto nei punti di innesto delle travi, conferendo, col suo candore, una sensazione di leggerezza
e luminosità. Le pareti in tufo sono state trattate con un consolidante, traspirante e trasparente, che ne impedisce lo sgretolamento e le preserva dall’umido. Il risultato, sorprendente, è quello di uno spazio giovane e fresco, dall’ambientazione moderna ben lontana dall’atmosfera rustica che si respirava un tempo nelle abitazioni dei Sassi; e ciò testimonia quanto sia penetrata in profondità la strategia del recupero esportando l’immagine di una città, Matera, che, abbandonata l’idea di trasformarsi in zona archeologica, ha fondato sul proprio passato le basi per una fiera rinascita. Si ringrazia l’APT regione Basilicata e il suo presidente Dott. Mario Trufelli per la disponibilità e l’ospitalità.

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