Un soppalco autoportante

47 mq. in mansarda
progetto di carlo balena architetto

L’appartamento considerato in questo progetto ha una superficie di soli 47 mq., ma essendo posizionato all’ultimo piano ed avendo una copertura lignea a falda inclinata, ha la possibilità di sfruttare un ampio volume distribuendo i locali su un doppio livello. L’idea fondamentale è quella di correlare i problemi di organizzazione dello spazio con i problemi strutturali e di insonorizzazione acustica che un intervento di questo genere comporta. E’ stato studiato un unico grande ambiente con funzioni di ingresso, soggiorno, pranzo e cucina (con la zona cottura disposta in modo da restare occlusa alla vista); il bagno con relativo antibagno, comodo e spazioso, è stato lasciato in un ambiente separato che sfrutta in parte anche il sottoscala, mentre la camera da letto è posizionata sul soppalco, per la realizzazione del quale sono state necessarie alcune considerazioni preliminari. In primo luogo è stata considerata la situazione particolarmente delicata determinata dall’appartamento a fianco, separato solo da un muro di spina in mattoni dello spessore di 40 cm., inteso come un sistema vibrante dal quale rendersi quanto più indipendenti possibile. Infatti essendo la parete relativamente sottile rispetto alla sua ampiezza, può vibrare come una lastra sollecitata dinamicamente ed è quindi necessario o sganciarsi completamente dalla struttura oppure ostacolare la propagazione delle onde elastiche mediante materiali cedevoli, siano essi omogenei come la gomma, o porosi come il sughero e il feltro.

come risolvere problemi strutturali e di insonorizzazione

La ristrutturazione ha previsto quindi tre putrelle in acciaio che sorreggono il soppalco e non sono rigidamente incastrate nella muratura, ma semplicemente appoggiate utilizzando delle guarnizioni in gomma il cui spessore non supera 0,5 cm. L’ossatura del soppalco è comunque lasciata a vista: travi in legno incastrate nelle putrelle e assi in massello di faggio che, simulando un parquet in doghe, rendono calpestabile il soppalco stesso. La scala è stata studiata come un elemento strutturalmente isolato in quanto, vista la sitazione descritta, non era possibile pensare i singoli gradini come altrettante mensole incastrate nella muratura di spina. Si sono allora predisposti due travetti laterali in legno presagomato che si vanno ad agganciare, sempre con l’interposizione di strati cedevoli in gomma (0,5 cm), superiormente al primo travetto in acciaio del soppalco e inferiormente alla soletta in cemento del pavimento.

Un soppalco autoportante

Due scale
Anche in questo secondo progetto proponiamo un ambiente piuttosto piccolo e localizzato all’ultimo piano di un edificio caratterizzato da una copertura in legno a doppia falda inclinata. La disposizione delle falde è opposta rispetto al primo caso e quindi, per sfruttare al meglio la doppia altezza del volume, si è ritenuto opportuno posizionare il soppalco al centro della casa, un soppalco autoportante in corrispondenza della linea di colmo del tetto. In questo modo la camera da letto sul soppalco, completamente in legno e pressocchè autoportante, si affaccia da un lato verso il soggiorno passante e dall’altro verso il piccolo studio con ingresso diretto dall’esterno. Al di sotto delle travi in legno restano la cucina/pranzo e il bagno con antibagno, quest’ultimo accessibile direttamente dallo studio. In corrispondenza della scala principale, sostenuta da un unico travetto centrale presagomato portante, lo spazio viene sapientemente sfruttato con dei mobili a giorno che seguono l’inclinazione della rampa, mentre la seconda scala dello studio, anch’essa completamente in legno e autoportante, oltre che condurre alla zona del soppalco destinata a libreria, diviene essa stessa contenitore di libri nel suo profilo laterale. Naturalmente, per rendere comodamente accessibile questa parte del solaio, si è resa necessaria la realizzazione di un abbaino che consente una migliore aeroilluminazione dei locali. Una soluzione di questo tipo permette non solo di evitare che il calpestio prodotto dalla fruizione del soppalco e delle scale infastidisca gli inquilini degli appartamenti adiacenti, ma anche di eliminare interventi sui la posizione delle falde ha imposto l’inserimento del soppalco al centro dell’appartamento, per una più completa fruizione dello spazio muri perimetrali, realizzando una struttura reversibile che può essere rimossa e sostituita con altre soluzioni.

Una struttura reversibile
Le uniche travi che vanno ad interferire con le pareti laterali sono quelle poste al di sopra del bagno, ma essendo questa una muratura esterna e quindi non contigua ad altri appartamenti, non si pongono i problemi di trasmissione dei rumori che prima evidenziavamo.

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