47 mq. in mansarda L’appartamento considerato in questo progetto ha una superficie di soli 47 mq., ma essendo posizionato all’ultimo piano ed avendo una copertura lignea a falda inclinata, ha la possibilità di sfruttare un ampio volume distribuendo i locali su un doppio livello. L’idea fondamentale è quella di correlare i problemi di organizzazione dello spazio con i problemi strutturali e di insonorizzazione acustica che un intervento di questo genere comporta. E’ stato studiato un unico grande ambiente con funzioni di ingresso, soggiorno, pranzo e cucina (con la zona cottura disposta in modo da restare occlusa alla vista); il bagno con relativo antibagno, comodo e spazioso, è stato lasciato in un ambiente separato che sfrutta in parte anche il sottoscala, mentre la camera da letto è posizionata sul soppalco, per la realizzazione del quale sono state necessarie alcune considerazioni preliminari. In primo luogo è stata considerata la situazione particolarmente delicata determinata dall’appartamento a fianco, separato solo da un muro di spina in mattoni dello spessore di 40 cm., inteso come un sistema vibrante dal quale rendersi quanto più indipendenti possibile. Infatti essendo la parete relativamente sottile rispetto alla sua ampiezza, può vibrare come una lastra sollecitata dinamicamente ed è quindi necessario o sganciarsi completamente dalla struttura oppure ostacolare la propagazione delle onde elastiche mediante materiali cedevoli, siano essi omogenei come la gomma, o porosi come il sughero e il feltro. come risolvere problemi strutturali e di insonorizzazione La ristrutturazione ha previsto quindi tre putrelle in acciaio che sorreggono il soppalco e non sono rigidamente incastrate nella muratura, ma semplicemente appoggiate utilizzando delle guarnizioni in gomma il cui spessore non supera 0,5 cm. L’ossatura del soppalco è comunque lasciata a vista: travi in legno incastrate nelle putrelle e assi in massello di faggio che, simulando un parquet in doghe, rendono calpestabile il soppalco stesso. La scala è stata studiata come un elemento strutturalmente isolato in quanto, vista la sitazione descritta, non era possibile pensare i singoli gradini come altrettante mensole incastrate nella muratura di spina. Si sono allora predisposti due travetti laterali in legno presagomato che si vanno ad agganciare, sempre con l’interposizione di strati cedevoli in gomma (0,5 cm), superiormente al primo travetto in acciaio del soppalco e inferiormente alla soletta in cemento del pavimento. Un soppalco autoportante Due scale Una struttura reversibile IN EDICOLA: I MINI APPARTAMENTI 99IDEE AMBIENT n.4 per ordini on line: www.dibaio.com Ambient |