Un segno tangibile della nostra cultura

Testimonianze – Un segno tangibile della nostra cultura

Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), Prof.Arch. Raffaele Sirica, ci parla dei risultati del Premio ed evidenzia come la riuscita di questa iniziativa testimoni il buono stato di salute di cui godono i rapporti tra architetti e Chiesa. Nella battaglia per ridare dignità e qualità all’architettura urbana, questo è un momento particolarmente significativo.

Qual è la sua valutazione sulla risposta ottenuta rispetto alla partecipazione al Premio?
Il Premio Nazionale di Idee di Architettura “I Sagrati d’Italia” è nato con lo scopo di proporre un approfondimento
capillarmente diffuso sulla storia delle nostre città e dei nostri paesi attraverso una nuova interpretazione del sagrato.
Le condizioni per garantire il successo di questa operazione culturale erano in larga misura contenute nella capacità dei singoli partecipanti di individuare e proporre contesti sui quali intervenire progettualmente. La diffusione nazionale del Premio poteva garantire l’emersione delle specificità locali, vista la provenienza dei partecipanti da contesti molto diversi tra loro.

Al di là di ogni possibile ipotesi sugli sviluppi di una competizione crediamo che il vero risultato sia la partecipazione. L’avvio di questo primo concorso telematico, bandito peraltro durante il periodo estivo, si può considerare un successo. Consegnati oltre 141 elaborati progettuali proposti da un totale di 245 architetti che si sono avvalsi della collaborazione di 65 altri soggetti non professionisti.
Prof.Arch.Raffaele Sirica

96 su 102 Ordini provinciali hanno aderito nel promuovere l’iniziativa, 63 gli Ordini che hanno ottenuto risposte attraverso l’invio di proposte progettuali. Decretati 10 progetti vincitori ex-aequo e 15 progetti segnalati ex-aequo, scelti tra le proposte progettuali, già selezionate durante la prima fase dei lavori, dalle Giurie provinciali composte da membri degli Ordini provinciali e dai rappresentanti delle Diocesi d’Italia. I temi proposti sono andati dall’abbattimento delle barriere architettoniche alla reinterpretazione degli spazi della città contemporanea, alla riappropriazione degli usi civici. Dalla periferia al centro della città gli architetti hanno voluto così contribuire alla rinascita di un segno tangibile della nostra cultura che resta sospeso tra il sacro ed il profano.

Nel contesto delle iniziative attuali, che importanza attribuisce alla collaborazione con la Chiesa?
I rapporti tra la Chiesa e gli architetti italiani continuano a consolidarsi attraverso azioni che definirei "concrete". La terza edizione del Premio di Architettura Sacra “Frate Sole” costituisce una delle testimonianze recenti della crescita di questo rapporto. Nell’ottobre scorso si è svolta a Pavia la cerimonia per la consegna del prestigioso riconoscimento
andato all’architetto Richard Meier per la realizzazione della chiesa "Dives in Misericordia". Il premio, ideato da Padre Costantino Ruggeri e fortemente appoggiato dagli Ordini, si propone di svolgere una azione di sensibilizzazione e promozione della"chiesa costruita". Questo impegno è programmato anche per i prossimi quattro anni, abbiamo fornito la nostra disponibilità a sostegno della Fondazione "Frate Sole" per rafforzare il coinvolgimento dei giovani architetti attraverso lo strumento del concorso. Nel mio intervento durante la premiazione ho voluto ricordare come la rinascita dell’architettura abbia avuto inizio nel Novembre 1998 proprio nella Basilica inferiore di Assisi, città di S. Francesco,
luogo denso di positività. Gli architetti italiani hanno voluto rendere omaggio al Patrono d’Italia rafforzando l’importanza del messaggio della semplicità. Hanno così ideato la "Prima festa dell’Architettura", un contenitore di iniziative ideate dagli Ordini italiani e diffuse successivamente in 17 paesi europei attraverso le istituzioni culturali.
Per tutto il 2004 sono stati promossi una serie di eventi coordinati per spiegare ai cittadini, con semplicità di linguaggio, come la buona architettura possa far vivere meglio ciascuno di noi.

"I rapporti tra la Chiesa e gli architetti italiani continuano a consolidarsi attraverso azioni che definirei“concrete”… E’ dal ’97 che il Consiglio Nazionale degli Architetti, in accordo con i 102 Ordini Provinciali, si batte per riconquistare 50 anni di “architettura interrotta” promuovendo lo strumento del concorso di architettura, ma anche una serie di azioni mirate a coinvolgere tutti i soggetti che possono intervenire in questo lungo e complesso
processo politico"
www.sagrati2004.architetturaitalia.it
La schermata del sito web attraverso il quale è stato
gestito telematicamente il Premio.

In che quadro si inseriscono queste iniziative del CNA?
E’ dal ’97 che il Consiglio Nazionale degli Architetti, in accordo con i 102 Ordini Provinciali, si batte per riconquistare 50 anni di "architettura interrotta" promuovendo lo strumento del concorsodi architettura, ma anche una serie di azioni mirate a coinvolgere tutti i soggetti che possono intervenire in questo lungo e com
plesso processo politico. Vogliamo dunque poter rendere omaggio alla storia creando i presupposti per un avvenire che possa liberare le risorse
intellettuali, culturali e sociali necessarie per realizzare opere architettoniche in grado di esprimere quell’armonia tra la funzione etica e l’istanza estetica propria della nostra disciplina.

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