Servizio di: Luisa Carrara Foto di: Athos Lecce Testo di: Walter Pagliero
Casa contadina del ‘700 in Val di Susa
E’ la seconda casa di un torinese che ama i materiali tradizionali delle costruzioni alpine, quelli più rustici, senza rinunciare agli spazi aperti dell’architettura moderna. Dopo un’accurata ristrutturazione, qui i soffitti in legno antico poggiano su pannelli murari di gusto contemporaneo e i soffitti voltati non racchiudono spazi conclusi. E’ una operazione non conformista e piuttosto acrobatica, dove il messaggio contemporaneo s’interseca con quello tradizionale in maniera spregiudicata. Merito dell’architetto Pier Paolo Court di Cesana e del cliente che gli ha permesso di esprimersi in maniera così decisa. La scala, anche se realizzata con materiali di recupero (la pietra grigia dei gradini proviene dalla demolizione di una casa medioevale), è di concezione sicuramente moderna con quel suo movimento serpentiforme che accentua e dinamizza la modularità geometrica dei gradini disposti in tre diverse direzioni. E molto del nuovo ha un sapore antico: le morbide aperture ad arco, ad esempio, o il camino che prende fisionomia da un vecchio trave molto arcuato.
La scala passante, sorretta da un arco, a piano terra si biforca per collegare le due stanze del soggiorno con la zona notte. Ne deriva un effetto scenografico che non disturba il carattere “montano” di questo interno, ma aggiunge una nota di disinvolta modernità. Qui sotto, la stanza del dopo sci dove ci si scalda ed eventualmente ci si asciuga al rientro dalle piste. Il grande camino, che ha una cappa arcuata sopra una vecchia trave di recupero, dà calore anche psicologico a tutta la stanza che su un lato è servita da una porta finestra con più ante che permette di godere il suggestivo paesaggio.
Sopra, la grande stufa in pietra ollare che permette di riscaldare il piano terra tutto il giorno accendendo il fuoco solo la mattina. E’ una stufa Tulikivi proveniente dalla nordica Finlandia.
Sono tutti legni di recupero, patinati dal tempo e “caldi” quanto basta per una casa di montagna, sempre collocati accanto a qualcosa che li raffredda, come la pietra grigia che incornicia il focolare o la spettacolare stufa finlandese Tulikivi che è protagonista al centro del soggiorno (una posizione strategica per la diffusione del calore). E’ una stufa di “pietra ollare” in grado di immagazzinare il calore del fuoco per rilasciarlo dolcemente nell’arco di dodici ore. Il suo rigore teutonico viene sdrammatizzato dal ludico kilim che le sta davanti: una bordura di coloratissimi quadrati “a scacchi” interrompe con uno scoppio di vitalità le stesure uniformi, dal grigio della pietra al colore dorato del legno. Nelle zone più familiari come il pranzo e le camere da letto, il legno prevale e viene valorizzato con tessuti altrettanto caldi dove domina un rosso leggermente cupo. E non si può ignorare l’apporto decorativo dei motivi floreali: sui divani ma anche sulle lampade del tavolo da pranzo inghirlandate di foglie verdi e bacche rosse, un tocco dovuto ai padroni di casa per personalizzare.
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