Un palcoscenico di vetroTra le valli svizzere

Tratto da:
Case di campagna n°85
Un palcoscenico di vetro tra le valli svizzere
 

realizzazione di Hans-Jörg Ruch, architetto servizio Filippo Simonetti; foto Studio F&D

UNA VETRATA CHE SI AFFACCIA SUL VERDE RIGOGLIOSO É IL MOTIVO DOMINANTE DI QUESTA CASA SVIZZERA, DOVE LUCE E OMBRA REGNANO SOVRANE. E’ UN’ARCHITETTURA CHE PRENDE FORMA DA UN UNICO VOLUME SQUADRATO E RIGOROSO, IN CUI SI ARTICOLA UN’ABITAZIONE ACCOGLIENTE DALLO STILE ESSENZIALE. CON QUALCHE NOTA DI COLORE E TANTO, TANTO BIANCO, LA VILLA SI TRASFORMA IN UN PALCOSCENICO DI VETRO AFFACCIATO SUL GIARDINO.

 

E’ una casa che trova il proprio equilibrio e la propria bellezza nello stretto rapporto con la natura, con le distese dei prati, gli alberi e le montagne che rendono tanto suggestive le vallate svizzere. Dalle finestre si osservano, come scenografie che diventano parte integrante dell’architettura, i colori che scandiscono le giornate e ritmano le stagioni. Accanto all’abitazione una serra, circondata dalla folta vegetazione, racconta la passione della padrona di casa per le piante e i fiori. Vista dall’esterno, alla luce del sole o illuminata dall’interno nella penombra della sera, la villa sembra formata da un unico grande volume, un parallelepipedo di quattro piani, da cui sporge, affacciandosi verso il giardino, un’ampia vetrata.

Anche all’interno il progettista, l’architetto Hans-Jörg Ruch, ha voluto rispettare il rigore geometrico dell’esterno con una pianta e una sezione simmetriche: il soggiorno riceve luce dalla vetrata che occupa un’intera parete ed é il volume centrale sul quale si “costruiscono” le ali esterne. Tutta la casa é rivolta verso il giardino: candide quinte formate da pareti e soppalchi si affacciano sulla valle assorbendone la luminosità, come un teatro dove palco e platea si confondono. Questa atmosfera rarefatta e nello stesso tempo così accogliente é accentuata dalla scelta dei mobili, pochi, dal design moderno e squadrato, accostati con disinvoltura a pezzi antichi.

I quattro livelli su cui si struttura la casa ospitano gli spazi necessari alla vita di una famiglia: il piano più basso, occupato dai locali tecnici, di servizio e dal garage è parzialmente interrato, mentre il piano terreno é diviso in tre parti. Oltre al soggiorno centrale, nelle due ali si raccolgono uno studio e una cucina che funge anche da sala da pranzo. Da qui, attraverso una portafinestra scorrevole si accede al giardino dove un terrazzamento pavimentato in legno si trasforma nel luogo ideale per fare colazione all’aperto o anche solo per aspettare la sera su comode sdraio.

Una scala nascosta da una parete bianca conduce ai piani superiori e, attraverso un corridoio, collega le camere da letto e i servizi. Lampade strategicamente posizionate sotto le falde del tetto disegnano i contorni delle stanze, delineano gli spigoli, giocano a creare effetti di luce. E’ proprio il soffitto a spiovente che spezza la monocromia delle pareti con un rivestimento in legno che, illuminato, si scalda nei toni del miele. Il bagno, spoglio, ha la pavimentazione in ardesia, pietra scura che fa risaltare la luce brillante della lampada al neon. Mentre le finestre delle camere da letto si spalancano verso l’esterno della casa, i bagni hanno la caratteristica di affacciarsi sul soggiorno: piccoli balconi con ringhiere in ferro si protendono verso l’ampia vetrata come fossero soppalchi, come volumi che si incastrano in un volume più grande. Ed é proprio questa la sensazione che si percepisce una volta visitata tutta la casa: al posto del parallelepipedo squadrato e rigoroso che si osserva dall’esterno, si scopre un’architettura luminosa dove i volumi si intersecano tra loro, giocano con le ombre, acquistano identità e carattere.
Barbara Delmiglio

 

 

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