Un open space votato alla luce

Bioclimatica

Casa lungo le sponde del fiume Ticino, in provincia di Milano

Progetto di: Luigi Paolino ingegnere
Servizio di: Leonardo Servadio.
Foto di: Athos Lecce

La facciata nasconde e rivela. Presenta l’edificio nuovo in modo tale da renderlo coerente col contesto del borgo storico. Riprende dalle vicine ville antiche l’idea dell’oblò e delle gronde a vista lungo il profilo delle falde del tetto. Ma sono gronde in alluminio dal sapore vagamente hi-tech. Anche la vetrata verticale che culmina in un prisma di cristallo assomma in sé le suggestioni di epoche diverse e lontane.
È un chiaro segnale che dice dello spazio a tutta altezza dell’interno e, soprattutto, ribadisce in verticale sulla parete esterna il lucernario che percorre nella sua lunghezza il colmo del tetto. Perché questa casa è intesa tutta come uno spazio aperto: alla luce, alle persone, ai movimenti, alla vita possibile tra quattro mura. E le pareti sono un invito ad andare oltre: verso il cielo, verso il cortile cui si guarda dalle vetrate del camino, verso il tempo passato, simboleggiato
dal muro settecentesco in ciottoli…

Nella foto a destra: Camino, su disegno dell’ingegnere realizzato dall’azienda Paolo Romanelli; sedie di famiglia; divanetto dei primi del novecento; chaise longue, tavoloe sedie, Frau; pavimento, Cotto D’Este; luci: faretti “tenso” Cini&Nils, sul tavolo del pranzo,”Minimalismo”, Catellani&Smith.

Spiega il progettista, Ing. Luigi Paolino: “la casa è qui intesa come contenitore aperto e libero
senza partizioni, così da consentire una grande flessibilità d’uso nel corso della giornata”.

Davanti a chi entra si dispiega la prospettiva verso il camino, autentico centro focale punto di fuga dell’ambiente. È inquadrato entro una parete ricurva la cui superficie è trattata in finto stucco lucido scandito orizzontalmente da rigature in ottone. Il camino diventa immediatamente polo di riferimento, elemento che segna lo spazio come un punto fermo: la cornice di cristallo lo stacca dal contesto e lo individua esaltandone la singolarità. Ma accentua anche il senso di libertà che lo spazio aperto vuole comunicare. Le stesse colonne in cemento a vista accentuano il senso
della libera circolazione. E lo "sfondato" rettangolare apre alla vista, oltre il secondo livello, l’originale soluzione del lucernario lineare che accompagna in alto tutto l’ambiente: finestra sul cielo, tra le tante aperture che attorniano questa stanza. Stanza per eccellenza, luogo dello "stare" domestico nelle sue manifestazioni più diverse: conviviali, familiari, di riposo.

In Edicola

Nelle foto: tavolo, Ikea; sedie, Calligaris; Cappa e cucina a gas, Smeg; frigorifero, Miele.
tavolo e sedie, Ikea; libreria a muro si disegno dell’ingegnere; salotto, Saporiti Italia.
Copertura trasparente: profili di facciata continua di Metra in alluminio anodizzato a taglio termico con apertura motorizzata e vetrocamera Visarm. Tutte le opere edili sono state realizzate dall’impresa Ferrario Giansandro.

DISEGNO E DISTRIBUZIONE A chi entra dalla strada, il salone si presenta anche come luogo di distribuzione degli ambienti. Per quanto le funzioni di ingresso, salotto, biblioteca, studio, sala da pranzo si assommino in esso, questo ambiente, vasto e accogliente, sviluppato su due livelli, è l’autentico cuore della casa. La scala porta in basso alla taverna, piccolo salotto separato. Allo stesso livello del salone, sulla destra si accede all’ampia cucina (separata dal salone con una parete in vetrocemento) che comunica direttamente col cortile. Questo è stato in parte pavimentato così da permetterne l’utilizzo come luogo del pranzo durante i mesi caldi. Attiguo alla cucina si trova anche il locale lavanderia. Al secondo livello, dal lungo corridoio si accede a due camere da letto singole. Il terzo livello è occupato dalla sala da letto matrimoniale.

CLIMATIZZAZIONE L’edificio sfrutta l’orientamento e la luce per favorire la climatizzazione, secondo due modalità: invernale e estiva. D’inverno si utilizza il calore da irraggiamento per il parziale riscaldamento della grande vetrata e quindi dell’ambiente: il lucernario resta chiuso e raccoglie anch’esso calore da irraggiamento. D’estate il lucernario viene aperto per favorire la circolazione d’aria mentre le schermature vengono abbassate così da deflettere la luce incidente.

COPERTURA. LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE La pianta a livello della copertura mette in evidenza l’importanza del lucernario che innerva il corpo del salone. Autentica "invenzione" spaziale agli effetti della percezione ambientale, il lucernario posto al colmo del tetto è un elemento solitamente usato nelle serre. Qui viene ripreso in funzione alquanto simile. All’effetto psicologico della "freccia di luce" che percorre longitudinalmente lo spazio, si somma quella di organo termoregolatore. Il suo stesso disegno ha le caratteristiche della contemporaneità. Una presenza che bene si inserisce nella tradizione: l’accostarsi di lucernario e coppi è alcunché di ampiamente praticato nelle ristrutturazioni. I cristalli oggi esistenti consentono di filtrare la luce come un tempo non sarebbe stato possibile, così da mitigare l’eccessivo calore da irraggiamento, per sfruttarlo solo nella misura desiderata.
BIOGRAFIA

Luigi Paolino, ingegnere

Ingegnere, Dottore di Ricerca, Professore a contratto di Architettura Tecnica al Politecnico di Milano – Polo Regionale di Lecco – Laurea specialistica Ingegnere Edile-Architetto. Ha collaborato a numerose ricerche svolte nell’ambito del dipartimento B.E.S.T. (già D.I.S.E.T.) del Politecnico di Milano, sfociate in pubblicazioni specifiche, posters e rapporti di ricerca. Relatore in diversi convegni su temi di progettazione tecnologica e di architettura tecnica. Autore di numerose pubblicazioni e relazioni a convegni specialistici sui temi dell’architettura e della tecnologia. Avvia nel 1984 l’attività professionale con incarichi da parte di Enti pubblici e privati. Dal 2004 fonda lo Studio Associato AR.IN. STUDIO. Nel 2004 vince il Concorso per la riqualificazione architettonica delle piazze del Comune di Magnago (Mi) ed ottiene la menzione speciale al Premio Internazionale di Architettura “L’Architettura Automatica”. Diverse opere realizzate sono state pubblicate da riviste di settore tra cui Costruire in laterizio – Costruire – Ca – L’industria delle costruzioni – ME – Frames – ABCD – Chiesa Oggi Architettura e comunicazione.

LA LOGICA DEI PROSPETTI E IL LORO SIGNIFICATO NELL’INSERIMENTO DELL’EDIFICIO
I prospetti chiariscono la relazione del nuovo edificio col contesto. La soluzione adottata fa sì che la casa si presenti come l’accostarsi di due corpi di fabbrica diversi: uno visto di fianco, l’altro di fronte. Questo consente di mantenere una relazione di proporzionalità con gli edifici vicini, pur venendo a disporre di una continuità spaziale interna di gran lunga maggiore di quella delle case preesistenti. All’esterno si manifesta la divisione, all’interno si realizza la continuità. Se verso l’esterno le finestre acquisiscono il significato di scansione ritmica della facciata, verso il cortile interno si rivela la loro funzione di ampliare lo spazio, di conferire una continuità tra "dentro" e "fuori".

Luogo dove il concetto di "otium" – per i latini condizione ideale di una vita dedita al pensiero libero da occupazioni
minute – sembra trovare nuovo significato. La scala che conduce al secondo livello si compone di due parti: quella bassa dal disegno moderno, di profilati hi-tech. La parte superiore si pone come elemento di dialogo con la parete
antica in ciottoli. È infatti una scala recuperata da una casa dei primi del ‘900, demolita da tempo. I gradini sono in pietra. La ringhiera è in ferro battuto. Ricordo di un’epoca andata che dà profondità all’edificio. Se nelle case usualmente sono le diverse stanze che si costituiscono in luoghi distinti, qui la differenziazione dei luoghi avviene entro l’unicità dell’ambiente del grande salone. Vi si ravvisano angoli che invitano allo studio, alla riflessione. Luoghi di riposo e di lettura. Le piante stesse diventano caratteristica qualificante di un angolo particolare. Se il pianoforte al livello basso assume il ruolo di elemento capace di dare il "La" all’ambiente, al secondo livello sono la libreria e il tavolo da lavoro ad acquisire una particolare rilevanza. E il discorrere dello spazio nei vari cantoni trova un nuovo significato nella finestra angolare, che protende l’ambiente oltre il perimetro della parte bassa, per orientarsi direttamente verso il luogo ove sorge il sole. Col passare delle ore, la dovizia di aperture garantisce il permanere della luminosità.

Sul soffitto ancora si riprendono i temi della tradizione: ecco il legno lamellare per le capriate e altre tavole lignee per i rivestimenti, mentre l’esterno è in coppi. Ma la novità sta nel lungo lucernario: è totalmente apribile così che durante l’estate l’aria calda che vi si accumula sotto possa disperdersi favorendo la circolazione interna. Così si mantiene il controllo climatico ambientale. Gli aggetti esterni completano alle estremità il lucernario.

 

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