UN NIDO in montagna

È la casa dei sogni alla quale pensiamo quando sentiamo dire ‘baita in montagna’. Lo spirito del luogo è stato preservato grazie ad una cura meticolosa nel mantenere l’involucro esterno intatto. La baita che si trova alle pendici del Lagorai, in origine era un maso e nella parte alta del fienile è stato ricavato questo accogliente appartamento.
L’organizzazione dello spazio interno è stata pensata come una naturale continuazione dell’ambiente tradizionale montano, ed è conformata in modo da rispondere alle esigenze della vita familiare. Il legno è stato riscoperto nella sua valenza di materia dotata di capacità espressiva intrinseca e totale. I listoni di larice sul pavimento e di abete massello alle pareti si allineano come a scandire le progressioni spaziali in una continuità non interrotta dagli elementi in rilievo. Tra questi spicca il grande camino in muratura con profili e cappa in legno massiccio che è punto focale dell’ambiente giorno.Questo progetto è un esempio di come la funzionalità si trasformi in eleganza, di come, dall’analisi delle opportunità di utilizzo degli ambienti, nascano risposte che acquistano valore estetico. Si tratta di un’architettura di interni che non indulge in esercizi formali o in invenzioni ad effetto: è stata scelta la strada della comodità votata alla soluzione del problema concreto della quotidianità, per una casa che abita una delle più splendide vallate del Trentino. Le doghe in abete del rivestimento compongono una partitura ordinata, sulla quale si dispiega con facilità la melodia della vita in famiglia. Il legno è spazzolato, tinto con un mordente a base d’acqua e oliato. Tutte le opere di  falegnameria compresi i mobili su misura sono realizzati dalla Bottega del Legno, di Cire di Pergine, Valsugana. Di stile arte povera trentina sono invece la madia, il tavolo da pranzo e i tavolini. Le delicate lampade, pendenti o a terra, sono tutte vivacemente francesi (Angels des Montagnes).La Val di Fiemme, tra le Dolomiti del Trentino nord orientale è solcata dal torrente Avisio, è attorniata dalla catena del Lagorai e dalle cime del Latemar. È una delle più ampie e pianeggianti vallate del Trentino con oltre 30.000 ettari di bosco e con 11 comuni tra cui Cavalese, da sempre fulcro economico e turistico dell’area. Chi trascorre qui qualche giorno di vacanza, non può fare a meno di visitare la residenza dei principi vescovi di Trento, sede della Magnifica Comunità. Si tratta di una istituzione del XII secolo, che opera ancora oggi nella gestione patrimonio boschivo della valle, importante non solo per lo sfruttamento forestale, ma anche per la sopravvivenza di flora e fauna selvatica. L’offerta turistica offre molte occasioni per scoprire il meraviglioso ambiente naturale che
in parte rientra nei confini del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino,  comprende la Foresta di Paneveggio, definita la Foresta dei Violini, dove Stradivari cercava il migliore abete rosso “di risonanza” per costruire i propri famosi strumenti
musicali. Fra le distese verdi della Magnifica Comunità di Fiemme troviamo anche Il bosco che suona, dove alcune piante di grande pregio sono state simbolicamente donate a
personaggi contemporanei che hanno dato lustro all’abete di risonanza, tra cui Giovanni Allevi e Uto Ughi.Qui arredare una casa significa creare un ambiente caldo e riparato, ma allo stesso tempo aperto, come una postazione privilegiata da cui godere il panorama senza sentirsene estranei. La boiserie è una scelta che sembra naturale, immediata: il fatto di trovarsi in Trentino, dove l’artigianato del legno è fiorente e capace, non solo aiuta ma invita. E con la boiserie si sviluppa la distribuzione strategica delle finestre, per mantenere il contatto con la natura.
Non solo, i rivestimenti in legno, qui interpretati con sensibilità decisamente contemporanea, creano ambienti che superano lo stile dell’epoca nell’universalità di un materiale senza tempo. La geometrica possanza delle pareti lignee, la loro decisa presenza che ricorda la figura delle costruzioni a ‘blockbau’, fanno sì che l’atmosfera rimandi un poco a quella quieta e ordinata delle antiche baite. Sul soffitto invece la boiserie ha un andamento più classico: una partitura a quadri disegnata da un rilievo modanato si muove secondo registri più agili, così da evitare il senso della pesantezza. La continuità delle superfici lignee non si arresta neppure in uno snodo cruciale come quello del camino: qui, piuttosto, essa trova l’occasione di articolarsi in modo complesso. Il camino nonostante le generose dimensioni, si integra perfettamente nell’ambiente movimentandolo con un gioco geometrico di rimandi: lo zoccolo in rilievo si dispone in modo speculare alla mensola superiore e offre lo spunto per i ripiani che affiancano la cappa, rigorosamente in legno.

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