Un museo “sui generis”

Lo storico, P.Angelo Maria Caccin,O.P.

«Bisogna ricordare – riferisce lo storico, fra’ Angelo Maria Caccin – che San Marco è sempre stata, fino all’arrivo di Napoleone, la cappella privata del Doge: il cuore di Venezia. Quando si gettavano nella mischia, i Veneziani gridavano:Viva San Marco! Ed è in questa basilica che tornavano in processione, dopo essere tornati in patria. Qui che, quando tornavano dai loro viaggi, i naviganti portavano in dono gli oggetti più preziosi trovati in paesi lontani. Il museo di San Marco è una grande raccolta di diversi oggetti che testimoniano la potenza e lo splendore del millennio di vita della Repubblica veneziana. Non provengono dal Tesoro della basilica, ma, come i cavalli che in precedenza furono esposti sulla copertura, provengono da luoghi diversi della basilica. Soprattutto il museo è un percorso che consente di apprezzare i magnifici mosaici. Con i loro 8000 mq di superficie i più grandi e splendidi del mondo».

Madonna con Bambino, h cm 136, opera di
Jacopo Sansovino.

 

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