Un microcosmo


E un microclima

Progetto: Patricia Melillo
Servizio e testo: Leonardo Servadio

La vita senza drammi: questo fa presagire la piscina, illuminata nelle notti brasiliane. Il luogo è San Manuel, cittadina
dello stato di San Paolo; il fascino è quello di un paese dove l’emozione parla con i colori di un’intensità avvolgente
come il vento che mulina implacabile e la luce del giorno schiaccia le ombre entro piccoli aloni di contorno. Il
clima caldo rende amica la notte, e l’apre in un nuovo sorriso.
La piscina di notte raddoppia il frescore, già solo il sommesso sciacquio della pompa di riciclo canta con la soavità di
una fontanella mentre la massa d’acqua riposa col vago riflesso delle stelle.
Questa casa di Patricia Melillo è pensata come luogo recondito ma aperto al cielo. Nel giardino, la piscina è una
gemma rettangolare incastonata su una breve striscia di prato, ai lati circondato da muri e porzioni di edificato. Nella sua placida piattezza, la superficie dell’acqua suggerisce un anelito di cielo.

Nello stato di San Paolo del Brasile, la cittadina di San Manuel. La piscina sta nel piccolo giardino della casa, chiuso
sui quattro lati dalla casa stessa e dal muro di confine.
Ma lo specchio d’acqua aggiunge una nuova dimensione al patio e i due setti verticali rossi generano una prospettiva
sorprendente, che dilata le dimensioni dello spazio.
Due viste notturne della piscina: verso la casa e, a destra, verso il muro di confine.

Non per nulla l’azzurro di cui si compone risalta anche nella notte: la luce delle lampade sullo sfondo oscuro sembra
aprire a una nuova vita la vasca, come a segnalare che il cielo è qui, in un giorno senza fine che accoglie carezzevole.
Le piccole dimensioni non riducono il significato: la piscina è strenuamente correlata alla casa, non una sua appendice, ma uno spazio che si pone come paragone. Prima ancora che luogo in cui diffondersi in esercizi fisici, è il significato della vasca come giacimento d’acqua, espressione di un universo distinto, separato ma presente, che ingentilisce tutto quanto all’intorno. Perché, per quanto picchino i raggi solari, mai ne renderanno inospitale l’acqua; per quanto fonda sia l’oscurità della notte, sempre l’acqua sarà accogliente e vellutata. Nell’architettura complessiva della casa, la piscina non è un accessorio: diventa un nuovo centro fondante.
La sua sola vista ha un effetto stemperante sugli eccessi: è fonte di un microclima amichevole, in cui si riconciliano
gli eccessi che possano ingenerare le temperature tendenzialmente elevate.

Un microcosmo

A differenza di quel che avviene in Italia, qui la piscina è godibile dodici mesi all’anno e questo statuto di permanenza
la rende più intimamente legata, inestricabilmente parte operante del progetto.
Senza piscina la casa non avrebbe la sua anima. Ed ecco che i piccoli palmizi che le danzano attorno hanno un effetto
scenografico che ampiamente supera le loro dimensioni: essi confermano, con la loro presenza, come l’acqua sia fonte di vita e fanno del giardino un’oasi, e aprono il disegno alla fantasia.
Sembra che la piscina riduca il terreno disponibile, in realtà lo moltiplica entro nuove dimensioni.
Guardare e essere guardato: l’essere umano è attivo e passivo, assieme oggetto e soggetto del proprio operare.
Nel rapporto con l’architettura quest’ambivalenza può essere esaltata, laddove la cura e le dimensioni lo consentono.
Laddove la forma e la mole non schiacciano l’individuo.
Qui la casa nasce entro spazi misurati e la libertà espressiva (che è propria dell’architettura ma si manifesta nel
rapporto tra casa e suoi abitanti) si realizza nel gioco di schermature e aperture che definiscono prospettive selette.
E in tale scelta guidata dei luoghi si sottolinea l’ambiguità tra soggettività e oggettività: lo strumento attivato per
raggiungere tale scopo è costituito dalla coppia di setti verticali dipinti di rosso: l’uno incavato da un cerchio, l’altro
svuotato in un rettangolo.
A guardarli in fila si ha un “effetto cannocchiale” che prolunga la percezione dello spazio.
La piscina si distende al lato di questo, da banda opposta rispetto alla casa.
Così casa e piscina trovano un asse di bilanciamento nei due setti svuotati, tra i quali alberga il porticato: il momento del passaggio che è reso protagonista.

 

 

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