Testimonianze – La Piazza aperta al dialogo Un luogo aperto ma protetto
"E’ il primo luogo che il viandante vede, ed è da lì che il credente inizia il suo percorso E allora quale è la funzione del sagrato in una architettura che è costretta a confrontarsi con costruzioni spesso rozze e brutte? Bisogna cercare il dialogo con queste o bisogna isolarsi da esse? In tale contesto l’idea progettuale del sagrato si trova di fronte ad una scelta: luogo di mediazione ovvero luogo di chiusura con la città nuova pensata male. Questa è la scommessa di un architetto che si confronta con un progetto di una chiesa in un quartiere di nuova costruzione. Certamente la chiesa va inserita nel territorio che lo circonda e va cucita tramite il sagrato.Tuttavia questo filtro va pensato in maniera diversa rispetto alla città storica, dove, e non va dimenticato, non esistevano le automobili. Ci si recava da un luogo vivo forse anche rumoroso, ma mai caotico, come la piazza ad un luogo sacro, dove si esige invece silenzio come la chiesa. Ne discende che il sagrato deve assolvere anche a luogo di "separazione" con la città, nella quale si lascia il caos, il rumore, il frastuono e tramite questo spazio si arriva alla chiesa, luogo di silenzio e contemplazione. Arch. Giuseppe Di Vita
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