Piani che s’intersecano, pareti trasparenti ed effetti ottici intriganti. Il bianco esalta il gioco grafico creato dalla scala in metallo nera che costituisce il fil rouge dei tre livelli del loft. Servizio e testo di Azzurra Lorenzetto La perfetta sinergia tra architetto e proprietario ha dato vita ad un’architettura fatta di volumi e trasparenze molto particolari. Il proprietario ha iniziato col dare spazio all’idea del progettista che ha preferito ribaltare la classica disposizione abitativa ponendo la zona conviviale (la cucina) all’ultimo piano, in modo da sfruttare il terrazzo. È un gioco di pieni e vuoti, trasparenze e riflessi, quasi come abitare dentro un’opera di Escher, dove un mondo fatto di scale, che prima scendono ma poi surrealmente salgono, crea un intreccio ottico formidabile. A differenza delle opere di Escher che presenta costruzioni impossibili, esplorazioni dell’infinito e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme completamente differenti, in questa casa l’effetto è creato dalle continue trasparenze e riflessi di piani che si intersecano in modo imprevedibile. Vasca in muratura su misura in resina con rubinetteria Dornbracht. A bordo vasca lampada con luci colorate “Yang” di Carlotta de Bevilacqua, Artemide; faretti e altre lampade a incasso, Artemide. Il bianco esalta il gioco grafico creato dalla scala in metallo nera che taglia gli spazi e costituisce il fil rouge dei tre livelli del loft. Il bianco minimale fa da sfondo ai pochi ma ben pensati oggetti di design. La scelta degli arredi è stata curata personalmente dal proprietario che ha dimostrato di avere una spiccata sensibilità per l’interior design portandolo ad accostare pezzi antichi e contemporanei in modo equilibrato. Stravaganze come la vasca da bagno nel soggiorno rispecchiano una personalità fuori dagli schemi ma sempre attenta all’eleganza e alla discrezione. Il bagno non è più cieco grazie alla grande vetrata che permette l’ingresso della luce; solamente la zona dei sanitari è schermata, rimanendo anche l’unica area non visibile dai vari angoli della casa. È come abitare dentro un’opera di Escher, dove riflessi e piani s’intersecano in modo imprevedibile. La scala nera è un segno grafico forte. Nell’immagine grande: divano “Charles” di Antonio Citterio, B&B Italia; tavolino, Alias. Nelle immagini piccole, dall’alto: letto ”Charles door”, B&B Italia; comodini Molteni; lampada “Pipe”, Artemide, QUALITÀ DELL’INTERVENTO Centralità del progetto: il progetto si sviluppa attorno allo spazio architettonico dei volumi bianchi collegati dal segno grafico della scala. Biografia
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