Un crocifisso di luce


Nell’occasione della visita di papa Benedetto XVI alla chiesa del Santo Volto di Gesù, nel quartiere della Magliana a Roma, avvenuta il 29 marzo 2009, il grande “oculo” che caratterizza tale architettura (presentata e commentata in CHIESA OGGI architettura e comunicazione 76/2006) è apparso completato con l’immagine del crocifisso, che era mancante: l’ultima opera necessaria per portare a completezza un’architettura contemporanea di raro equilibrio.

Il crocifisso, figura intagliata nella lamina metallica.
In alto, un momento della celebrazione presieduta

da S.S. Benedetto XVI.
 

Si tratta di una figura intagliata entro una lamina metallica, alta 2 metri, posta contro la parte centrale della grande vetrata verticale che, sorretta da una struttura a spirale, si presenta come una cupola trasparente, rovesciata e vista in prospettiva. L’architettura della chiesa è firmata da Piero Sartogo e Nathalie Grenon, la quale presenta in questo modo il crocifisso da loro disegnato: “Coerentemente con le idee che hanno ispirato il nostro progetto, abbiamo voluto evidenziare il significato spirituale della crocifissione. Il corpo, visibileinvisibile, mostra la morte di Cristo ma ne evoca anche la risurrezione”.
La chiesa della Magliana è stata pensata sin dall’inizio come luogo in cui architettura e arte andassero assieme, e molti artisti vi hanno contribuito con loro opere che risultano perfettamente inserite nel contesto, quale completamento dialogico
le une dell’altro.
Sono opere firmate da Carla Accardi, Chiara Dynys, Ignazio Fratadocchi, Eliseo Mattiaci,
Mimmo Paladino, Marco Tirelli, Giuseppe Uncini che in vario modo si muovono secondo linguaggi schiettamente
contemporanei.
Il crocifisso riesce a sintetizzare astrattismo e figura.

 

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