Trasparenze di luce nel Terzo Millennio

Si è concluso, con la premiazione dei vincitori e segnalati nell’ambito della seconda Fiera di Arte per lo Spazio Sacro “Pulchra Ecclesia”, il Concorso internazionale per la realizzazione di una Vetrata Artistica, quale progetto-studio con utilità transitoria, da realizzarsi in stampa digitale con film, per uno spazio sacro esistente o ideale.

Nell’ambito della seconda Fiera di Arte per lo Spazio Sacro “Pulchra Ecclesia”, svoltasi a Montichiari (Brescia) 21 Gennaio-3 Febbraio 2002 si è concluso il Concorso Internazionale “Trasparenze di luce nel Terzo Millennio” promosso, nel mese di giugno 2001, dal GRUPPO MASSERDOTTI in collaborazione con 3M ITALIA. L’evento, in virtù della sua eccezionalità, ha richiesto anche la presenza di una giuria prestigiosa, composta da nomi eccellenti provenienti dal mondo dell’Arte e della Chiesa: Presidente, Dr. Arch. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini, Direttore di CHIESA OGGI architettura e comunicazione; P. Stefano Bertolini, Liturgista, dell’Oratorio San Filippo Neri (Prato); P. Andrea dall’Asta, Direttore della Galleria Centro San Fedele (Milano); P. Adriano Di Bonaventura, della Fondazione Staurós (San Gabriele – Teramo); Prof. Bruno Gandola, Docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano); Prof. Arch. Corrado Gavinelli, Docente al Politecnico di Milano; Prof. P. Giacomo Grasso O.P. Teologo, Consultore della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa; Sig. Andrea Masserdotti, Titolare del GRUPPO MASSERDOTTI; Dr. Domenico Montalto, Giornalista e Critico d’arte, di Milano; Don Ivo Panteghini, Direttore del Museo Diocesano di Brescia; Prof. Romano Perusini, Docente di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano); Mons. Arch. Giancarlo Santi, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali CEI; Mons. Prof. Pierangelo Sequeri, della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Milano); Valentino Vago, Artista di Milano; Dr. Guido Santini, Dirigente della 3M Italia di Segrate (MI). La giuria ha ritenuto degne di menzione le opere: “Tavole della legge” di Alessandro Savelli “Non uccidere” di Roberto Tagliazucchi “I dieci comandamenti oggi” di Pietro Nimis Due i lavori insigniti della segnalazione speciale: “I 10 comandamenti e la crocifissione” di Federico Honegger, “Luce nel mondo” di Ivana Castellini. Numerose anche le altre opere segnalate: “Io sono il Signore Dio tuo” di Carmen Bedini; “L’arca” di Paolo Rosso e Stefano Zambon; “Le sacre tavole, luce di verità” di Attilio Lauricella; “I dieci Comandamenti” di Cristina Bera; “Onora il padre e la madre” di Carmelinda Aquaro; “Pater, mater, filius: amatus amat” di Pier Giorgio De Pinto; “Jahvè dona le tavole” di Gloria Castangia e infine “L’emozione del perdono” di Ilaria Filippini. Le valutazioni della Commissione Nella preliminare definizione dei criteri generali di valutazione degli elaborati presentati dagli Artisti e dagli Studenti partecipanti, secondo le indicazioni del Bando di Concorso, la Commissione ha unanimemente concordato i seguenti punti qualificanti di proprio orientamento:
– Corrispondenza espressiva delle Opere ai contenuti del Concorso riservato al tema I Dieci Comandamenti.
– Attenzione agli aspetti di ricerca nel campo delle tecniche innovative di trasparenza della luce nelle vetrate artistiche.
– Rispondenza degli elaborati agli sviluppi del pensiero e della sensibilità artistica contemporanei.
La Commissione ha di seguito passato in rassegna tutte le opere presentate al Concorso,operando una preliminare distinzione di merito tra quante rispondenti alle tematiche e alle finalità del Bando e quante, pur apprezzabili sul piano estetico, sono risultate estranee al tema concorsuale. Ha quindi provveduto alla selezione qualitativa che ha portato ad una prima segnalazione di otto opere. In seconda e definitiva selezione la Commissione Giudicatrice ha assegnato, con specifiche singole motivazioni, tre primi Premi ex-aequo alle seguenti Opere.

Pietro Nimis,
“I Dieci Comandamenti oggi”
Roberto Tagliazucchi,
“Non uccidere”
Alessandro Savelli,
“Le tavole della legge”

Titolo dell’Opera: I Dieci Comandamenti oggi presentata da Pietro Nimis
Motivazione : «Risolta in equilibrate campiture spaziali e nella leggerezza delle trasparenze cromatiche, l’opera evidenzia con immediatezza il patto di nuova alleanza tra divino ed umano fondato sui contenuti delle Tavole della Legge e insieme preannuncia, nel simbolo della croce, un futuro orizzonte di salvezza».
Titolo Opera: Le Tavole della Legge presentata da Alessandro Savelli
Motivazione: «L’Opera, di raffinata stesura materico-cromatica, pone al centro della composizione le due Tavole della Legge, ancora simbolicamente sospese tra un orizzonte superiore di trasparenza soprannaturale ed uno inferiore più inquieto di un’umanità ancora oscurata dal crepuscolo degli idoli».
Titolo dell’Opera: Non uccidere presentata da Roberto Tagliazucchi
Motivazione: «L’Opera, risolta in una composizione grafica primaria di immediato impatto espressivo, propone le due Tavole della Legge,nuove pietre angolari di orientamento per un’umanità smarrita in un deserto spirituale e morale. Equilibrata nei contrasti cromatici, suggerisce il possibile gioco filtrante della luce attraverso la struttura segnica di marcata evidenza».
La Commissione Giudicatrice, inoltre, tenuto conto dell’apprezzabile impegno estetico anche di diverse Opere ritenute non sufficientemente rispondenti al tema concorsuale, ha inteso proporre per una complementare segnalazione le due Opere: Titolo: Luce nel mondo presentata da Ivana Castellini
Titolo: I Dieci Comandamenti e la Crocifissione presentata da Federico Honegger
A conclusione dei lavori, la Commissione ha espresso apprezzamento per gli Enti promotori e organizzatori e per il livello qualitativo di molti Artisti partecipanti. Ha avuto inoltre modo, attraverso una visita guidata negli spazi e alle attrezzature del Gruppo Masserdotti, di prendere visione dell’alto livello di innovazione dellespecifiche tecnologie di riproduzione gigantografica d’immagine nei diversi versanti delle arti figurative, scenografiche, di comunicazione, promozione commerciale e industriale.
Prof.Dr. Romano Perusini

Le vetrate della progetto "Arte Poli" nell’architettura religiosa
La motivazione principale dell’introduzione delle vetrate d’arte nelle chiese e negli ambienti religiosi risiede nella loro capacità di creare, attraverso i propri colori, uno spazio ricco di sacralità e di poesia. La vetrata rappresenta un fatto unico nel mondo dell’arte, grazie al particolare rapporto che esiste fra il vetro e la luce: di una superficie dipinta, infatti, vediamo il colore perché la luce vi si riflette, mentre in una vetrata lo vediamo perché la luce l’attraversa. La luce riflessa mortifica i colori del vetro e quando il buio scende finisce anche la vita di una vetrata. Lo stesso vetro è vivo, vivo perché soffiato a bocca, creato dall’alito umano e vivente, perché la luce trapassandolo lo muta continuamente creando un movimento continuo di luci e ombre. Oggi, come nei tempi del suo grande fulgore, la vetrata d’arte ritorna ad avere, spoglia di tutti i caratteri artificiali che l’hanno oppressa, la sua completa autonomia espressiva nell’insieme funzionale che la contiene. Rifugge dalle convenzionali rappresentazioni istoriate per esprimere, con il linguaggio dei vetri soffiati policromi un rinnovato modo di accedere alla creatività spirituale. Le varie gamme e sfumature coloristiche dei vetri prodotti appositamente sono per la Progetto Arte Poli il punto di partenza delle proprie progettazioni e realizzazioni. Le interpretazioni vengono lasciate a chi osserva e contempla, che attraverso la propria sensibilità caricherà di significati suggestivi i messaggi che la luce sa trasmettere. Ecco che le varie tonalità di blu rischiarate dalla luce gialla che le attraversa su uno sfondo neutro assumono la simbologia dell’acqua. Allo stesso modo le vibrazioni del rosso richiamano alla simbologia del fuoco. Tali elementi si caricano poi del particolare significato che assumono nel linguaggio religioso.
Progetto Arte Poli Srl, Verona Tel. 045 8510455 – Fax 045 8510298

Verona, Istituto delle Piccole Figlie di San Giuseppe. Parete vetrata con porta di accesso alla chiesa. L’azzurro è colore celestiale, che richiama la purezza della Vergine. Verona, Istituto delle Piccole Figlie di San Giuseppe; particolare delle vetrate di navata: la processione degli eletti dal Libro dell’Apocalisse. Verona, Istituto delle Piccole Figlie di San Giuseppe. Un crocifisso fronteggia la bussola di entrata. I colori della vetrata hanno tinte arborescenti, quasi un richiamo del legno della Croce. Verona, Istituto delle Piccole Figlie di San Giuseppe. La principale vetrata della chiesa: un sole radiante come un cuore che pulsa d’amore.

 

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)