Tratto da: Cucina bella e buona N°77 |
Tradizioni per le feste | ||||||||||||
DiBaio Editore | |||||||||||||
servizio di Stefano Cappello
Veneziana Torta Dolce Amara Greca Pangiallo Un giro del mondo attraverso i dolci di Natale, tra canditi, spezie, frutta e miele, per scoprire e realizzare le antiche ricette tradizionali di tutte le latitudini. Ci guida in questo percorso Nicoletta Negri, giornalista esperta di cucina internazionale. I dolci per le feste erano diversi da un Paese all’altro e, in Italia, da una regione all’altra. Addirittura, c’erano dolci che appartenenvano ad una tradizione soltanto famigliare, nata dai gusti personali di qualche avo o da qualche occasione curiosa che si incrociava con la tradizione comune. Anche perché le cose cambiavano perfino da famiglia a famiglia, secondo le rispettive origini. E dagli incroci per matrimoni, per cambiamenti di sedi e di attività, nasceva la necessità di accontentare i gusti degli uni come degli altri. Senza contare le preziose creazioni di cuochi e pasticceri che, per le occasioni e le ricorrenze più importanti, realizzavano vere e proprie “sculture” con cui stupire commensali di gran riguardo. Ma diamo un rapido sguardo alle più celebri e golose ricette europee, dalla Germania, la bavarese, uno dei dessert più noti in tutto il mondo, che poi non é altro che un budino impreziosito con cioccolato fondente o frutta, a seconda di come lo si preferisca. L’emblema della pasticceria austriaca, la Sacher, non può restare esclusa: nacque nel famoso Hotel Sacher più di centocinquant’anni fa, apprezzatissima dai sovrani asburgici e dal principe di Metternich. Della Francia ricordiamo la Buche, che vuol dire “ceppo”, ossia il ceppo di legno destinato ad ardere nel caminetto in inverno. L’Inghilterra é famosa per i suoi morbidi e burrosi plum-cakes, mentre non tutti sanno che il creme-caramel non viene dalla Francia ma dal Portogallo! Infine ci sono dolci meno noti, ma non per questo meno buoni, che vengono dai Paesi Scandinavi e dai Paesi dell’Est, nei quali sono impiegati ingredienti come la farina di segale e di orzo o il riso e la semola di grano duro. Per citarne alcuni: i palatschinken ungheresi, il cataif rumeno, la kascia russa e tanti altri. Per far sì che ogni occasione sia speciale e irripetibile, la scelta migliore é una bottiglia della Maison de Champagne Taittinger, nata nel lontano 1734. Uno champagne che porta ancora il nome dei suoi proprietari e la cui leggerezza e finezza sono riconosciute in tutto il mondo: vinoso, strutturato e possente, si accompagna a salumi, cacciagione, fois gras…ma é ottimo anche con il dessert, con torte di frutta e pasticceria secca. Indescrivibile con piatti raffinati come il pesce, i crostacei e il caviale, i tartufi freschi e i funghi. E’ Champagne Taittinger Brut Reserve: la cui vitalità espressiva lo rende ideale per qualsiasi abbinamento. Ma per un dopocena meditativo, l’ideale é una delle grappe prodotte nelle distillerie G. Miclo, un’azienda artigianale dell’Alsazia che ha affidato la distribuzione in Italia a Pescarmona Importatori. G. Miclo conosce i segreti di una perfetta distillazione e pone la massima attenzione nella selezione dei frutti e delle bacche, elementi base per l’elaborazione del “Eau de Vie”, dall’aroma capace di avvincere anche i palati più esigenti.
Dalle distillerie G. Miclo, “Eau de Vie”, distribuito in Italia da Pescarmona Le torte fotografate sono: Veneziana; Kascia, dalla tradizione russa; Dolce Amara Greca, fatta di pastasfoglia con mandorle e armellina; Pangiallo, ricco di uva passa, mandorle, pinoli, fichi secchi, canditi e un pizzico di zafferano; Tartara, con mele e rum.
|