Tra spirito rustico e misticismo medioevale

La ristrutturazione di un grande edificio in pietra con preziosi loggiati neoromanici perfettamente eseguiti alla fine degli anni ‘20.

Renovation of a large stone building with neo-Romanesque porticoes dating to the late 1920s.

Ristrutturazione dell’architetto Andrea Vecchi – Interior decoration dell’architetto Flavio Lanzani
Servizio di: Luisa Carrara
Foto di: Athos Lecce
Testo di: Walter Pagliero

La costruzione risale alla fine degli anni ’20 ed è il frutto di un progetto di gusto eclettico che si è avvalso, per gli elementi decorativi, di abili artigiani della pietra che hanno preso a modello alcuni monumenti medioevali. “Il compito della ristrutturazione – dice l’arch. Andrea Vecchi – era soprattutto quello di ricavare da una villa unifamiliare quattro appartamenti indipendenti, di cui uno doveva comprendere la parte più decorata degli interni originali. Per le nuove esigenze abbiamo realizzato nel sottosuolo garages e cantine, e per rendere più autonomi i nuovi appartamenti li abbiamo collegati con un tunnel di servizio interrato in modo da non passare dai giardini, che sono stati anch’essi divisi per quattro diversi proprietari. L’appartamento qui fotografato è su due piani con le camere da letto a piano terra e la zona giorno al piano rialzato. Quello che è stato mantenuto è l’aspetto esterno, restaurato dove ce n’era bisogno, e le volumetrie che erano vincolate. All’interno di questi volumi si sono fatte tutte le necessarie variazioni, ricostruendo integralmente tutti gli impianti.”

La camera da letto padronale è separata con un arco in pietra dall’annesso boudoir
utilizzato come intimo angolo di relax.

This building dates to the late 1920s and is the result of an eclectic project that made use, for the decorative elements, of skilled stonemasons who borrowed models from medieval monuments. Architect Andrea Vecchi explains how ‘the renovation was essentially supposed to turn a one-family home into four independent apartments, one of which had to include the most decorated part of the original interiors. In order to satisfy new living requirements we created garages and canteens in the basement, and in order to make the apartments more autonomous we connected them with an underground service tunnel so as not to pass through the gardens, which have also been divided in four for each owner.’ The apartment shown here is on two floors with the bedrooms on the ground floor and the day area on the floor above. The look of the building from the outside has been maintained, having been restored where necessary. On the inside, all necessary changes have been carried out, and all installations have been completely rebuilt.

Il gusto antiquario di molti dettagli
ha condizionato anche la scelta dei mobili

Il salone centrale ha il pavimento originale in piastrelle quadrate di ceramica, bordato con intarsi in legno di noce; nelle altre stanze i vecchi pavimenti in pitch pine sono stati sostituiti con listoni di rovere.

The central living room has the original ceramic square tile floor, with a border of walnut wood intarsia; in the other rooms the old floors in pitch pine have been replaced with large oak planks.

Come dividere una grande villa

Nella suddivisione della villa in quattro appartamenti abbiamo fatto in modo che due risultassero in orizzontale (il primo piano e la mansarda), e due in verticale (parte al piano terra e parte in quello rialzato) perché il retro della villa, per via della pendenza, era parzialmente interrato; se si tagliava in orizzontale anche la parte bassa, avremmo ricavato un appartamento col fronte libero e l’altro con tre lati interclusi.

Per una suddivisione equilibrata, l’altro elemento importante erano gli ingressi: ora, venendo dall’esterno a piedi o con la macchina, per entrare in casa si passa al di sotto del piano terra, in modo da non attraversare il giardino di nessun vicino.

Il soggiorno è dominato da due camini con cornice in pietra di gusto neorinascimentale.

“Per il riscaldamento abbiamo scelto un sistema tradizionale con circolazione di acqua calda e radiatori, allo stesso tempo abbiamo rifatto i serramenti mantenendo il loro aspetto tradizionale in legno e vetro, ma sostituendo i vetri che c’erano con quelli doppi in grado di assicurare una maggiore coibenza. Abbiamo inoltre uniformato i pavimenti sostituendo il pitch pine con un rovere a larghe doghe, ma lasciando in soggiorno il pavimento originale perch
é con le sue fasce decorative in legno di noce era intimamente legato allo stile storicistico di tutta la stanza.” La preoccupazione principale dell’architetto che ha curato la suddivisione e la ristrutturazione della villa è stata quella di modificare il meno
possibile l’aspetto storico dell’architettura degli anni ‘20, pur rinnovando i servizi e la dislocazione funzionale delle stanze. Il grande soggiorno con due camini anticheggianti è rimasto praticamente com’era; anche l’intervento dell’interior decorator si è rivelato rispettoso delle preesistenze, pur ricorrendo a divani e poltrone classici ma moderni. A favore della fedele conservazione dell’insieme ha molto giocato il vincolo della Sovrintendenza per la parte esterna, che ha portato a salvare anche gli interni, coerenti con le stesse scelte stilistiche giudicate oggi una valida testimonianza del passato.

La decorazione interna è ancora quella “eclettica”
eseguita nel 1929 con pareti dipinte a motivi simbolici e camini di stile rinascimentale molto ben lavorati. La parte bassa della parete è color giallo oro come i ricchi tessuti a fasce che ricoprono i divani. L’intervento dell’interior decorator è stato discreto e in sintonia con le decorazioni degli anni ‘2O.

The interior decoration is the eclectic one of 1929 with walls painted using symbolic motifs in addition to beautifully
worked Renaissance-style fireplaces. The lower part of the wall is a golden yellow as are the striped fabrics that cover the sofas. The interior decorator has been non-invasive and has worked in unison with the decorations of the 1920s.

Il progettista

L’architetto andrea vecchi nasce vicino a novara nel 1944 e si laurea in architettura nel 1969 presso il politecnico di milano. Dopo un’esperienza di design industriale a treviso, nel 1976 si trasferisce a courmayeur dove vive e opera tutt’ora. Ha realizzato molte ristrutturazioni, nuove costruzioni e progetti di arredamenti in case private e locali pubblici di courmayeur e cervinia.

È specializzato in progettazioni caratteristiche di montagna con attenzione alla geobiologia. È suo il progetto del complesso “regione belvedere” a courmayeur, dove rustici preesistenti si mescolano a nuove ville costruite nel locale stile chalet.

In Edicola

L’arredamento è opera dell’architetto Flavio Lanzani di Gallarate, che in armonia col cliente ha scelto oggetti, colori e materiali in modo da accostarsi con gusto attuale alla sensibilità storicistica dell’architettura. Il tema cromatico di base
è dato dall’abbinamento del giallo ocra con un bordeaux violetto di sapore antico. Intervenendo in questa che si può considerare una “casa museo”, è riuscito ad alleggerire l’atmosfera senza nulla distorcere della scelta stilistica originaria.
The furniture is the work of architect Flavio Lanzani of Gallarate. Working with the client, he chose objects, colours and materials that could fit in with the building’s architecture and history. The base colour is given by the combination of ochre with purple border that provides a feel of the past. Working in this ‘museum home’, he has managed to lighten the atmosphere without distorting the original style in any way.

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