Ricevere con stile dal country al minimal – chic


Il “Maestro di Casa”, organizzazione specializzata nel catering di alta qualità, propone tre stili differenti ma tutti accattivanti di “vestire” la tavola.

A sinistra una “famiglia” di oggetti che si esprimono attraverso la loro grezza e insieme raffinata materialità: il sacco di juta, il giunco e la canapa lasciati al naturale nel loro “non colore”. Si crea così una sinfonia di beiges, di écrues e di legni dove il bianco spicca come l’unica nota brillante, e dove, raffinatezza delle raffinatezze, la tovaglia non è squadrettata attraverso la tessitura, ma con la sovrapposizione di un sistema di fettucce che si intersecano formando
quadrati e rettangoli (anche i tovaglioli sono allacciati con un anello dello stesso materiale).

Una sinfonia di materiali grezzi si declina nei toni raffinati dell’écru e il centrotavola
dà il “tono giusto” all’insieme evocando atmosfere campestri rilassate e informali.

Collezione di piatti “My Garden” con decoro floreale.
D’ispirazione classica i piatti “Vivian”. Tutto IVV.

Queste tavole sono state “progettate” col criterio delle “affinità elettive”cercando di creare ogni volta una disposizione formale, quasi una sintassi, che fosse il più possibile omogenea alla carica espressiva dell’insieme.
In altre parole si è cercato di creare delle “famiglie” di oggetti di qualità, perfettamente accordati tra loro. Questi risultati si possono ottenere solo se a monte vi è una grande conoscenza delle proposte del mercato e, insieme, una capacità innata di cogliere le potenzialità espressive di ogni singolo pezzo. Nella foto qui a destra, abbiamo una famiglia di forme ispirate al Giappone (molti pezzi provengono da lì) dove dominano piccoli contenitori squadrati o arquati, in legno o in ceramica. Qui i colori dominanti sono il legno scuro dei tavolini d’appoggio, il verde spento e
i marroni delle tazze. È un insieme molto raffinato, quasi rituale che può essere fonte d’ispirazione per delle variazioni sul tema.

A differenza dalle nostre tavole, qui domina il rettangolo e il quadrato. Per decorarla
vasche di legno, fiori di loto galleggianti, spezie, candele e piccole tovaglie…

Piatti in vetro della collezione sushi & c. “Berries”.
Vasi, “Bambù” di Laura de Santillana. Tutto Arcade.

Qui a sinistra abbiamo invece una tavola dove lo stesso rigore formale viene trasposto in oggetti tipicamente occidentali: vi dominano il plexiglass, il vetro e la cerea bellezza delle candele, valorizzati da un’inconsueta tovaglia materica grigio-violacea.
In tutte e tre le tavole (quelle delle foto grandi) si può notare la stesso risultato: ogni accostamento è consonante,
armonico, ma anche imprevedibile; perché la creatività gioca proprio sulla sorpresa, su ciò che prende vita per la prima volta.
Si possono ottenere questi risultati anche a casa propria?
Certamente, se si è portati. Basta collezionare con pazienza e costanza oggetti, che avendo le stesse “affinità”, insieme possono creare una dimensione espressiva manifesta, quasi una personalità che si esprime nelle forme e nei colori. Se questa operazione riesce, avremo delle tavole apparecchiate “vive” che parlano ai commensali cercando di sedurli.

Portacandele in cristallo, “Ambience”, Baccarat.
Porcellane da tavola “Exotica”, Philippe Deshoulières.

 

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