LA FATICA PER RECUPERARE I LUOGHI

Gli effetti degli eventi sismici del 23 dicembre 2008 e del gennaio 2012 si sono sommati gli uni sugli altri. Ma se per il primo sono stati stanziati fondi pubblici, per il secondo sino a ora non si prevedono interventi e tutto resta sulle spalle della Chiesa. Molti gli edifici inagibili: il quadro della situazione.

I gravi danni causati dal terremoto del 23 dicembre 2008, qualche mese prima di quello avvenuto a L’Aquila, hanno interessato i territori di Parma, Reggio Emilia e Modena.
Ma ancora prima di vedere parzialmente risolti i suoi effetti, il 25 e il 27 gennaio 2012 sono stati colpiti da due crisi sismiche alcuni comuni della bassa parmense, prima e dell’Appennino Parmense, dopo.
Mentre al terremoto del 2008 è stato riconosciuto dal Governo Italiano lo stato di calamità, quindi attribuiti fondi pubblici con i quali fronteggiare, anche se solo parzialmente, i danni causati, diversamente ciò non è avvenuto per i due eventi sismici del 2012, per i quali non è stato previsto alcun piano di finanziamento, nonostante in alcuni casi i Comuni danneggiati fossero i medesimi, come pure gli edifici.
Di magnitudo 6/7 della scala Richter, il terremoto del 2008 ha avuto come baricentro i Comuni nel parmense di Sala Baganza, Felino, Langhirano, Neviano degli Arduini, Corniglio, con ripercussioni significative nei comuni di Montechiarugolo, Lesignano Bagni, Terenzo, Tizzano (sulla dorsale appenninica tra Val Parma e Val Baganza), danneggiando circa 130 edifici di culto, al punto da renderli inagibili…

L’articolo completo è disponibile in
CHIESA OGGI 100
Acquistalo online, in Edicola o su www.lekiosk.com !

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)