Sulle grandi ali della benedizione

Sulle grandi ali della benedizione

Meta di milioni di pellegrini da ogni parte del mondo, questo luogo doveva essere allo stesso tempo accogliente, vasto, ma anche umile ed espressivo della pace che diffondeva il santo di Pietrelcina. Il progetto di Renzo Piano è concepito in modo tale da stabilire una continuità tra il vecchio convento, la piazza e la nuova aula.

Non c’è soluzione di continuità: la natura circostante, il paesaggio, il sagrato, la facciata risolta con una grande vetrata. I segni e l’architettura sembrano unirsi in un unico coro, un assieme che si dispiega lungo il leggero declivio. Gli alberi –
24 ulivi – punteggiano la pavimentazione, emergono a testimoniare che quanto è stato edificato si è posato con leggerezza su un terreno che si direbbe non si volesse calpestare.

Vista della spianata – sagrato che consente anche celebrazioni all’aperto, e della grande vetrata istoriata.
Sulla destra, la serie di vasche attraversate dall’acqua.

Per quanto sia la maggiore tra le chiese costruite negli ultimi decenni in Italia, l’architettura qui si mostra completamento della natura, prima che come sovrapposizione. E i lunghi archi (i più lunghi mai costruiti in pietra) hanno la funzione di staccare dal suolo, con levità, la copertura di un luogo dove vige il rispetto per la persona. In fondo questo è il messaggio che la vita intera di padre Pio ha consegnato al mondo: verità, semplicità e amore. L’architettura si fa latrice di questo e non ricerca un linguaggio proprio, al di fuori di quello della sua destinazione di luogo per l’accoglienza.

Il nuovo santuario visto dal convento esistente.
In primo piano uno degli ingressi.

“Pur nella sua inusuale grandezza, sa ben nascondersi e manifestarsi quasi all’improvviso, adagiato e fortemente inserito nel costone che dal monte Castellano, che sovrasta San Giovanni Rotondo, si distende
nell’altipiano che accoglie l’insediamento abitativo della città che la Provvidenza ha voluto segnare con il dono della vita e del ministero di san Pio da Pietrelcina”.

S.E.R. Mons. Domenico Umberto D’Ambrosio,Arcivescovo
di Manfredonia,Vieste, San Giovanni Rotondo

Vista verso l’ingresso liturgico al cui lato è posto, sotto
lo sporto della copertura, il battistero.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)