SS. Cosma e Damiano di sala di CalolzioSospesa nel silenzio

SS. Cosma e Damiano a Sala di Calolzio

R ealizzata nei primi anni ’80 su progetto di Vito Sonzogni questa chiesa è caratterizzata dall’effetto luministico della grande vetrata che alleggerisce l’architettura.

Sala di Calolzio è una località alle porte di Calolziocorte (provincia di Lecco, ma diocesi di Bergamo) posta alle pendici dei rilievi che costituiscono la parte terminale del lago di Lecco. La necessità di avere una chiesa funzionale, di adeguate dimensioni e rappresentativa era sentita da molto tempo dalla comunità locale. L’originale chiesa, da lunghi secoli dedicata ai Santi Cosma e Damiano e che non risultava essere stata mai consacrata, era stata ampliata tra il 1948 e il 1951 con la formazione di un corpo di forma absidale addossato all’originale facciata, realizzato occupando spazio al sagrato, che però non determinò uno spazio in grado di assolvere alla funzionalità richiesta. Si deve attendere l’inizio degli anni ’80 per il progetto della nuova chiesa che sorgerà contrapposta e distante dall’originale sconsacrata, su un’area in pendìo, in posizione più elevata parzialmente isolata dal contesto: il margine periferico dell’aggregato storico della comunità di Sala. I lavori iniziano il 28 febbraio 1984 su progetto dell’arch.Vito Sonzogni; la chiesa viene consacrata il 26 settembre 1987 dall’arcivescovo mons. Gaetano Bonicelli, Ordinario militare, ora vescovo della diocesi di Parma. Strutturata su una pianta centrale, articolata con l’incastro di giochi volumetrici a taglio, di altezza contenuta, la chiesa si discosta decisamente dalle usuali tipologie costruttive del progettista, che già da tempo progettava chiese moderne. “L’impianto architettonico è diverso in quanto la committenza mi ha chiesto un edificio che fosse insieme vasto e poco sviluppato in altezza. Le chiese precedentemente progettate sono variazioni di una visione abbastanza gotica dello spazio: strutture puntiformi, grandi campiture vuote, spazi alti suggestivi, ampie coperture sottili . Una scelta che mi è sempre stata cara perché, per via della geometria delle coniche, essa genera spazi cavi, nei quali la luce è sensibilmente più creativa, animando armoniosamente una soluzione che dà potenza emotiva al gioco delle proporzioni”. Materiali naturali e artefatti sono per l’esterno l’elemento forte dal punto di vista costruttivo. I fronti, interamente rivestiti di pietre di Credaro squadrate e a spacco, con esclusione dell’ingresso realizzato con lastre di Ceppo levigato, sono tagliati da strette quinte di serramenti verticali e dall’ampia vetrata del presbiterio in alabastro, e risultano staccati dalla copertura da una vetrata continua che corre alla sommità, lasciando sospeso il tetto curvo realizzato in cemento armato con casserature di tavole a vista. Il suggestivo effetto di sospensione della copertura “a chiglia” è un chiaro richiamo alla simbologia della barca di Pietro “ che attraverso i perigliosi mari, tra bufere e tempeste, simboli del male, porta i suoi passeggeri cioè i cristiani nel porto sicuro della salvezza eterna”. All’interno netto è il rapporto tra le pareti candide trattate a stucco veneziano lucido e la copertura piana, grigia, interamente realizzata con cassettoni di cemento a vista che, come l’esterno, levita in un effetto di sospensione grazie ai quattro grandi pilastri strutturali che, rivestiti in stucco lucido di color rosso, costituiscono la base portante dell’intera struttura statica dell’edificio. Differenti pavimenti all’interno: per l’aula dell’assemblea in pietra artificiale e per l’area del presbiterio in marmo. La luce diretta penetra nel luogo sacro durante l’intera giornata attraverso le vetrate continue sotto la copertura, i lucernari e i due serramenti sulle pareti, risaltando lo spazio. Solo il presbiterio, attorniato dalle semplici vetrate in alabastro prive di elementi iconografici, mantiene una atmosfera calda e accogliente che predispone il fedele all’ascolto e alla partecipazione. Antiche e nuove fatture si affiancano nella definizione dei poli liturgici nel presbiterio: pietra recente per l’ambone e per l’altare, che riporta in fronte un motivo decorativo di marmo originale barocco; antico reperto storico per la custodia eucaristica, collocata in uno spazio laterale. All’esterno due forti segni iconografici caratterizzano il luogo: l’alta croce di tubolari di ferro di 18 mt.di altezza e del peso di 35 q.li, dono della Dalmine S.p.a., sostituisce il campanile come segno di presenza percepibile da lontano e l’ancora disegnata con ciottoli di fiume e cubetti di marmo di Carrara sulla pavimentazione del sagrato.

SCHEDA DESCRIZIONE EDIFICIO
CHIESA: SS. Cosma e Damiano di Sala di Calolzio (LC)
PROGETTISTA: arch.Vito Sonzogni
ARTISTI: Trento Longaretti e altri
ANNO: 1987
CONTESTO: comune alle porte di Calolziocorte, zona pedecollinare, edifici mono, bifamigliari e piccoli condomini nelle vicinanze; separata dalla vecchia parrocchiale da un ampio parcheggio
SAGRATO: presente, con lieve dislivello, circondato da ampi giardini
CAMPANILE: presente nella vicina originale chiesa parrocchiale sconsacrata
AULA LITURGICA: a pianta centrale, superficie circa m 2 350 orientamento banchi monodirezionale
LUCE NATURALE: luce diretta con vetri lucidi da una vetrata alla sommità della parete perimetrale che circonda l’aula, due finestrate verticali laterali, un lucernario in policarbonato opalino sopra il presbiterio, ampia vetrata in alabastro dietro il presbiterio; luce indiretta, ampio lucernario a semiluna sulla volta; effetto di luminosità generalizzata
LUCE ARTIFICIALE: faretti isolati sul soffitto e sopra il presbiterio, alcuni direzionati verso i poli liturgici
PRESBITERIO: elevato di tre gradini dall’aula; altare in marmo ambone in marmo collocato sul piano del presbiterio sede centrale dietro l’altare, elevata di altri due gradini rispetto l’altare, attorniata da due scanni posti sul gradino inferiore custodia eucaristica antica in pietra , in una apposita nicchia ricavata nella costruzione , elevata di due gradini dall’aula CORO: posto nell’aula a destra in una rientranza dietro la quale una parete scorrevole accede ad un deposito materiali; alcune sedute su una pedana il legno rivestita di tessuto a tre gradini
ORGANO: mobile, elettrico, a vista, collocato davanti al coro
FONTE BATTESIMALE: manca uno spazio definito
PENITENZA: due penitenzierie a sinistra dell’ingresso collocate in mobili in stile di recente fattura
CAPPELLA FERIALE: cappella iemale al piano seminterrato
ICONOGRAFIA:Croce astile in argento sul lato destro dell’altare Piccolo crocefisso antico in legno sotto il lucernario della volta rivolto verso l’altare Tela di Madonna con Bambino e astanti Icona di stampa industriale su un cavalletto Piccoli bassorilievi di design industriale per la Via Crucis con 14 stazioni Due piccoli affreschi decorativi accademici sulle pareti del presbiterio

 

 

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