Sotto le volte affrescate il calore di un camino-libreria.Matera: la città

Progetto architettonico: Patrizio Fioravanti, arch.
Progetto parete camino-libreria: Teresa Pellegrino, arch.

Lungo l’asse urbano settecentesco della città di matera, si affaccia uno splendido palazzo caratterizzato da ampi saloni con spettacolari soffitti affrescati. Una scalinata in pietra locale (‘chianche’) conduce all’interno dell’abitazione.
Un susseguirsi di ambienti porta al grande soggiorno al centro del quale si trova il camino, con la cornice in ‘biancone di trani’, inserito all’interno di un’alta libreria in legno laccato color panna, entrambi realizzati artigianalmente su disegno di Teresa Pellegrino.

Matera: la città

Il territorio materano si presenta come un altopiano calcareo sulle cui scoscese pareti rocciose, degradanti verso un profondissimo canyon, percorso dal torrente Gravina, sono sorti, nel corso dei secoli, i due rioni denominati Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Il continuo insediarsi dell’uomo inizialmente attorno al nucleo della Civitas, il punto più alto della città, perché dotato di maggiore difendibilità e, successivamente nei dintorni, ha dato origine a questo singolare sistema abitativo creato nella roccia calcarea. I “Sassi”, si presentano come un insieme di “vicinati” disposti su vari livelli,
in cui, tra strette scalinate e suggestive viuzze, a luoghi di culto e ambienti ipogei si affiancano le case. Questo insediamento urbano, originatosi in concomitanza con la lenta antropizzazione del territorio murgico secondo le regole “organiche” della civiltà rupestre prima e della “cultura della città” poi, ha dato vita ad un vero e proprio esempio di “città-natura”. Sullo sfondo, nella foto, è visibile l’altopiano della murgia materana, in parte brullo, in parte ricoperto da una variegata vegetazione e, in primo piano, in un alternarsi di pieni e di vuoti, lo spuntone roccioso del Mont’Errone su
cui sorge la piccola chiesa rupestre della Madonna dell’Idris, simbolo del Sasso Caveoso. Testimonianza di una civiltà contadina che ha saputo vivere in perfetta simbiosi con l’ambiente circostante, i Sassi nel 1993 sono stati dichiarati dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”, e da allora stanno attraversando una importante fase di ripresa al punto che
vivere in essi, oggi, è diventato un privilegio. (Si ringrazia l’APT Regione Basilicata e il suo Presidente Mario Trufelli per la collaborazione).

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