ARCHITETTURA CHIESA DI SAN MATTEO A TERNI Accanto all’antico oratorio, il nuovo edificio s’insinua tra gli spazi liberi e col campanile si rivolge all’intorno. Diedri e cuspidi si alternano e si sommano secondo una logica che ricorda quella dell’antico villaggio sedimentato nei secoli. Profili antichi rivivono reinterpretati: è architettura della continuità nel tempo, della continuazione e della stratificazione. Come un cristallo che sorga dalla terra e s’insinui negli spazi lasciati liberi dalle costruzioni esistenti, la chiesa si alza in cuspidi, diedri, piramidi: composta per linee spezzate e piani articolati e concatenati che non premono contro le preesistenze sui lati, ma cercano la luce in alto. Il nuovo edificio nasce per abitare lo spazio ritagliato dall’antico oratorio del ‘500, e offrire un luogo di culto commisurato alle esigenze attuali, con locali parrocchiali e abitazione.
Ci troviamo alla risposta a uno stato di necessità, che nasce costretta entro precisi limiti. E così la nuova chiesa ha accessi e vetrate, ma non facciate. Il ruolo di annuncio, di elemento di visibilità e di riconoscibilità è delegato al campanile che, svettando alto e con la croce che tocca la ragguardevole altezza di 40 metri, risulta ben visibile tutto intorno: dalla vicina strada, dai colli, dalla piazza.
Chiesa di San Matteo a Terni Progetto architettonico: Studio LS, Terni (Arch. Paolo Leonelli, Arch. Mario Struzzi)
Peraltro la chiesa si articola nella luce: quella che spiove sulla zona absidale dal lucernario a piramide, quella che occhieggia dalle numerose bucature strombate della parete che s’alza verso meridione – più alta dell’altra – come a raccogliere e schermare i raggi del sole, quella che si diffonde dalle ampie vetrate della porta di ingresso e della parete contigua, sotto un portico segnato da un breve colonnato e in alto da aggetti e rigonfi dall’intonaco rosato, che sembrano indicare l’esistenza di una forza nascosta che prorompe dalla chiesa, ma allo stesso tempo il desiderio di accogliere e proteggere. (Flavio Ferrari) |