SIXTIES


Linee morbide

Arredi nati negli anni del boom economico per soddisfare esigenze di convivialità e relax si allacciano a progetti per spazi contemporanei.

Nella seconda metà degli anni ‘60 un clima di diffusa sperimentazione generava nell’arredamento oggetti come Anfibio, (foto 3 e 4), un poetico divano letto di Alessandro Becchi del 1970: il MoMa lo inserì nella sua mostra permanente, venne premiato con il Compasso d’Oro, PlayBoy America ne fece un’icona dell’eros e oggi fa parte delle collezioni dei maggiori musei d’arte contemporanea.

La struttura portante è in profilato rettangolare d’acciaio, mentre l’imbottitura in poliuretano indeformabile ad alta densità viene ovattata con un tessuto protettivo. Il materasso, ortopedico, è in poliuretano alveolare ed il rivestimento è integralmente sfoderabile. Starlounge, (foto 1), è una chaise longue progettata di recente dallo Studio Space Time: l’intelaiatura è in legno con cinghiatura elastica; l’imbottitura in poliuretano espanso a densità differenziata, i bottoni sono in acciaio cromato e i piedini
in pressofusione d’alluminio. Il rivestimento è sfoderabile.
Il tavolo, lo sgabello e la sedia Ring, (foto 2), regolabili in altezza con un pistone a gas, sono stati disegnati da Giancarlo Zema come omaggio all’opera del grande scultore inglese Henry Moore. La leggerezza stilistica deriva dai grandi fori che diventano comode nicchie per borse, riviste e piccoli oggetti. (Produzione Giovannetti).

G.C.

 

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