Shirvan


Camere e bagni di montagna

Quando in montagna si dorme in un sottotetto tutto di legno e i letti sono a castello tipo rifugio, il tasso di rusticità è forte; ma anche qui il tappeto di tipo caucasico, cioè con disegni geometrici e non floreali, è al suo posto. Spesso i suoi colori si fondono bene col legno del pavimento, ma anche quando non accade (come nel bagno a destra) e il tappeto contrasta come una prima donna, lo si perdona facilmente perché fa piacere avere un po’ di lana colorata tra tanto legno. Qui siamo nella camera dei ragazzi e i ragazzi amano le forme semplici, colorate, allegre.
Il tappetino ai piedi del letto è realizzato a grossi nodi, il che gli conferisce un aspetto ancora più rustico; il suo disegno è particolarmente simbolico, rappresenta un “albero della vita” stilizzato, non lontano da certi esiti del disegno infantile.
In una stanza attigua il tappeto caucasico celeste (una passatoia) è stato messo vicino a una stufa in ghisa dell’800, originariamente nera e ora riverniciata argento per renderla meno incombente. D’inverno il fondo bianco della passatoia
ricorda la neve che domina il paesaggio, una consonanza che la rende ancora più adatta al luogo dove si trova.

La Val di Fiemme ha il sorriso disteso dei dolci declivi pieni di luce e i monti che la attorniano sembrano offrire l’opportunità di raggiungere il cielo. Qui arredare una casa significa creare un ambiente caldo e riparato, ma allo stesso tempo aperto, come una postazione privilegiata da cui godere il panorama senza sentirsene estranei. La boiserie è una scelta che sembra naturale, immediata: il fatto di trovarsi in Trentino, dove l’artigianato del legno è fiorente e capace, non solo aiuta ma invita. E con la boiserie si sviluppa la distribuzione strategica delle finestre, per mantenere il contatto con la natura.
Progetto Valentina Endrici, progettista d’interni.
Tratto da CASE DI MONTAGNA n. 75

Il medaglione centrale raffigura il mihrab, quella nicchia che nelle moschee indica la direzione della Mecca verso cui guardare.

Champoluc questo bellissimo rascard del Settecento ristrutturato, ha mantenuto la sua bella atmosfera; naturale inserirvi questa bella stufa di ghisa del primo Novecento che funge anche da cucina a legna: per non danneggiare il pavimento a listoni di larice è stata collocata sopra una piastra metallica. La passatoia è quasi una bicromia bianca e celeste con solo qualche tocco di arancione. Va anche notato che la struttura lignea dell’ambiente è realizzata con grossi tronchi d’albero dimezzati: un lavoro ciclopico fatto in tempi non vicini, ma che oggi piace molto per il suo significato di sfida artigianale.
Progetto di ristrutturazione arch. Riccardo Simonini e Studio Bianchi.
Tratto da CASE DI MONTAGNA n. 50

 

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