Seguendo l’iconologia rinascimentale

L’IMMAGINE DELLA BELLEZZA INTERIORE DI P. PIO

Ulisse Sartini offre alla pietà popolare l’interpretazione pittorica di un santo dei nostri tempi: un Padre Pio disegnato con stile ricercato ed elegante. Il Card. Sebastiani e Carlo Chenis hanno presentato il ritratto del santo di Pietralcina nella chiesa romana di S. Pio X, il 22 gennaio, giorno in cui si celebrava il centenario della vestizione del saio.

Ulisse Sartini ha realizzato un Padre Pio elegantemente “francescano”, in quanto lo ha ammantato di “perfetta letizia”, quale beatificante epilogo di ogni umano patimento. Lo ha appena messo in posa, non indugiando però nel narcisismo del personale raccoglimento. Lo ha dipinto enfaticamente assorto non per i fruitori del quadro, bensì per Dio che è luce in cui si filigrana il crocifisso. Lo ha offerto nel suo disegno ben temperato e studiatamente oleografato alla pietà popolare che vede in Padre Pio un taumaturgo e deve imparare a scrutare in lui un modello egregio di santità. Lo stile ricercato ed elegante del componimento pittorico rende giustizia a Padre Pio, poiché ne evidenzia, con dolcezza di immagine, la bellezza interiore. Lo schivo protagonista, asceso agli onori degli altari, è dunque purificato nel suo carattere ed evidenziato nella sua connotazione mistica. Ulisse Sartini, con i suoi stilemi iperrealisti, vuole parlare di Padre Pio ai fedeli semplici del buon popolo di Dio, che dinanzi a tale figurazione devono poter pregare, trovare consolazione spirituale, ricevere forza di conversione. Il pittore di arte cultuale è profeta, poiché deve rivelare quanto Dio gli comunica nei “segni dei tempi”. Il profeta però non avverte compiutamente il peso e il significato di quanto va proferendo. Saranno coloro che sosteranno in devoto raccoglimento davanti all’icona di Padre Pio a comprendere, di volta in volta, quanto il Signore vuole loro confidare, attraverso l’intercessione di tanto venerato personaggio.

Rev. Prof. Carlo Chenis

Nelle foto:”P. Pio”. Olio su tela, 180 x 150 cm.
“La Cena di Emmaus”, realizzata dall’artista per la chiesa dei Cappuccini di V.le Piave a Milano.
Olio su tela, 230 x 270 cm.

Il pittore dei Papi

Ulisse Sartini, pittore e ritrattista, giovanissimo, si stabilisce a Milano. Studia sotto la guida del pittore Luigi Comolli, allievo di Segantini. Ma la sua vera accademia sono stati, fin da ragazzo, i grandi maestri della pittura del Rinascimento: la loro iconologia e la loro tecnica. Nel 1970 conosce a Milano il gallerista Filippo Schettini, che lo fa esporre nella sua galleria. Sarà uno dei suoi artisti insieme con tanti altri nomi famosi. “Un maestro che è un poeta del ritratto, del colore”, lo ha definito Fiori. È l’artista italiano, dopo Pietro Annigoni, ad avere un suo ritratto (quello di Joan Sutherland) esposto alla National Portrait Gallery di Londra fra quelli dei Re e di celebri personaggi. Fra i suoi ritratti più noti: Papa Giovanni Paolo II, il Cardinale Casaroli, Maria Callas, Mario del Monaco, Luciano Pavarotti, Luciana Savignano, Pier Paolo Pasolini. Le sue opere si trovano in importanti musei, chiese, collezioni private italiane ed estere: Museo del Teatro alla Scala, Musei Vaticani, Galleria d’Arte Moderna di Ascoli Piceno, Sala Moroni dell’Università di Macerata, Chiesa di san Gioachino di Milano, Chiesa di Corsico (quartiere Giardino), National Portrait Gallery di Londra, Nuovo Teatro della Musica di Atene, Chiesa Maggiore di Castel San Giovanni a Piacenza, Basilica S. Maria degli Angeli a Roma, Nuova Chiesa di San Giovanni Rotondo. Sartini vive e lavora a Milano. Presso il Museo Bagatti Valsecchi, di Milano, si aprirà il 22 ottobre 2003 una mostra antologica dell’artista.

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