Tavoli e sedie da PRANZO

Si può essere belli e costare poco: questa è la filosofia dei nuovi mobili per il pranzo.
Sedili comodi sì, ma quasi sempre senza imbottitura, perché più cara a realizzarsi e più facile a usurarsi. Tavoli disegnati a misura di macchina e di produzione: così si risparmia.
La preoccupazione economica aguzza l’ingegno e si torna ai sani criteri economici delle origini, di quel Razionalismo che iniziò come movimento intellettuale negli anni ‘20 al Bauhaus e in pochi studi di architetti d’avanguardia.

1. Tavolo “Slim”, struttura in alluminio e piano in cristallo, anche in versione allungabile, design Meneghello Paolelli Associati e sedie “Delfy” di Gino Carollo, Ciacci Kreaty.
2. ”Elizabetha”, una sedia concepita da Jaime Bouzaglo “come una regina”, Capdell.Là si guardava soprattutto alle forme funzionali e al modo più economico per produrle, cercando di utilizzare le industrie per contenere i prezzi.
Poi le cose cambiarono e la ricerca estetica “di classe” rese i mobili di design molto costosi e abbordabili solo da un’élite. Ora, come in tutti i cicli del costume, la parabola sembra tornare verso il basso e si riscopre la bellezza dell’economicità diventata anche ecocompatibile.

3. “Fratino”, interpretazione moderna dell’omonimo tavolo, la base consta di 2 fusioni speculari di alluminio unite da una trave a sezione ellittica, di Jeff Miller, Cerruti Baleri.
4. “Toccata&Fuga”, una sedia in massello di faggio progettata da Paul Loebach, Billiani.
5. Tavolo “Ring”, con piano in cristallo, progettato da Paolo Lipparini, Orsenigo.
6. “Colander”, tavolo in alluminio, una superficie concava con 909 fori di Daniel Rohr.
7. Sedia ergonomica ”Tveir”, in acciaio e legno, di Erla Sólveig Óskarsdóttir, Ames.
8. “Opera”, tavolo rotondo allungabile in frassino sbiancato, di Enzo Berti, Bauline.

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