Scommessa verde

Riscaldare con la legna per salvare l’ambiente.

La ricerca di energie alternative è un imperativo del nuovo secolo, appena iniziato, se non vogliamo che la terra diventi un luogo sempre più inospitale ed invivibile. Il legno è una delle strade immediatamente percorribili per ottenere energia pulita e rinnovabile: basta cominciare a piantare alberi da taglio su vasta scala ed impiegare il legno come combustibile. È questo il tema della conferenza Ripiantiamo l’Energia promossa da Palazzetti, nota industria di camini e stufe a forte vocazione ecologica, e organizzata nell’ambito della fiera Progetto Fuoco a Verona.

Il grande patrimonio boschivo del nostro Paese è una ricchezza preziosa e delicata, non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico: il legno è una fonte di energia rinnovabile e una risposta concreta per la salvaguardia dell’ambiente. L’importanza di incrementare l’uso di legna da ardere è emerso chiaramente dagli interventi degli autorevoli relatori dell’evento organizzato con la collaborazione di A.V.I.A.M.A. (Associazione per l’Incremento dell’Arboricoltura e il Miglioramento dell’Ambiente) e l’Informatore Agricolo. I dati che sono emersi dal convegno non saranno esauriti in un solo articolo: la redazione de IL CAMINO, già sensibile da anni all’argomento, si impegna a dar voce, attraverso le pagine della rivista, alla promozione di un uso più consapevole delle risorse naturali. La finalità è quella di sensibilizzare fasce sempre più ampie di pubblico, sull’importanza, o meglio ancora, sulla necessità di recuperare terreni incolti e abbandonati da destinare alla creazione di nuove piantagioni per la produzione di legna da taglio e di promuovere lo sviluppo, anche nel nostro Paese, di boschi produttivi. La presenza di nuovi alberi permetterà di sviluppare una fonte di energia alternativa a costi decisamente competitivi, per di più pulita. Infatti la legna è l’unico combustibile presente in commercio rinnovabile e con un impatto ambientale decisamente più basso rispetto a quello dei combustibili fossili. Ora, grazie al notevole sviluppo tecnologico dell’ultima generazione degli impianti di riscaldamento a legna, il progetto di salvaguardia ambientale diventa sempre più concreto, infatti, è fondamentale che la legna bruci in modo corretto. I nuovi impianti sono molto interessanti sia dal punto di vista del rendimento, sia per quanto concerne la praticità d’uso. Con l’aumento dei rendimenti le emissioni nocive si riducono. Un’altra grande innovazione è la possibililità di utilizzare anche i residui della lavorazione del legno che sottoforma di pellets, producono calore. Un sistema già largamente in uso in tutta l’Europa del Nord che comincia a incontrare il favore dei consumatori italiani. Energia dal legno. L’ambiente che ci circonda sta perdendo, a causa di un’attività umana indiscriminata, l’equilibrio che l’ha da sempre caratterizzato. Se pensiamo che un gas come l’anidride carbonica viene emesso in quantità sempre maggiore, sorge la necessità di creare condizioni ottimali per gli organismi in grado di fissarla. Questi organismi sono gli alberi, che grazie alla loro attività di fotosintesi assorbono anidride carbonica e acqua per rilasciare, con l’ausilio del sole, ossigeno all’ambiente. Il problema è che questo procedimento diminuisce nel corso degli anni con l’anzianità delle piante, mentre le emissioni nocive, con gli attuali stili di vita, aumentano considerevolmente. Nasce così l’esigenza che gli organismi in grado di fissarla siano posti nelle condizioni ideali per ottimizzare il rendimento. Perciò è importante che i boschi siano rinnovati con una frequenza tipica della specie arborea dominante, infatti, gli alberi, come tutti gli esseri viventi, hanno diverse fasi di crescita. È nel periodo di senescenza identificabile come una post maturità che l’attività fotosintetica va via via diminuendo rispetto all’attività di respirazione. Quindi tagliare un albero, nel modo e nel momento giusto, vuol dire lasciare lo spazio per altri alberi più giovani che possono crescere e fissare i gas nocivi. Sostenibilità significa effettuare una gestione forestale impostata sul principio “taglio e reimpianto” in modo da garantire una continua attività di sintesi. Dove va a finire l’anidride carbonica assorbita dagli alberi? Attraverso lo stesso processo biologico con cui viene prodotto ossigeno, gli alberi immagazzinano anidride carbonica sotto forma di zuccheri e derivati all’interno delle cellule del legno. Circa il 50% del peso secco del legno è quindi anidride carbonica trasformata in zucchero. Impiegarlo come fonte di energia termica significa chiudere il ciclo che incomincia con la nascita dell’albero: durante la crescita sintetizza i gas che vengono emessi durante la combustione. Di conseguenza si ha un impatto nullo sull’ambiente: l’albero emette ciò che assorbe!

 

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