Sapore d’Oriente

A nord di Milano

Servizio di: Iolanda Barera
Foto: Athos Lecce

Una splendida villa costruita attorno a un giardino d’inverno dominato da un imponente ulivo secolare: è il "nido" di una giovane coppia.

Il giardino Zen giapponese è un luogo ricco di energia dove gli alberi, le pietre, i cespugli e l’acqua sembrano essersi radunati per caso e dove la mano dell’uomo esiste, ma rimane nascosta. Lo stesso "dolce disordine" denso di
vitalità si respira nel giardino d’inverno nel cuore di una splendida villa di campagna. E’ il nido di una giovane coppia: lui un commercialista, lei una maestra di rebirthing. Per il progetto della loro casa, in un piccolo comune a una manciata di chilometri da Milano, i due giovani si sono affidati a Mauro Bertamé, bioarchitetto e Feng-Shui master, un architetto cinquantenne con una storia professionale molto particolare e interessante alle spalle. Ha cominciato
a interessarsi al Feng-shui in seguito all’incontro con un sacerdote cinese avvenuto a Baghdad, dove, dopo aver
conseguito la laurea al Politecnico di Milano, ha diretto per quattro anni i lavori di una grande acciaieria.

Un incontro singolare che lui ricorda così: "Vicino a me, c’era una comunità cinese composta da quattro ingegneri e da diversi operai. Mi stupiva che tutti, quando avevano un qualsiasi problema, andassero da un cuoco. Poi ho scoperto che il cuoco in realtà era un maestro, uno yogin, fuggito dalla sua terra durante la rivoluzione di Mao." Questo è stato soltanto l’inizio, a cui sono seguiti anni di studio nell’affascinante campo delle discipline orientali, che continua tuttora.
La bella villa nella campagna a nord di Milano risponde alle "leggi" della bioarchitettura, della geobiologia e del Feng-Shui. E’ stata costruita in un paio d’anni, su tre livelli, attorno a un "giardino d’inverno" animato da una fontana zampillante e dominato da un grande ulivo secolare, simbolo di pace e di saggezza. La sala da pranzo, la cucina e il soggiorno a pianterreno, le camere, lo studio e i bagni al primo piano, la sala di meditazione, la stanza per gli ospiti
e la lavanderia nel seminterrato hanno forme differenti a seconda della destinazione, ma sono sempre comunque
regolari, perché per il Feng-Shui questo crea armonia e benessere. I materiali di costruzione e d’arredo sono tutti biocompatibili e riflettono le personalità degli abitanti. I pavimenti sono in pietra porfiroide e legno di Teak o Merbau e le pareti in stucco marmorino, spatolato e poi cerato con effetto cangiante. Il risultato è un profondo senso di tranquillità, quiete e serenità che si percepisce dal primo istante in cui si varca la soglia.

Nel soggiorno, un ambiente ampio e luminoso destinato a ricevere amici e persone care, l’intonaco marmorino color "Pietra al Sole" sottolinea il senso di luce e di accoglienza. Tra due grandi porte finestre troneggia un importante camino, fonte di calore ed energia: è stato costruito con lastre in rame irregolari che racchiudono uno specchio a forma di vescica piscis. Intorno l’intonaco marmorino è di un color "magenta sfumato". Lo stesso colore caldo si ritrova anche nelle due piccole zone dedicate alla musica e alla lettura, nicchie appartate e silenziose dove ci si concentra,
si medita, si studia. La cucina è a sud-ovest, un’area geografica che, secondo la cultura del Feng-Shui, è dominata dai colori della terra. Così prevalgono gli aranciati e i marroni: gli armadietti, firmati Salvarani, ma personalizzati dall’architetto, sono rosso fuoco.

I mobili della fascinosa casa, quasi tutti in teak e privi di inserti metallici, sono stati acquistati dalla giovane coppia, insieme a tessuti e suppellettili, durante un lungo e interessantissimo viaggio in Indonesia. Anche il grosso tavolo rettangolare della sala da pranzo è opera degli abili artigiani di Bali. L’originale lampadario che lo illumina, invece, è di Ingo Maurer: un autentico tocco di classe.

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