Un campanile per i pellegrini Le Figlie del Divino Zelo hanno deciso di erigere a Messina un nuovo grande Santuario, nel luogo dove è morto il loro
Il Beato Annibale Maria Di Francia è nato a Messina il 5 luglio 1851 ed è morto, sempre a Messina, nella Contrada Fiumara Guardia il 1° giugno 1927. La sua opera di promozione umana e di evangelizzazione ha raggiunto tutto il mondo con gli Istituti da lui fondati: le Figlie del Divino Zelo e i Padri Rogazionisti. L’Istituto femminile, con Casa Madre in Messina e Il santuario Al Santuario si accede sia attraverso un’ampia scalinata a tre rampe che costituisce l’accesso principale, sia per mezzo di una ulteriore scalinata a due rampe che collega l’uscita di sicurezza del Santuario a livello –5.00. Vi si può accedere anche attraverso due ascensori dal piano seminterrato. La scalinata principale conduce ad un’ampia piattaforma dalla quale si accede sia al Santuario sia al chiostro. L’aula del Santuario è predisposta per un’assemblea liturgica di 500 fedeli (posti a sedere) ed è collegata alla cappella del Santissimo Sacramento. I progettisti hanno scelto, per l’aula, una doppia struttura. Quella portante il tetto e la cupola – in legno lamellare – si articola su otto colonne a formare un ottagono non regolare che delimita l’area assembleare, e quella periferica, costituita da un susseguirsi di pareti curve in cemento rivestite in pietra che danno forma al corpo centrale del Santuario. A coronamento delle colonne, e costituendone il collegamento principale, è realizzata una travatura lignea che sorregge una decorazione iconografica continua nella quale sono illustrati i principali eventi della narrazione evangelica. I temi di questa “corona misterica” sono stati scelti
Un nastro è posizionato al di sopra della corona iconografica in modo da illuminarla per tangenza. Un altro nastro illumina la cupola. Alcune asole verticali in vetri policromi separano le curve pareti perimetrali fra di loro e queste dall’abside e dalla cappella del Ss.mo Sacramento. Una grande parete vetrata, alle spalle dell’assemblea, mette in comunicazione visiva l’aula liturgica con il chiostro. Un elemento caratterizzante il progetto è il campanile conico che si giustappone al volume semisferico della cupola. I pellegrini che si avvicinano vedono per primo il cono del campanile, che dà slancio alla costruzione come un vessillo innalzato. Quando giungono in vista del santuario riconoscono la cupola come l’elemento che localizza, nella massa dell’edificio, la zona dell’aula liturgica. I due solidi di rotazione, accostati, si completano e svolgono la loro funzione di segno senza contrapporsi. Il campanile si erge sopra la copertura dell’aula e la penetra proseguendo in basso fino al sotterraneo, dove forma una cappella circolare per le celebrazioni dei piccoli gruppi.
Sui lati Sud-Ovest e Nord-Ovest il Santuario è circondato da aree verdi alberate. A Nord-Est è collegato con una grande vetrata, al giardino del chiostro la cui pavimentazione costituisce un elemento di continuità fra esterno ed interno.
La sistemazione esterna prevede una Via Crucis all’aperto che collega la zona della Casa del P. Annibale, a valle del Santuario, con il piazzale del Santuario. Per realizzare la Via Crucis si è pensato di utilizzare i terrazzamenti naturali e quelli ricavati dalla costruzione del nuovo parcheggio interrato. Ogni terrazzamento ospiterà due o tre stazioni che saranno opportunamente integrate nel paesaggio con tettoie e pergolati per riparare i pellegrini dal sole durante le soste. La realizzazione di questi giardini permetterà una maggiore integrazione ed un più efficace scambio fra l’edificio del Santuario ed il suo intorno naturale. Nazareno Cometto, architetto
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