Salvatore Catalano

 

 

Le suggestioni della memoria

Salvatore Catalano, milanese di origini siciliane, viene considerato uno dei migliori penalisti italiani. E’ specializzato in “colletti bianchi” e di conseguenza ha avuto molto da fare per Tangentopoli: sono stati suoi clienti Cirino Pomicino, Ciriaco De Mita, i grandi managers della multinazionale ABB ed altri personaggi di notevole spessore politico-finanziario. Accanto all’avvocato penalista vive l’uomo della finanza, della comunicazione e anche dello sport. E’ presidente di RAINET, presidente di Intesa Gestione Crediti del Gruppo Banca Intesa, presidente del Fondo di Accantonamento delle Indennità di Fine Carriera per i Giocatori e gli allenatori di Calcio, oltre che presidente di vari collegi sindacali di grosse società.
Che posto occupa nella vita di un avvocato la sua abitazione?
Se si tratta di un penalista si può dire che l’abitazione occupa poco posto come tempo, ma tanto come peso psicologico.Si passano troppe ore in un luogo spersonalizzante come il tribunale, per cui si sente il bisogno di rientrare appena possibile in uno spazio che ci corrisponde completamente, fatto a nostra misura come un abito.
Perché ha scelto una casa così dannunziana?
E’ un palazzo costruito nel 1926, nell’anno in cui sono usciti due capolavori del cinema muto: “Gli ultimi giorni di Pompei” di Carmine Gallone e “Metropolis” di Fritz Lang, un periodo storico che amo molto e in cui mi sarebbe piaciuto vivere, magari abitando a Parigi o a New York.
Questa costruzione ha un fascino particolare legato a una certa teatralità. La stessa della sua professione?
Quella dell’avvocato è una dimensione solo apparentemente scenica. Al penalista sono richieste doti assai diverse, oggi impera il tecnicismo e la tirata ad effetto è meglio lasciarla in soffitta, per cui non occorrono doti di attore ma una notevole preparazione scientifica unita a senso pratico. Ci sono comunque delle doti che erano valide ieri e lo sono ancora oggi: l’intuito psicologico ad esempio, il cogliere l’attimo giusto per chiedere o non chiedere quel che si vuole ottenere.
Anche nell’arredamento della sua casa ha scelto il senso pratico?
Come nelle mie difese cerco prima di tutto di mettere in risalto quel che di positivo c’è nel mio cliente, così per la casa ho pregato l’architetto di stare molto attento nel rispettare lo spirito del suo autore, i volumi e le decorazioni da lui scelte, pur rendendolo accostabile a quello stile di vita che mi è proprio.
Qual è stato l’intervento più significativo per quanto riguarda l’arredamento?
Penso l’aver accostato il Luigi XV al moderno. E’ una metafora del mio modo di vivere fra tradizione e modernità, dove ogni elemento tende a collocarsi col suo stile ma anche con funzionalità. Ad attrarmi è stata la grazia di questo Luigi XV, il suo richiamo verso un’armonia originaria a cui non so e non voglio rinunciare. Invece il moderno mi comunica la fattualità dell’oggi, la realtà così come si presenta e che noi cerchiamo di scegliere in modo da viverla al meglio. Perché noi siamo anche la nostra storia.
Lo scegliere vari stili per esprimere il proprio immaginario può essere un segno di estroversione?
Senz’altro. Caratterialmente io sono un estroverso e non ho inutili inibizioni nell’esprimermi. Le comunicazioni utili, come i messaggi visivi efficaci, sono solo quelle che vanno completamente a segno; è’ inutile usare parole che nessuno capisce. Anche per quanto riguarda l’arte contemporanea ho scelto immagini in grado di parlare a tutti e di cui molti possono comprenderne la bellezza.
Anche nell’arredamento, come nella professione, l’importante è essere se stessi e manifestarsi nel modo più efficace?
Sì e tutte le altre esigenze, come quelle di rappresentanza, vanno subordinate. Inoltre, se non si vive da soli, è giusto riuscire a esprimere il senso della propria vita familiare.

The suggestions of memory

A specialist of “white collars”, he had a great deal of work with the corruption scandal Tangentopoli: his clients included the politicians Cirino Pomicino and Ciriaco De Mita, the top managers of ABB corporation and other leading figures from the political and financial spheres. The lawyer is also a man of finance, communications and sports. He is the President of RAINET, President of Intesa Gestione Crediti of the banking group Banca Intesa, President of the Retirement Fund for Football Players and Trainers, and the President of the boards of auditors of several big companies.
What’s the role of a house in the life of a lawyer?
If he is a criminal lawyer, the house plays a minor role in terms of time, but a major one psychologically. Spending far too many hours in an impersonal place like the court, he feels the need to return as soon as possible to his personal shelter, made-to-measure like a suit.
Why did you chose a D’Annunzio-style house?
It’s a palace built in 1926, when two great silent movies were produced: “The last days of Pompeii” by Carmine Gallone and “Metropolis” by Fritz Lang. I love that historic period and I wish I had lived then, maybe in Paris or New York.
This building has a peculiar charm, with a theatrical touch. Like your profession?
The job of a lawyer is only apparently theatrical. A criminal lawyer must have totally different capacities. Today, the technical aspects are critical, and sensational harangues are better left aside. You don’t need acting skills, but rather scientific knowledge and practical sense. However, there are talents that are still important today as they were yesterday: psychological intuition, for instance, grasping the right moment to ask or not ask what you want to know.
Did you use practical sense also for the furniture of your house?
In my job, first of all I try to point out all the positive sides of my client; similarly, for my house, I asked the architect to be respectful of the original idea of the constructor, the volumes and decorations he selected, while matching them to my own lifestyle.
What was the most significant creation with reference to your furnishing?
I would say the combination of Louis XV and modern style. It’s a metaphor of my living style between tradition and modernity, where each element preservesits style but also has a specific function. I was attracted by the gracefulness of this Louis XV piece, its reference to an original harmony I cannot and don’t want to give up. Instead, modern pieces remind me of the factual world of today, reality as we perceive it, which we try to steer in order to live better. Because we are also our own history.
Choosing different styles to express your imaginary world can be a symptom of extroverted attitude?
Certainly. I am extroverted by nature and have no inhibitions in my expression. Useful communications, such as effective visual messages, are those that fully reach the target; it’s no use speaking words no one understands. Also for contemporary art, I have chosen images that “talk” to anyone and whose beauty is accessible to anyone.
Is it essential to be oneself and express oneself in the most effective way, both in your profession and your furnishing style?
Yes, and all other aspects, such as representation, are secondary. And also, if you don’t live alone, it is correct to be able to express the meaning of your family life.

Questo interno degli anni ‘20 ha affascinato il padrone di casa per il suo sapore di altri tempi. Così ha deciso di togliere qualche parete separatoria per fondere le varie zone funzionali in un grande living checomprende l’ingresso, il salotto, il pranzo e l’angolo della musica.
This interior from the 20es fascinated the owner with its old-time flavor. So, he decided to eliminate some partition walls to melt the different areas into a large living hall, including entrance, living room, dining room and music corner.
I colori che strutturano questo arredamento sono il bianco creama delle pareti e dei tessuti contrapposti alla tinta dorata del rovere del pavimento a cui si uniformano anche i tappeti. I dipinti sulle pareti si staccano pur restando coerenti a questo universo a luce calda, idoneo a una tranquilla vita di famiglia.
The colors of this furnishing scheme are the creamy white of walls and upholstery contrasting with the gold tint of the oak floor, which also matches the carpets. The paintings on the wall stand out but are still consistent with this universe of warm light, ideal for quiet family life.
L’angolo per la lettura, per la televisione o la conversazione rilassata è il punto più moderno del soggiorno con comodi divani e grande libreria.
The reading, TV or conversation area is the most modern section of the living room, with comfortable sofas and a big bookshelf.

Quel che più colpisce in questa casa è la naturalezza con cui gli spazi si aprono gli uni negli altri, con effetti gradevoli di moderata teatralità, anche se la disposizione e la qualità dei mobili è quella tradizionale pensata per ambienti architettonicamente conclusi. Queste singole zone, che si vedono tra loro attraverso aperture di vario tipo (alcune con stucchi risalenti agli anni ‘20, altre più moderne e squadrate), hanno ciascuna una chiave stilistica diversa, dal pranzo “borghese” dell’800 all’aristocratico salotto Luigi XV con tessuto a bouquet di fiori, fino ai divani modernissimi dell’angolo conversazione; ma sono tutte zone che riescono a convivere senza contraddirsi tra loro (che non è una cosa facile) grazie al collante della personalità di chi queste cose le ha scelte e le fa vivere. La sensazione generale è quella di uno spazio soft dove le differenze si integrano.

The distinctive feature of this house is the natural linking of the different rooms, with graceful theatrical effects of modern style, although the arrangement and quality of furniture is traditional and compatible with closed architectural environments. These single areas, which look onto each other through different openings (some with stuccos from the 20es, others more modern and geometric), are characterized by different styles, from the 19th-century middle-class dining room to the aristocratic Louis XV sitting room with flowered upholstery, up to the modern-style sofas in the conversation corner. However, these areas coexist without contradicting each other (which is not easy), “bonded” together by the personality of the man who chose these objects and keeps them alive. The final result is a soft space where differences melt together.

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