Romantici portici


Vivere felici in mezzo al verde

I portici sono angoli protetti, ideali per osservare, ritirati, il mondo.

Riparano dalla pioggia e dai raggi del sole e creano una terra di mezzo in equilibrio fra casa e giardino, fra dentro e fuori. Sono i portici, angoli protetti, ideali per osservare, ritirati, il mondo. Possono essere parte integrante della struttura della casa fin dalla sua costruzione oppure possono essere aggiunti in seguito scegliendo a piacere stile, forma e dimensione.
Il portico più tradizionale è quello aperto che poggia solo un lato contro la casa e si apre sugli altri tre. La struttura a forma di “L” è ideale per una casa molto grande, perché circonda l’abitazione su due lati con il vantaggio di una doppia esposizione. Il portico può essere chiuso o parzialmente chiuso, trasformandosi così in una veranda da vivere anche nelle stagioni invernali.

Nascosta nel verde della campagna piemontese questa casa rustica del ‘600 è stata recuperata rispettando le antiche strutture originarie. E’ un luogo particolarissimo arredato con estro dai padroni di casa: PierLuigi Rolando e la moglie Lydia de Palma, che si sono circondati di opere d’arte moderna e contemporanea. Sparse qua e là infatti, all’interno della casa e nel portico, si trovano oggetti dalle forme originali, sculture, quadri, frutto della creatività della padrona di casa e di artisti contemporanei.
Così racconta Lydia De Palma: “… la presenza di queste opere attesta che seguiamo il divenire delle cose: è una sorta di attestato di partecipazione al vivere. Alcuni artisti sono anche amici e assidui frequentatori della casa; le formelle di terracotta sul muro bianco sotto il portico ricordano il gioco di una domenica d’estate, quando si faceva a gara, imbrattandosi le mani di creta, a esprimere la propria creatività”.

Sparsi qua e là con apparente casualità, all’interno della casa e sotto
il portico, si trovano oggetti originali, sculture, quadri, frutto della
creatività della padrona di casa e di artisti contemporanei.

Benigni: “far soffiare in faccia la felicità” è un dovere”

Roberto Benigni, un incantatore di parole, un distillatore di poesia, capace di condurti dove vuole. Lo sguardo è vispo e il cuore come sempre aperto e sincero. Benigni è così, un poeta travestito da clown…

Che effetto le fa vedere il pubblico in sala che guarda i tuoi film?
E’ come un panettiere che ha fatto delle buone cose e poi va a sentire i commenti a tavola. E’ un momento bellissimo.
Prima andavo più spesso, andando avanti con gli anni le emozioni provano. E’ come portare un grande peso, riuscire a “far soffiare in faccia la felicità” è un dovere. E’ un dovere dell’uomo essere felici. Un poeta diceva “Ho commesso il più grave dei peccati: non sono stato felice”. E’ un momento emozionante ma non ce la faccio a stare lì e poi è come farsi
vedere nudo; quando uno fa vedere un suo film è vulnerabile, senza pelle. Le emozioni più grandi sono i lunghi silenzi quando si sente che uno è rimasto toccato e poi ovviamente la risata e fortunatamente questo con i miei film accade spesso e sono felice di questo piccolo miracolo.

Il progetto architettonico
ha cercato di mantenere
inalterate le caratteristiche
strutturali originali del rustico.

Girasole – Helianthus annuus

Pianta originaria dell’America Nord Occidentale, coltivata dagli indiani d’America a scopo alimentare, fu introdotta in Europa nel XVI secolo come pianta ornamentale; dalla prima metà dell’800, quando in Russia fu messo a punto un metodo per l’estrazione alimentare dell’olio è utilizzata come pianta oleifera. Il girasole, Heliantus annuus, appartiene alla famiglia delle Compositae, ed è la più importante tra le 100 specie del genere Helianthus.
Il nome "girasole" deriva dal caratteristico movimento eliotropico che le piante di questa specie presentano durante la fase
giovanile: esse possono ruotare mediante torsione del peduncolo, grazie ad un meccanismo ormonale di tipo auxinico, in modo da mantenere l’apice sempre rivolto verso il sole. All’alba le calatidi sono rivolte verso Est, poi iniziano a ruotare per trovarsi, al tramonto, rivolte verso Ovest; durante la notte il peduncolo si torce in senso opposto.
Questa particolare caratteristica cessa prima che le calatidi giungano a maturazione, dopo di che le calatidi rimangono costantemente rivolte verso Nord – Nord Est.

L’intervento di recupero del portico in una vecchia cascina umbra ha ridato alla casa tutto il fascino dei vecchi casolari affacciati sulla campagna. E’ stato fatto in modo tale da consentire la realizzazione di un forno all’aperto, utilizzabile anche come barbecue, e ricavato all’interno di una nicchia che lo separa dalla zona pranzo. Questa si espande occupando quasi tutta la lunghezza del portico, offrendo un impareggiabile spazio di benessere e di relax. L’arredo esterno della cascina è in tema con l’atmosfera campestre che si respira nel luogo ed è fatto di robusti mobili di
legno. Il progetto di ristrutturazione ha cercato di mantenere inalterate le caratteristiche architettoniche originali del rustico, intervenendo dove necessario con un’elevata tecnologia, indispensabile per garantire funzionalità all’abitazione. Una tecnologia volutamente nascosta da materiali naturali come legno, cotto e mattoni, lavorati e assemblati secondo la più antica tradizione artigiana.

 

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