RITRATTO DI INTERNI IN MONTAGNA

I rascard sono tipologie abitative proprie della valle D’Ayas; ogni parte del rascard era funzionale alle esigenze abitative e al ciclo di lavorazione dei cereali. Sono abitazioni costruite con tronchi di pino, abete o larice, squadrati o solo scortecciati con dimensioni variabili.

Servizio di Nausicaa Ferrini

RITRATTO DI INTERNI IN MONTAGNA
La porta si apre e ci permette di varcare e sbirciare all’interno del luogo più intimo della casa: la camera da letto. Questa si trova a Champoluc in un rascard del XVIII secolo, costruito secondo la tradizione locale, con i primi due piani in pietra e il terzo in legno. L’intervento di ristrutturazione è stato molto complesso, teso a mantenere e riutilizzare con una nuova veste i materiali e gli spazi del passato. Al piano terra ad esempio, quella che era la stalla è diventata un grande soggiorno con cucina a vista, il legno della mangiatoia è stato riutilizzato come testiera dei letti. Nella foto la camera matrimoniale è in tipico stile montano; l’arredo inteso come mobilio è quasi inesistente; ciò che caratterizza questo ambiente è l’uso del legno, unico rivestimento in grado di mantenere l’aspetto rustico di un tempo. Nelle foto: pavimento a doghe in larice antico massello al naturale (Ludis Legnami) e piantana “Sahara”, (Cantori).

Una casa tutta in pietra, con muri molto spessi chiamata “La Nevera”, perché anticamente era un deposito di neve e ghiaccio che serviva per la conservazione degli alimenti nel periodo estivo. Nella ristrutturazione le si è dato un’impronta quasi medievale: muri in pietra a vista di Montrasio, porte in legno massiccio in stile feudale, pavimenti in cotto nella camere da letto e granito e listoni di parquet nel resto della casa. La camera matrimoniale ha uno stile sofisticato e lussuoso, nonostante l’utilizzo di materiali “pesanti” come la pietra e il legno. Molto ricercato è l’utilizzo dei tessuti che ammorbidiscono l’ambiente: le tende a drappeggio e l’affascinante Kilim sono decorati con il disegno del giglio, simbolo feudale di appartenenza, che si ripete anche nelle decorazioni delle altre stanze. Nelle foto:scorcio della camera da letto e camino in marmo rosso skiros e cornice stile impero, (Edilkamin).

I toni scuri del legno di porte e travature sono valorizzati dai colori intensi e cupi di un arazzo che spezza la monocromia della parete bianca.

In un’antica frazione di case contadine costruite in pietra a poca distanza dal centro di Sestrière, nota località montana, sorge questa vecchia casa detta “Grangia” nel dialetto locale, cioè antico fienile, che l’architetto Luigi Vietti ha riconvertito ad abitazione. L’intervento si è svolto ponendo la massima attenzione al rispetto del carattere originario della costruzione, mantenendo inalterate sia la facciata in pietra che la disposizione delle aperture esistenti. Per quanto riguarda gli interni c’è la precisa volontà di un arredo minimalista, pochi mobili ed essenziali, nulle o quasi le decorazioni, a dispetto del classico stile di montagna. La camera da letto si presenta austera: la predominanza del legno è interrotta dalla scelta di un materiale più leggero, il ferro battuto, che si aggroviglia su se stesso creando raffinati decori sulla testata e ai piedi del letto. Unico tocco di colore sulle pareti è l’arazzo in stile rinascimentale, appoggiato al muro morbidamente, quasi per caso. Nelle tre foto: visuale della camera da letto; lenzuola nei toni caldi del rosso bordeaux, (Mirabello) e letto in ferro battuto (Epòke).

Nelle foto: utile armadio a due ante di Smania; stufa in acciaio e ghisa di Anselmo Cola; elegante scrittoio (Feg); ciabattine in giunco intrecciato con suola in caucciù di Nap.

 

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