Design d’alta quota

Un disegno tradizionale all’esterno. Interni di design dall’eleganza marcatamente contemporanea. Una precisa scelta architettonica… «che deriva – riferisce il designer Noé Duchaufour- Lawrance – dal fatto che ho progettato su un edificio esistente, né desideravo che la casa risaltasse nel contesto del tradizionale borgo montano. Ho voluto ampliare le aperture, dar spazio al vetro e aggiungere terrazze di geometria pura: tutto col desiderio di armonizzare il progetto nel contesto, nel rispetto dell’esistente e delle regole urbanistiche. Il risultato è uno chalet lussuoso ma non ostentoso. L’ostentazione sarebbe totalmente fuori posto nel villaggio».

Uno spazio sospeso: nel chiarore luminoso galleggiano elementi
che segnano una dimensione nuova

Il camino è stato studiato ad hoc: c’è una corrispondenza diretta tra il pavimento che si eleva formando un cratere e la cappa che scende come un tubo aspiratore, dalla strombatura da cui si origina in alto. Non un elemento aggiunto: è parte intrinseca dell’architettura, una vera e propria struttura edilizia. Il legno dei rivestimenti interni che fodera le pareti e il cemento liscio e lucido dei pavimenti danno un’impronta di autenticità.
Il disimpegno d’entrata;
Particolare di una camera da letto (poltrona Slow chair di Bouroullec per Vitra, lampada Lighthouse, Bouroullec per Established & Sons, sedia Flow Armchair, J.M Massaud per MDF Italia, tappeto Tekla, Kasthall). A destra, la terrazza che prolunga la vetrata.

Impressiona la perfezione del dettaglio nell’esecuzione del lavoro: come l’ha ottenuta?
«Dopo che è stato demolito tutto l’interno del vecchio edificio (non sono rimasti che i muri perimetrali) abbiamo seguito tutte le fasi realizzative, fino alla consegna e all’arredamento. L’opera è stata gestita con estrema attenzione da Marc Alain Calicis, capomastro, che ha saputo scegliere aziende locali di notevole qualità». Altro aspetto notevole è che il disegno segue linee diritte e ricurve – e queste ultime sembrano raggiungere la massima espressione nel “bozzolo” del letto singolo.

Lo chalet esistente è stato totalmente svuotato per ridefinirne in toto gli interni, sul piano distributivo come sul piano dell’arredo. Se il profilo esterno è rimasto identico, sono cambiate alcune aperture: le finestre verso sud sono ampie e sono state aggiunte  le terrazze. Il prospetto sud così acquista un tono di linearità contemporanea, pur entro un contesto totalmente tradizionale di casa di montagna.

Si può dire “contenitore razionalista” e contenuto “organico”?
«Il progetto vive una tensione oppositiva tra un universo strutturato e forte, legato alle costruzioni di montagna, e la morbidezza che assume il paesaggio quando la neve copre le piante, le rocce e tutto quanto sta attorno allo chalet».
All’interno, molti elementi sono sospesi: la poltrona, il focolare del camino, il letto matrimoniale: perché questa scelta, e che cosa comporta per la tecnica costruttiva?
«Solo il caminetto e il tavolo del salone sono stati un po’ una sfida tecnica: sono realizzazioni ad hoc. Lo scopo di queste soluzioni è di generare tensione tra soffitto e pavimento: come un’allegoria delle cime montane che s’elevano al cielo».

APPROFONDIMENTO
* Usa il link per avere approfondimenti tematici
Punta il tuo smartphone oppure digita il linkpro seguito  dalla stringa chiave
Es: http://pro.dibaio.com/chalet-francia
<Video, schede web, approfondimenti, dettagli prodotto e altro ancora>

Lo studio con arredi su design di Noé Duchaufour Lawrance per Ceccotti Collezioni.
Non solo il “velario” interno ha profili avvolgenti, ma anche le pareti non presentano spigoli, bensì arrotondamenti.
Il salotto al piano superiore. Il tavolo è in metallo con struttura in fibra di vetro e top in corian. Banco e sedie su disegno di Duchaufour, rispettivamente per Rinck Groupe e Ceccotti collezioni.DESIGNER E ARCHITETTO D’INTERNI, NOÉ DUCHAUFOUR-LAWRANCE PREFERISCE IL LINGUAGGIO ORGANICO ISPIRATO ALLE FORME NATURALI E ALLO STESSO TEMPO STRUTTURE DISEGNATE DALLA FLUIDITÀ. HA STUDIATO PRIMA SCULTURA COI METALLI ALLA SCUOLA SUPERIORE NAZIONALE DI ARTI APPLICATE E QUINDI DESIGN ALL’ACCADEMIA DI ARTS DÉCORATIFS A PARIGI. IL SUO PRIMO PROGETTO, DEL 2002, HA RIGUARDATO IL DESIGN DEL RISTORANTE SKETCH A SOHO, E QUESTO LO HA POSTO SUBITO ALL’ATTENZIONE DELLA CRITICA. SONO SEGUITE DIVERSE REALIZZAZIONI IN LOCALI PUBBLICI E, DOPO ESSERE STATO “SCOPERTO” DA MAISON & OBJECTS NEL 2007 È STATO ELETTO “DESIGNER DELL’ANNO”. INSIEME CON BRANDIMAGE HA FIRMATO IL DESIGN DEI LOUNGE DI AIR FRANCE. AVENDO COLLABORATO CON REGOLARITÀ PER PRODUTTORI DI COSMETICI, NEL 2010 HA CREATO UN NUOVO SEGNO PER YVES SAINT LAURENT BEAUTÉ: UN’ENIGMATICA SCATOLA NERA. SEGUENDO LA SUA VOCAZIONE DI DESIGNER COLLABORA CON DIVERSI PRODUTTORI ANCHE IN ITALIA: TRA QUESTI ZANOTTA E CECCOTTI. RECENTEMENTE HA CREATO UNA SERIE DI SEDUTE PER FASEM E SI È IMPEGNATO NELL’INTERIOR DESIGN DI ABITAZIONI PRIVATE.

Alcune vetrate molto ampie aprono verso viste panoramiche: come compagina questi aspetti estetici con la necessità di risparmiare energia?
«Non tutte sono ampie: le finestre settentrionali sono piccole e i vetri sono trattati per i raggi UV. Comunque tutti i materiali sono stati scelti per le loro prestazioni».
Che cos’è essenziale per ottenere interni confortevoli?
«La giustezza e la sincerità. Sono questi i valori necessari per l’essere umano: e proprio per questo gli risultano graditi».

Il bagno con sistema Jacuzzi: un ambiente riservato e luminoso con muri e pavimentazioni in pietra.
Una camera da letto matrimoniale, letto sospeso Fluttua di Lago, tappeto Circulos di Gandia Blasco.
La toletta collegata alla camera matrimoniale con superfici in cemento a vista; altre immagini della camera con studio.
Un’altra camera con”letto sospeso”. Tutte le luci di architettura interne ed esterne sono di Viabizzuno. La superficie totale del progetto è di 530 mq.

SAINT-MARTIN-DE-BELLEVILLE È UN COMUNE FRANCESE DI 2.521 ABITANTI SITUATO NEL DIPARTIMENTO DELLA SAVOIA DELLA REGIONE DELRODANO-ALPI. SI RITIENE CHE IL TOPONIMO DEL DIPARTIMENTO DERIVI DA UNA PAROLA CELTICA LATINIZZATA IN SAPAUDIA (O SABAUDIA) E CHE SIGNIFICHI “PAESE COPERTO DI ABETI” (“SAPINS” IN FRANCESE). APPARTENENTE ININTERROTTAMENTE PER MOLTI SECOLI ALLA CASA SAVOIA IL TERRITORIO DI SAVOIA È STATO ANNESSO ALLA FRANCIA SOLO NEL MARZO 1860. IL DIPARTIMENTO DI SAVOIA CORRISPONDE ALLA PARTE SUD. FINO A QUESTA DATA, LA SAVOIA FACEVA PARTE DEL REGNO DI SARDEGNA.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)