RISOTTO AL BAROLO RADICCHIO E RUCOLA


Tratto da:
Cucina Bella e Buona N°91

RISOTTO AL BAROLO RADICCHIO E RUCOLA
DiBaio Editore

PRIMI PIATTI

Ingredienti: riso bianco per risotti, sale, sale grosso, acqua, 1 dado vegetale, 1 patata media, pepe bianco, grana padano grattuggiato, 1 cespo di radicchio rosso, 2 bicchieri di vino barolo, rucola.

In una pentola non grande ma alta, mettere acqua tiepida e quando bolle iniziare a mettere una manciata di sale grosso e poi le verdure o in alternative un dado intero vegetale, in un’altra pentola con acqua che bolle e ancora una manciata di sale grosso, mettere la quantità di riso bianco per risotti in base alle persone a tavola ma non cuocerlo
completamente lasciarlo un po’ crudo, appena il brodo è fatto, far soffriggere in una padella con poco olio di oliva, la rucola e il radicchio a pezzi grossolani e, aggiungere a mano a mano il barolo facendolo evaporare, aggiungere il grana grattuggiato e poi, il riso mantecando bene il tutto e salando col sale fino e pepando a discrezione e aggiungendo
in base alla consistenza voluta il brodo vegetale mescolando bene. A fine cottura nelle fondine mettere sopra al riso qualche scaglia di grana.

ARCHITETTO STUDIO LAVARELLO – FOTO DI ATHOS LECCE

Se per vedere
il peso sulla bilancia
ti serve un gioco di specchi,
è il momento
di cominciare una dieta.

IL RADICCHIO DI TREVISO

Il radicchio di Treviso è l’estremo dono della terra, che, quando l’autunno si assopisce nell’inverno, dall’umiltà verdognola del campo, sommerso negli stessi umori della stagione in dissolvimento, si gonfia di linfe trionfali che gli danno un colore ed una consistenza impareggiabili. Il rosso, tono dominante della natura moribonda, diviene risplendente nei riflessi dorati, e si erge nella sua crescente freschezza come su steli di alabastro, a cantare una vita che sfida i rigori dell’inverno e se ne avvantaggia. È strano, ma nel radicchio di Treviso, dalla linea gotica slanciata, sembra sintetizzarsi quasi l’antica anima veneta, dalle ancestrali osservanze religiose, dal profondo rigore morale, dalle speranze rivolte ai cieli, sino alla delicata contemplazione della natura, ed al gusto di aderirvi serenamente con una semplicità assoluta che diviene raffinato uso delle gioie che essa propone saggiamente ed onestamente ai sensi.

BAROLO

Il Barolo è un vino ottenuto dalla fermentazione di uva Nebbiolo nelle tre varietà Michet, Lampia e Rosé.
Di colore rosso granato con riflessi aranciati, al naso si presenta intenso e persistente, ovvero con un patrimonio olfattivo eccezionalmente complesso, che tende a prediligere, a seconda dello stato evolutivo, note fruttate e floreali come viola e vaniglia o note terziarie come goudron e spezie. In bocca le componenti "dure" (acidità, tannini, sali) risultano piacevolmente equilibrate da quelle "morbide" (alcoli e polialcoli), con una intensità e persistenza eccezionali che fanno del Barolo un vino potente, elegante e di grande personalità.

 

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