L’area dedicata al riposo

Per la camera da letto, a parte i fans della geometria minimal che la vogliono squadrata, la scelta di solito si fa più intima e morbida, lasciando alle altre stanze le asprezze della tendenza. Nella zona notte il gusto vira verso la semplicità, magari arricchita con mobili di famiglia mescolati con manufatti etnici. Spesso il letto lo si preferisce “tessile” dalle forme elementari, con un copriletto di qualità bello da vedersi e caldo da usarsi.
Sul pavimento, meglio se in legno patinato, si mette spesso qualcosa di caldo: tappeti, kilim o semplici pezzotte valdostane dal sapore primitivo.L’artista catalana Montse Gomis ha ristrutturato per sé un’antica casa di campagna con muri in pietra a vista che la rende simile a un piccolo castello. Gli interni li ha voluti di una semplicità monastica, nobilitati dalla sua raffinata sensibilità artistica. Le pareti sono in intonaco di grana grossa con colori dati a spatola; con lo stesso spirito i pavimenti sono coperti da tappeti rustici della tradizione contadina. La camera, tenuta molto vuota, ha un semplice letto squadrato.La pelle di zebra, il letto a baldacchino in forma di tenda, il verde esuberante e quasi tropicale, tutto qui rimanda a un sogno di esotiche avventure.

Nella foto grande compare un letto a baldacchino che sembra appartenere alla tenda da viaggio di uno sceicco. È un letto visionario che arreda un interno molto particolare: si tratta di un attico e di un sottotetto, trasformati entrambi in una serra protetta da ampie vetrate e percorsa in altezza da altissime piante in vaso come se ne vedono solo nei crystal palaces inglesi. Il copriletto è un intarsio di pellicce rasate di vario colore, mentre lo scendiletto è una pelle di zebra lasciata intera in pieno stile Tarzan.
Sotto lo spiovente del tetto, nella sua parte vetrata, un potente binocolo puntato verso le stelle rivela la personalità del padrone di casa: un esploratore curioso di nuovi mondi che non vuole sentirsi ristretto fra quattro pareti, ma preferisce spaziare almeno con la mente. Così si può intuire meglio lo spirito di questo letto a metà tra il barocco e l’esotico: è un’icona fantasmatica ispirata al sogno improbabile di uno sceicco bianco felliniano del nostro tempo.È stata scelta un’ambientazione decisamente estremo – orientale per questo letto composto da un futon giapponese poggiato su due diverse stuoie.

Lo stile orientaleggiante oggi in voga in Italia è diverso dal “giapponismo” della belle époque, troppo preciso nella ricostruzione degli interni. È più vicino allo stile folk, che prevede una maggiore disinvoltura negli accostamenti. Qui, per dormire, si ricorre a un elemento tipico degli interni giapponesi, il futon, posto su stuoie di fibre intrecciate e integrato con una paretina di canne sottili utilizzata come séparé tra il letto e la vasca da bagno, messa secondo l’ultima moda dietro la testata del letto. Sulle canne è appoggiato un antico chimono che sottolinea il forte legame culturale tra il padrone di casa e il Giappone. Una lunga fila di sgabelli in legno intagliato regge una collezione di stele buddiste con bassorilievi policromi. Ma quel che più dà l’atmosfera rituale all’insieme sono i colori non colori: il marrone, il terra buciata di Siena e il grigio chiaro accostati al giallino naturale della paglia e della piccola canna di bambù.

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