Con un concerto del Coro della Cappella Sistina, il 21 settembre 2007 il tempio di san Cristoforo alla Certosa, il cui progetto architettonico è attribuito a Biagio Rossetti, è tornato al suo antico splendore. Nel 2003, il Comune di Ferrara ha dato vita all’’istanza di restituirlo alla città, pienamente funzionante, con le opere e gli arredi di antica commissione certosina rimasti di proprietà comunale, e con quanto vi pervenne nell’ ‘800, con l’obiettivo di restituire la chiesa al culto, in accordo con le necessità liturgiche indicate dall’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio. Il primo blocco di interventi si è concentrato sul “contenitore”, ovvero il tempio rossettiano. Il restauro architettonico ha migliorato la fruibilità e le condizioni di conservazione dell’edificio, mentre accurate ricerche e analisi stratigrafiche hanno permesso di riscoprire
Parallelamente ha avuto luogo il restauro e la ricollocazione delle opere pittoriche e degli arredi storici, lavoro di raro impegno per quantità e qualità degli oggetti interessati. Sono stati studiati, catalogati, restaurati e ricollocati complessivamente 130 dipinti, tre cori lignei, il ciborio con l’altare, 14 ancone con le relative pale, tre crocifissi e, inoltre, numerosi inginocchiatoi e mobili di varie tipologie liturgiche e funzionali. Il 21 settembre 2007, il tempio di san Cristoforo è stato restituito alla città. Non a caso ciò è avvenuto nell’anno dedicato a “Ferrara Città del Rinascimento” e all’età di Borso d’Este. Fu Borso, infatti, a promuovere nel 1452 la costruzione del monastero lontano dal centro abitato, come imponeva la regola dell’Ordine certosino.
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